IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
XIX.
Ai buoni confratelli Servi della Carità.
Vi accompagno l'alleluia pasquale con darvi il buon saluto, dopo il mio arrivo dal viaggio compiuto negli Stati Uniti d'America48. Notizie di questa escursione le avete dal periodico nostro.- 1406 -
Con questa lettera di allegrezza pasquale vi esorto a riconoscere sempre più e meglio il grande beneficio che il Signore ci ha fatto con riunirci a forma di congregazione religiosa.
Vi esorto a corrispondere sempre più all'abbondanza di questa grazia con osservare diligentemente le Regole dell'istituto nostro.
Vi ricordo i richiami ed accenni dell'ultima mia in data del 30 settembre 1912, perché vi impegniate ad osservarli; e qui vi ricordo in maniera particolare una grande premura di scegliere nelle case nostre buone vocazioni laiche ed ecclesiastiche, l'attenzione di limitare per le vostre camere a suore e donne il servizio settimanale di pulizia, il bene grandissimo ed il dovere massimo del meditare quotidianamente almeno per una mezz'ora, del celebrare con divoto apparecchio e ringraziamento, del recitare il santo Ufficio per quanto si può e sempre dinanzi al Santissimo Sacramento, dell'iscrivervi eseguendone i doveri fra i Sacerdoti adoratori49. Cerchiamo di fare vita nostra la vita del sacro Cuore eucaristico, ben persuasi che dobbiamo riempire il nostro cuore dello spirito di fede e di carità, se vogliamo poter giovare all'anima nostra ed ai gravi bisogni che ne circondano, a sollievo di tante miserie corporali e spirituali del prossimo.
Il mondo peggiora sempre più, tanto da far rincrescere la vita.
Stiamo massimamente in guardia contro certo spirito umano e mondano, che si diffonde ognora più e che come fiamma pestifera incendia il carissimo campo di Gesù Cristo.
In questi giorni di pasquale letizia abbiamo tutti prezioso il saluto di pace che anche a noi, come agli apostoli, porge il Salvatore risorto.
Guardiamoci dai difetti di pettegolezzi, di gare ambiziose, di intime e segrete passioni dannose al mantenere fra di noi lo spirito di pace e la concordia di azione.
Abbiamo in questi anni ricordato il venticinquesimo50 della nostra fondazione. Sono venticinque anni di grazie e di - 1407 -benedizioni, che ci devono consolare.
Ma son anche venticinque anni di umiliazione, perché chi può dire d'aver fatto tutto il suo dovere? Anzi quanto abbiamo a confonderci di avere con tanti difetti nostri disperse almeno in parte le acque salutari della divina misericordia! Dalla esperienza del passato prendiamo norma ed esempio per l'avvenire.
A quelli, non io lo sarò, a voi che sarete presenti a commemorare il secondo venticinquesimo bene auguro che si estenda un campo ubertoso da mietere nel mondo della vecchia Europa e non forse e presto anche in quello della Chiesa americana, dove anche per voi facilmente si prepara un lavoro intenso di pastorale azione a favore di anime seguaci di molteplici professioni religiose, redente tutte dal sangue di Gesù Cristo.
Il Signore conceda a tutti e per tutta la vita le gioie dell'alleluia pasquale.
Il Signore ne conceda il tesoro della vera pace, che deriva dalla fonte inesauribile del Cuore sacratissimo di Gesù Cristo. Sapete che a Washington ho visitato per due giorni il santuario51 facsimile di Betlemme e del santo Sepolcro, per riprodurne l'esemplare nella nostra chiesa del sacro Cuore in Como. Raccogliamoci frattanto in ispirito davanti a questo santuario e preghiamo che questa nostra chiesa divenga fonte di benedizioni.
Pure vi faccio noto che assai probabilmente nel mese prossimo si invierà nella metropoli di Chicago un primo drappello delle suore di santa Maria della Provvidenza52, alle quali sembra che la bontà del Signore apra la via per operarvi molto bene.
Preghiamo tutti.
Vostro affezionatissimo nel Signore
negli Stati Uniti per studiarvi la possibilità di aprire una sua istituzione. Partì il 12 dicembre 1912, in compagnia dello scalabriniano padre Vittorio Gragori, in direzione di Le Havre (Francia), dove si imbarcò; al ritorno sbarcò il 22 febbraio 1913 nel porto di Napoli. Il bollettino La divina Provvidenza nei fascicoli del 1913 riportò un'ampia relazione dell'A. sul viaggio.