Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione quarta. DEL SISTEMA PREVENTIVO IN USO NELLA CASA

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Sezione quarta.

DEL SISTEMA PREVENTIVO IN USO NELLA CASA

 

[150]Si chiama sistema preventivo di educazione e di convenienza quel metodo di carità, di uso, di convenienza, mercé il quale i superiori circondano con affetto paterno i propri dipendenti ed i fratelli attorniano di sollecitudine i propri fratelli, perché nei lavori della giornata a nessuno incolga male di sorta e nel cammino della vita tutti approdino a meta felice.

Questo è il sistema di vita che più si approssima allo esemplare di vita cristiana della Sacra Famiglia di Gesù, di Maria, di Giuseppe.

Per ispirarsi a questo modo di convivere, conviene studiare e seguire gli esempi della Sacra Famiglia[151] ed i precetti ed i consigli del santo Evangelo, degli apostoli e dei Padri santi.

La casa deve studiare quanto può gli esempi ammirabili del sacerdote Giovanni Bosco e del venerabile Cottolengo.

Nel caso pratico il sistema preventivo bisogna

1) averlo in cuore e nella mente,

2) bisogna esercitarlo con gli uguali,

3) con gli inferiori,

4) con i superiori,

5) in ogni circostanza e sempre.

1. Perché il sistema preventivo sia nel cuore e nella mente, si badi.

a) che tutti siamo fratelli in Gesù Cristo e tutti eredi del medesimo paradiso;

b) che il prossimo dei fratelli quanto più è meschino, più merita le cure nostre;

c) che molti difetti che urtano il nostro senso dipendono da ignoranza[152] e da leggerezza e poco o nulla offendono la divina maestà.

Sono imperfezioni, non sono peccati.- 1030 -

Dovremo offenderci noi per quegli atti nei quali la santità dell'Altissimo non è offesa?

d) O se è offeso come che sia, il Signore misericordioso perdona.

Perdoniamo anche noi, se vogliamo che Dio ci perdoni

e) Ma è pur scritto che qui parcit virgae, odit filium suum42. Un genitore che ama e soffre può dar di mano alla verga talvolta, ed il superiore, se parimente ama e soffre, può e deve talvolta dare esempi di severità, ma non dimentichi mai la misericordia anche quando venga in furore di zelo.

f) Il castigo deve migliorare l'individuo, peggiorarlo non mai.

g) Ed un esempio di rigore deve incutere non tanto il senso e l'indirizzo[153] del timore, come il senso e l'indirizzo di un amore sempre filiale.

h) Bisogna guardarsi come da tentazione pericolosa dal sistema di zelo che disgiunge gli animi dei superiori fra loro e dagli inferiori.

Meglio è peccare d'indulgenza che di rigore.

i) Ognun ricordi di imitare il Cuor del divin Salvatore che è mite ed umile.

l) Ognuno faccia diligente esame di coscienza per iscorgere se in proposito abbia mancato nella condotta privata e con altri.

m) Rimedi al più presto, ed in ogni caso di rigore ricordi il detto: «Sol non occidat super iracundiam vestram»43.

2. Per esercitare tale sistema con gli uguali si rifletta.

a) [154]che oltre che fratelli, sono cooperatori di lavoro;

b) e di lavoro che tutto intende alla maggior gloria di Dio ed alla salvezza delle anime.

c) Tanto più è l'efficacia del lavoro, quanto è più intima l'unione e l'interesse fra i soci.

d) Sono congiunti dalla carità di Gesù Cristo per passare i miseri giorni della vita confortati dal vivifico calore di questa divina carità.- 1031 -

e) Però nei confratelli di età e di ufficio massima dev'essere la cura per togliere ogni offesa al bene della carità.

f) E come la carità e l'amor di Dio è la santità, così devono i confratelli tanto amarsi da reputar buona ventura il correggersi a vicenda i propri difetti e castigarli per piacere tanto più al Signore ed al prossimo che ne circonda.

g) Con amor fraterno osservano a vicenda gli uni e gli altri i propri[155] passi e discorsi, perché sieno regolati secondo Dio.

h) Ognuno porti il peso del proprio fratello come ognuno del fratello ne gode il sostegno.

3. Il sistema preventivo, quanto agli inferiori, si osserva colle norme che seguono.

a) Chi è in grado di comando, pensi che dei sudditi può essere la consolazione ovvero la prova di tormento.

b) Sarebbe gran sventura se, invece di consolare un cuore, lo si turbasse.

c) Gli inferiori sono sovrattutto timidi e tacciono e soffrono.

d) Ovvero si lasciano trasportare da moti primi primi e si regolano secondo giudizi errati per causa di ignoranza e di semplice imprudenza e impennano e allora è pericolo mettere innanzi dei preventivi[156] sfavorevoli e difficili a dissiparsi.

e) I superiori, corretto un fallo e castigatolo, più nol ricordano.

f) Anzi danno prove al resipiscente di una più affettuosa dilezione.

g) Pregano di cuore il Signore a dar loro una tenera carità per il prossimo in generale e per i propri fratelli in particolare.

4. Alla loro volta chi dipende consideri:

a) è grave peso il comandare;

b) è più grave peso essere circondato da mille cure e non impazientarsi punto.

c) I dipendenti preghino assiduamente per i propri superiori.

g) Si compatiscano parimente in qualche loro infermità.- 1032 -

e) Onorino in essi l'autorità divina di cui sono rivestiti.

f) [157]Considerino le angustie del loro cuore e li sollevino con carità di fratelli e di figli.

g) Riflettano sopra la parola divina che dice esser meglio obbedire che comandare, che l'uomo obbediente canterà il trionfo44.





p. 1030
42 Prv 13, 24.



43 Ef 4, 26.



p. 1032
44 Cfr. Prv 21, 28.



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