Capo XVI.

NORME DI DISCIPLINA E DI VITA SPIRITUALE

97. [33]Dovendo uscire di casa, ogni figlia si abbia dalla superiora una compagna.

98. Andando al parlatorio, si faccia accompagnare da una consorella designata dalla superiora, tranne che si tratti di conferire coi genitori o fratelli o sorelle.

99. In quella parte della casa che è riservata alle suore, come sarebbero i dormitori, refettori, laboratori, camere di loro comune ricreazione, non possono essere introdotte persone estranee.

Quando per la necessità vi devono entrare il confessore, il medico chirurgo e gli operai, questi saranno sempre accompagnati, all'ingresso e all'uscita, da due suore anziane designate dalla superiora.

100. La porta della casa si chiuda all'imbrunire e se ne consegni la chiave alla superiora.

101. Se il confessore od il cappellano abitano nella casa della congregazione, devono[34] avere ingresso separato e non avere comunicazione alcuna coll'abitazione delle suore.

102. Le lettere spedite o ricevute dalle figlie della congregazione devono passare per le mani della superiora, la quale può leggerle, ma deve serbarne prudente silenzio cogli altri e valersi di questa facoltà con ogni discrezione.

103. Le superiore non possono ispezionare le lettere dirette alla superiora generale o alla provinciale ovvero alle consigliere e non possono aprire né devono conoscere le lettere che le consorelle dirigono o ricevono dal vescovo o dalla Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari.

A questo scopo vi sarà una suora prudente da cui si possa avere il francobollo in queste circostanze.

104. Le figlie osservano il silenzio in chiesa, nell'oratorio, nel coro, in sagrestia e in refettorio, né romperanno il silenzio dall'ora del riposo notturno fino all'ora della colazione.