Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Statuto F. s. C. - 1898
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STATUTO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE (1898)

Capitolo VII. DEGLI ALTRI MEMBRI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI AMMINISTRAZIONE

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Articolo I. Della formazione del Consiglio superiore

Articolo II. Dell'elezione delle cariche secondarie

926

Articolo III. Degli uffici dell'assistente della casa madre

927

Articolo IV. Del maestro dei novizi

Articolo V. Del direttore spirituale

Articolo VI. Del maestro degli studi

928

Articolo VII. Degli studi teologici

929

Articolo VIII. Del maestro di disciplina

Articolo IX. Dell'economo

930

Articolo X. Dei due consiglieri laici

931
[- 926 -]

Capitolo VII.

DEGLI ALTRI MEMBRI

DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI AMMINISTRAZIONE

 

<< <   > >>Articolo I.

Della formazione del Consiglio superiore

 

1. [22]Nominato il direttore generale, la somma delle cose è in mano sua.

Tutti gli altri incaricati restano naturalmente dimessi.

2. Il direttore generale convoca in adunanza i membri dello scaduto Consiglio superiore e gli assistenti delle diverse case, nonché i religiosi della casa madre professi da quindici anni.

Riceve da loro i soggetti eleggibili, ne ascolta i loro voti e poi con voto deliberativo <suo e dell'adunanza>8 nomina a membri del Consiglio superiore quelli che in Domino crede i più atti al buon governo dell'istituto.

<< <   > >>Articolo II.

Dell'elezione delle cariche secondarie

 

1. Il direttore generale d'accordo coi membri del Consiglio nomina[23] a maggioranza dei voti le cariche di ispettore e di procuratore generale.- 927 -

2. Nomina le cariche di assistente nelle diverse case.

3. Dispone perché, riassunto l'andamento della casa madre, si ponga in visita delle case filiali nel più breve termine possibile.

<< <   > >>Articolo III.

Degli uffici dell'assistente della casa madre

 

1. L'assistente rappresenta il direttore generale nella casa madre e nelle case filiali, per diritto naturale negli affari comuni, per delegazione negli affari di maggiore importanza.

2. Porge aiuto di mano e di consiglio agli altri membri del Consiglio superiore.

3. Rivede i conti dell'amministrazione della casa madre e quelli delle case filiali.

 4. Passano per le sue mani tutte le lettere che vengono in casa, tiene copia delle lettere che riguardano affari importanti della casa e della istituzione.

5. Riferisce ogni mese al direttore generale il resoconto della casa madre[24] e delle case filiali.

6. Ha cura degli ammalati della casa.

7. Conferisce ad ogni opportunità coi membri del Consiglio superiore per provvedere ai diversi bisogni della casa.

8. Almeno una volta alla settimana li aduna in conferenza.

9. Sorveglia l'igiene della casa.

10. L'assistente deve avere almeno dieci anni di professione e partecipare in buona copia alle buone qualità ed allo spirito del direttore generale.- 928 -

<< <   > >>Articolo IV.

Del maestro dei novizi

 

1. Maestro dei novizi è un sacerdote professo almeno da cinque anni, che in sé ricopia lo spirito della istituzione e che per la prudenza, pietà, insinuazione, sa guadagnarsi la stima e l'affetto dei suoi novizi.

2 I novizi suoi deve assistere giorno e notte alla chiesa, alla ricreazione, allo studio.

3. Occorrendo, domanda al Consiglio superiore un assistente che lo coadiuvi.

4. Deve precedere con l'esempio e alimentare poi in tutti una speciale adorazione al divin Cuore di Gesù.

<< <   > >>Articolo V.

Del direttore spirituale

 

1. [25]Il direttore spirituale deve pur essere sacerdote professo almeno da cinque anni.

2. Deve essere specialmente esemplare per condotta, mite per dolcezza di carattere, illuminato nella scienza per il governo delle anime.

3. Il suo ufficio è di predicare e di confessare nella casa madre; 4. di tenere Esercizi spirituali nelle case dell'istituto; 5. di predicare e confessare ancor fuori le case della istituzione, quando sia possibile.

6. Dispone occorrendo il necrologio dei confratelli che Dio chiama da questo mondo alla patria celeste.

<< <   > >>Articolo VI.

Del maestro degli studi

 

1. [26]A questa carica si elegge un sacerdote professo almeno da tre anni.

