Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione quarta. DEL SISTEMA PREVENTIVO IN USO NELLA CASA

VI. DEGLI ARTIGIANELLI IN GENERE

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VI.

DEGLI ARTIGIANELLI IN GENERE

 

[195]Intorno agli artigianelli in genere è da considerare

1) la loro indole, 2) l'età, 3) le attitudini, 4) l'educazione loro nella mente, 5) e nel cuore, 6) l'istruzione nel mestiere proprio.

1. Nell'indole dell'artigianello è da notare.

a) che ognuno ha una inclinazione naturale ad un particolare ufficio;

b) che questa particolare inclinazione è segno della vocazione di Dio a quell'ufficio particolare.

c) A questa vocazione come per naturale concatenazione sono annesse le speciali grazie che determinano[196] la felicità temporale ed eterna del chiamato.

d) La vocazione pertanto ad un ufficio qualsiasi, come voluta da Dio, è degna di alto studio e di assidua preghiera da parte degli individui singoli e dei superiori della casa.

e) Scelta poi una vocazione, dopo maturo esame, a quella conviene attenersi costantemente.

f) Bisogna poi sostenere la debolezza dell'artigianello che si sente spingere ai cambiamenti.

g) A tale scopo l'arte che fu eletta è da tenersi in alta stima, per il pregio dell'arte in sé e come voluta da Dio.

h) Generalmente non è da ammettere a studio chi fu ricevuto per un'arte, né chi fu ricevuto per un'arte speciale deve applicarsi con facile volubilità ad altra arte.

2. [197]Quanto all'età,.

a) è varia a seconda dei diversi uffici e delle diverse attitudini.

b) La casa va sempre più benigna che la legge civile, la quale determina ore di lavoro, qualità di lavoro e pesa l'età del giovinetto apprendista.

c) Lo sviluppo intellettuale molto conferisce in proposito, ma c'è da guardarsi dal pericolo di uno sviluppo precoce, perché lo sviluppo della mente e del cuore è in generale a detrimento dello sviluppo fisico. Le arti oggi in esercizio sono la tipografia, la sartoria, la calzoleria, la scatoleria, - 1049 -il falegname di fabbrica. Queste arti son da coltivare sino al perfezionamento, ma non sono di leggeri a introdurre altre, a meno che non sieno arti di legger momento e da potersi[198] adottare dai vecchi, dai pensionanti, dagli invalidi.

3. Per le diverse arti si richiedono speciali attitudini e in questo proposito è da badare.

a) che l'attitudine non è scompagnata, anzi è profondamente unita alle condizioni per conoscer la vocazione all'ufficio.

b) Però conviene che il giovinetto, almeno alla generale, conosca le diverse arti e in queste che vi si eserciti.

c) Sotto questo rapporto è bene che nella casa vi sia relazione fra ufficio ed ufficio e che i giovanetti per qualche breve periodo assaporino or l'una or l'altra delle diverse arti.

d) A principio nelle diverse arti devono stare con piena confidenza e aggiogarsi poi a poco a poco.

e) Giova molto la gara nello[199] apprendimento e interessare nei piccoli guadagni i piccoli apprendisti con qualche regalo.

f) Bisogna tener alto al principio e sempre il prestigio dell'arte.

4. Quanto all'educazione della mente,.

a) si guardi di non farne dell'operaio una macchina;

b) si istruisca nella religione soprattutto con scuole serali invernali e con scuole festive per tutto l'anno.

c) Le scuole devono essere fatte da insegnanti atti per l'istruzione e per la disciplina della scuola.

d) Si dividono in periodi, perché la scuola essendo di corta durata sia almeno tanto più fruttuosa.

e) Gli studenti di miglior volontà si applicano con frutto allo insegnamento nei periodi inferiori.

f) Quanto men popolati i periodi,[200] tanto più tornerà fruttuoso l'insegnamento.

g) Con l'insegnamento religioso si accompagna l'insegnamento del leggere e dello scrivere, delle quattro operazioni - 1050 -semplici e decimali, dei principi del disegno lineare ovvero di ornato e simili.

h) Nella stagione invernale danno un saggio mensile e nelle altre stagioni un saggio bimensile e sempre assistito dai superiori della casa.

i) Il maestro di disciplina degli artigiani ha cura del materiale di insegnamento e della disciplina delle scuole.

l) In ogni giorno visita le scuole e ne ascolta i reclami ed i bisogni per provvedervi.

