Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (III corso)
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O PADRE! O MADRE! TERZO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE (1884)

<FESTE DEL SIGNORE>

Seconda festa di Pasqua Date gloria al Signore

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Seconda festa di Pasqua

Date gloria al Signore

  1. [42]Continuiamo le feste solennissime della Pasqua. Diamo gloria allo Altissimo. Tutta la natura esulta. Godono i cuori dei credenti. Tripudiamo noi stessi e diamo gloria al Signore.

  Quale gloria gli daremo? Diamogli la migliore di tutte, la più giusta a Dio, la più utile a noi, la più gloriosa a Gesù Cristo. Diamogli gloria con confessare le nostre colpe, con dolercene ben di cuore. Gesù Cristo è risorto immortale da morte. Risorgiamo noi medesimi dalla morte del peccato e diamo gloria a Dio. Ci porge invito pietoso il profeta Geremia. Scrive: "Date gloria al Signore Iddio vostro, prima che venga la notte e che i vostri piedi urtino presso ai monti caliginosi"12. [43]La gloria che ci domanda per dare a Dio il

- 147 -profeta è onore che possiamo prestare. Affrettiamoci a porgerlo con affetto vivo.

  2. Un padre dona molte cose al fanciulletto. Il fa con intendimento che il figlio accresca poi in affetto al genitore. Talora il padre dice: "Donami una di quelle noci che tieni in mano; donami in parte quelle monete che ti ho date". Il figliuoletto che protende volonteroso la destra suscita in cuore al genitore un contrasto vivissimo di affetto.

  Questo modo amorevole tiene con noi Iddio. Tutte le cose che possediamo ce le ha donate il Signore, chi lo nega? Ed ora egli potrebbe di ragione prenderle. Ma ce le domanda con affetto di padre e dice: "Dammi quella mente che possiedi, purificala dai mali pensieri. E quel cuore lavalo dai mali affetti e poi presentamelo. E quegli occhi fa che rilucano di splendore dopo aver emesso [44]una fonte di lagrime, e poi donameli insieme con tutti i sensi del corpo tuo". Ah, se noi facciamo al Signore un dono tale, credetelo, gli avremo porta la gloria più bella di tutte.

  3. Ma non perdiamo tempo in ciò. Il peccato è Satanasso. Se permettiamo che a lungo il satanico dimori nella casa del cuor nostro, egli, tristo, ci farà venir scuro scuro alla mente. Dirà che non è sì grave quel male che dapprima si reputò orrendo. Dirà che certi sfoghi si possono benissimo permettere, che certe ire sono zelo di gloria a Dio, cioè quando uno si mostra per farsi rispettare. Dirà il demonio altre falsità assai. Noi crederemo, e intanto intorno intorno s'addensano nebbie oscure che <non> ci lasciano scorgere nemmeno l'orrore di notte fitta. Pietà di noi! Pietà dell'anima nostra! Di subito, di subito dobbiamo dar gloria a Dio con detestare le colpe con il pensiero. Di subito <dobbiamo> confessarle con le parole. Di [45]subito dobbiamo riparare al mal commesso con l'opere buone. Scorgiamo prima che le tenebre s'addensino e diamo gloria al Signore Iddio nostro.

  4. La penitenza che non vogliamo fare adesso ci toccherebbe poi tutta al punto di morte, se pur vogliamo andar salvi. Ma al punto di morte, oh che monti caliginosi si hanno a superare. Allora si vorrebbe lasciar quelle pratiche e restituir quella roba e smettere quegli odi. Ma come cambiar quell'amore- 148 - in odio, come lasciar la famiglia decaduta di condizione, come cambiar quell'odio in amore?

  Accade come a quel contadino che, non avendo lavorato nelle ore migliori del mattino, finalmente sentesi il peso maggior dei lavori quando il sollione è più cocente o quando già le ombre di notte sono calate. Com'è possibile in quella parte di giorno compiere bene ciò che si avrebbe dovuto nelle frescure del mattino? Al [46]punto <estremo> di malattia vengono le paure. Allora succedono gli incomodi della malattia, allora sono i lamenti dei parenti, dai quali finalmente conviene staccarsi per sempre. Che dite pertanto? Vi prego, affrettatevi a dar gloria a Dio prima che venga l'orrore di quei monti caliginosi.

  5. Non sapete che nel folto delle boscaglie oscure si annidano i mostri? Oh quanti mostri d'inferno aspettano al varco di morte! Allora adoperano tutti gli sforzi perché già sanno che se loro sfugge in quel momento la preda, è sfuggita per sempre. Al punto di morte non è già tempo di disporsi, ma bisogna esser già preparato. La gloria che Dio vi domanda in questo giorno è anche tutta per ben vostro. Compiacciamo al Signore. Compiacciamolo di cuore. Diamogli gloria per tempo, prima che vengano i monti caliginosi della morte.

Riflessi

  1. [47]Date gloria al Signore con detestare le colpe commesse. 2. Dio ve la domanda questa gloria.

  3. Diamogliela subito.

  4. Saremmo costretti a dargliela tal gloria almeno prima di morire.

  5. Ma in quel momento, oh che monti caliginosi vi si frappongono!





p. 146
12 Ger 13, 16.



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