2. Deve essere dotato di scienza e di attitudine per insegnare.- 929 -

3. Per quanto si può, deve essere munito dei diplomi civili, voluti dalle leggi allo insegnamento.

4. L'insegnamento si estende esclusivamente ai giovanetti delle scuole elementari, agli allievi del corso ginnasiale e filosofico, i quali aspirano di ascriversi allo istituto dei Figli del sacro Cuore.

5. Suo compito è di assegnare i libri di testo e gli orari di scuola d accordo col rettore generale.

6. Una volta al mese presenta al rettore generale lo specchietto di applicazione e di profitto nello studio dei singoli allievi.

7. I maestri che coadiuvano devono essere patentati e scelti dal Consiglio superiore.

8. Il maestro degli studi ha cura che siano preferiti negli studi di belle lettere i testi dei santi Padri e della Sacra Scrittura; nei testi filosofici che si segua schiettamente l'insegnamento di S. Tommaso.

<< <   > >>Articolo VII.

Degli studi teologici

 

1. [27]Gli studi teologici sono affidati a sacerdoti professi dell'istituto, sufficientemente versati nelle scienze teologiche e nelle varie istituzioni scritturali e storiche, conforme gli ordinamenti ultimi dei seminari nelle diocesi lombarde e secondo l'opportunità dei tempi presenti.

2. L'indole degli studi in generale nell'istituto è tale che, approfondita in sostanza la materia degli studi primari, si dia tempo e opportunità per attendere anche allo studio delle scienze moderne, onde il sacerdote trovi efficacia nell'applicazione del suo ministero.

3. L'assistenza agli studi teologici è in mano a quel sacerdote professo dell'istituto, che verrà designato dal direttore generale.- 930 -

<< <   > >>Articolo VIII.

Del maestro di disciplina

 

1. Il maestro di disciplina deve essere sacerdote professo almeno da un anno.

2. Deve congiungere le doti di mitezza, di energia, di accuratezza.

3. Deve saper usare nella disciplina il sistema di prevenire la cadute piuttosto che di castigarle dopo.

4. Faccia uso, pur dovendolo, di castighi semplicemente morali.

5. L'indole dell'istituto è di educare specialmente alla pietà ed al buon costume e poi di concedere quanto si può[28] di quella familiare libertà, che è in natura della buona famiglia cristiana.

<< <   > >>Articolo IX.

Dell'economo

 

 1. In quanto all'economia, stia per massima che nessuna spesa di rilievo sia fatta senza il consenso del direttore generale.

2. L'economo tiene registro di tutto ciò che entra e che esce dalla casa.

3. Da buon massaio eseguisce in tempo opportuno le compere.

4. Ha cura dei fabbricati e provvede che le riparazioni siano fatte con sollecitudine.

5. Sorveglia il consumo dei commestibili e dei combustibili, perché non ci siano né sprechiabusi e perché nessuno esca dal Regolamento, che sancisce il voto di povertà e vuole la economia non per arricchire la casa, ma per estendere il pane della Provvidenza a un maggior numero di derelitti.

6. L'economo viene di tempo in tempo inviato in visita delle case succursali e ne riferisce al direttore generale.- 931 -

<< <   > >>Articolo X.

Dei due consiglieri laici

 

1. [29]I due consiglieri laici si assumono dai Figli del sacro Cuore professi almeno da anni dieci.

2. Questi intervengono a tutte le sedute del Consiglio superiore e porgono come i sacerdoti il proprio voto.

3. Secondo il bisogno si affidano loro dal direttore generale gli uffici di spenditore.

4. Dal medesimo direttore generale sono dati in aiuto ai sacerdoti assistenti in disciplina per la sorveglianza delle arti e dei mestieri e delle diverse incombenze nella casa.

5. Uno di essi occorrendo è dato in aiuto al sacerdote economo.

6. Gli uffici e le persone dei due consiglieri laici si devono specialmente aver cari dai sacerdoti membri del Consiglio superiore.





p. 926
8 Abbiamo introdotto questa modifica, perché la frase nel testo originale presenta delle oscurità. Mentre in un primo momento l'A. ha scritto: Propone loro i soggetti eleggibili, ne ascolta i voti consultivi e poi con voto deliberativo nomina..., in un secondo tempo ha corretto nel modo seguente: Riceve da loro i soggetti eleggibili, ne ascolta i loro voti e poi, con voto deliberativo del direttore e del Consiglio, nomina... Sembra abbastanza chiaro che la correzione introdotta intendeva mutare, nell'elezione del Consiglio superiore, la funzione dell'adunanza da meramente consultiva in deliberativa.



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