5. Per coltivare il cuore degli artigianelli si badi.

a) Essi sono più facili a guadagnarsi che gli studenti.

b) [201]Ma essendo meno colti, sono anche più pericolosi se non si accudiscono.

c) Convien usar loro abbondanza di cuore e di attenzioni.

d) Difficile è ottenere disciplina e rigor di lavoro come negli stabilimenti pubblici e in questo si tolleri, ma non si tolleri che crescano schivi della fatica, onde gli artigiani perdano nella estimazione propria e della casa e sieno poi meno atti a guadagnarsi il pane della vita.

e) Agli artigiani si conviene la scuola di canto e di suono.

f) Ma non vi si possono applicare con molto sacrificio di spese da parte della casa e non senza lodevole condotta degli allievi. Il canto e il suono induce alla dissipazione ed alla vanagloria.

g) Giova nondimeno alla loro[202] cultura morale ed intellettuale e anima la casa tutta nelle accademie, nelle passeggiate, nelle feste, nei trattenimenti propri della casa e della istituzione.

h) Il canto ed il suono sia sempre onesto e si adatti anche alle funzioni di chiesa ed alle processioni, anzi sia specialmente sacro e liturgico.

i) Gli artigiani abbiano le loro feste, i loro divertimenti, le loro passeggiate.

l) In questo argomento fra artigiani e studenti deve essere relazione conveniente per goder tutti dei beni della carità e della fratellanza.- 1051 -

m) Di questa vita è bene che partecipino i poveri vecchi e gli invalidi ed i "buoni figli" in genere.

n) Nondimeno non estendono fuori le proprie prestazioni di canto[203] e di suono, che sarebbe assai pericoloso; un'eccezione in proposito deve esser approvata dall'assistente della casa.

o) Il cuor degli artigiani si educa coll'esercizio della preghiera, colla frequenza ottidua ai santi Sacramenti, con funzioni e pratiche divote.

p) Specialmente solennizzano il mese e la festa di S. Giuseppe.

q) Gli artigiani, che escono dalla casa per qualsiasi ragione e specialmente quelli che escono, compiuto il loro periodo di istruzione, si conservano congiunti alla casa con legame epistolare, di visite occasionali e simili.

r) Una festa nell'anno, particolare per gli artigiani nostri esterni che convengono personalmente o per iscritto, formerebbe vincolo caro di unione e di concordia.

s) [204]Interessarsi delle loro venture, dirigerli nell'esercizio delle loro mansioni, aiutarli moralmente con il consiglio e con le raccomandazioni, questo è opera di molto pro all'uopo in discorso.

f) Un servizio religioso che commemori gli artigianelli della casa o di fuori passati a miglior vita, questo parimente aiuta l'intento di carità fraterna.

6. Quanto al mestiere si noti:

a) comune è il proverbio: «Impara l'arte e mettila a parte».

b) Ma non bisogna che s'applichino a troppo, perché non s'avveri l'altro proverbio: «Molte arti, molte rovine».

c) Si scelga un'arte come sopra si è detto e si studino le affini per quanto si può.

d) Gli artigianelli si facciano familiari quei manualetti e quelle indicazioni[205] che sono più atte ad informarli alla convenienza dell'arte propria.

e) Data occasione, si conducono in visite di opifici atti ad istruirli ed invogliarli.- 1052 -

f) si eccitano alla gara con esporre ad una mostra in casa e ad una premiazione gli oggetti meritevoli.

g) Nessuno artigianello lasci la casa finché non si sia rassodato nell'arte propria.

h) Spesso le arti meno nobili danno maggiori proventi e a questi conviene soprattutto applicarsi.

i) Si preferiscono le arti e le forme di esse che più sono in costume.

l) Le macchine si usino per lo stretto bisogno.

m) La casa attenda sempre a render domestica l'arte ed a cristianeggiarla.


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