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Articolo I. Del vincolo di carità tra i Figli del sacro Cuore
Articolo II. Del voto di povertà
916Articolo III. Del voto di castità
Articolo IV. Del voto di obbedienza
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I Figli del sacro Cuore sono congiunti dal vincolo di carità e dal vincolo dei voti semplici di povertà, di castità, di obbedienza.
Del vincolo di carità tra i Figli
1. Debbono congiungersi alla carità del divin Cuore e col soave legame di questa carità devono congiungersi fra di loro a vicenda.
2. I Figli del sacro Cuore debbono sapere moderare le proprie inclinazioni, così che il soave della carità li faccia essere disinteressati di sé e curanti solo della gloria di Dio, che li faccia dolci e pazienti col prossimo per guadagnare le anime a Dio.
3. Le qualità del divin Cuore di Gesù Cristo bene praticate formano il mezzo più atto alla santificazione di sé[8] e del prossimo.- 917 -
4. Ogni buon figlio del sacro Cuore deve riporre la sua fortuna nel vivere e nel morire per la santificazione di sé e del proprio prossimo.
1. Il voto di povertà importa un distacco vivo e vero dall'affetto proprio a qualsiasi persona o cosa, per meritarsi di confidare tanto più efficacemente negli aiuti della divina Provvidenza in qualsiasi necessità della vita.
2. Importa l'esercizio spontaneo della povertà negli abiti personali, nell'abitazione, alla mensa, ai viaggi e simili.
3. Devono essere poveri i Figli del sacro Cuore per essere veramente casti, obbedienti, mortificati.
Devono essere persuasi che quanto più poveri, tanto più saranno prosperati.
4. Possono nondimeno possedere ed ereditare, ma non possono disporre di verun bene materiale senza il consenso del superiore.
1. Il voto di castità importa una conoscenza chiara ed un affetto istintivo al bello nella virtù di castità.
E insieme importa uno studio ed un esercizio continuo[9] per essere specchio di virtù e di buon esempio in ogni atto della vita.
La pratica abituale della virtù di castità è condizione assoluta per attendere alla vita religiosa.
2. I mezzi per conservare e per accrescere la virtù di castità sono un lavoro indefesso in diversi uffici dell'istituto ed uno spirito perseverante di preghiera, allo scopo di conseguire la virtù dell'umiltà che è madre della virtù di castità.
3. Fra i membri dell'istituto è sommamente raccomandata la carità, vi è regolata la familiarità, proibita poi la sensibilità pericolosa di persone o di cose.
Del voto di obbedienza
1. I Figli del sacro Cuore studiano la propria Regola per saperla amare e praticare.
La seguono quasi angelo che per - 918 -mano li conduca a prosperità temporale ed a salvezza eterna insieme.
2. Obbediscono ai precetti e ottemperano anche ai consigli della Regola.
Conformano i lumi della mente, gli affetti del proprio cuore al modo di vedere e di volere dei propri superiori e della Regola.
3. Non si danno cariche di comando a quelli che ambissero le cariche per[10] proprio comodo.
4. I superiori devono sacrificarsi per i propri dipendenti.
Questi poi devono obbedire per rendere meno pesante il carico di chi sta alla direzione dell'istituto.
1. I voti dei Figli del sacro Cuore sono semplici.
2. Sono perpetui in mano al direttore generale.
Per eccezione taluno può emettere voti triennali.
3. Il direttore generale per motivi di utilità all'istituto ed all'individuo può dispensare dai voti.