Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Costituzioni F. s. C. - 1899
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COSTITUZIONI DEI FIGLI DEL SACRO CUORE (1899)

Capitolo sesto. DEL VOTO DI OBBEDIENZA

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Capitolo sesto.

DEL VOTO DI OBBEDIENZA

 

«Meglio è ubbidire che comandare», dice il Signore.

E la ragione è che chi obbedisce non può fallare giammai e si troverà bene un giorno.

«Dammi il tuo cuore, o figlio, - dice il Signore - ed io ti darò il cuor mio»11.

 Gran cosa è donare- 949 - la propria volontà a Dio per mezzo dell'obbedienza.

Per esercitare l'obbedienza, Gesù Cristo si è fatto ubbidiente sino alla morte e alla morte di croce12.

[11]È specialmente cara a Dio l'obbedienza che costa maggior sacrificio.

L'essenza del vivere cristiano si comprende nelle due parole: «Abstine et sustine».

Il peggior nemico nostro è il nostro amor proprio, è l'inclinazione della rea volontà.

Convien dunque vivere soggetti sempre, liberi non mai.

Obbedire a Dio è regnare...

L'ubbidienza perfetta importa il medesimo modo di vedere e di sentire, il medesimo modo di operare fra chi comanda e chi obbedisce.

Tale conformità avvicina di molto l'uomo a Dio, ond'è che l'uomo obbediente è sempre vittorioso sopra i nemici del mondo, della carne e del demonio.

Il vero obbediente si fa intimo ne' misteri del Cuore di Gesù Cristo e, mercé la conformità di volere, si rende conforme a Dio e si imparenta con la Trinità augustissima e si fa erede de' tesori dei beni celesti.

Con i voti di povertà e di castità si danno al Signore i frutti della pianta; con il voto di obbedienza si dona all'Altissimo, con i frutti, anche i rami e il tronco e le radici e tutto insieme l'albero della propria persona.

Onde diceva S. Filippo Neri: «Datemi due dita della vostra fronte ed io vi faccio santi».

L'uomo perfettamente obbediente pensa egualmente a sé ed al prossimo ed è ansioso del bene spirituale di tutti.

Non giudica e non critica le azioni de' superiori e si guarda dal difetto di mormorare; non è leggero[12] o curioso di riferire le cose udite con pregiudizio della carità.

L'uomo obbediente studia lo spirito della Regola che lo deve guidare e, da buon religioso, scruta le intenzioni de' propri superiori per indovinarne il volere ed eseguirlo prontamente, ben sapendo che chi obbedisce a' superiori ubbidisce a Dio stesso.

I Figli del sacro Cuore pongono attenzione ad esaminare di tempo in tempo il progresso di perfezione nell'esercizio de' propri voti.

S. Bernardo descrive brevemente così i vantaggi - 950 -nella vita religiosa: «L'uomo vive più puramente, cade più raramente, sorge tosto con velocità e va innanzi più cauto, più frequentemente è confortato e più sicuramente riposa, muore con maggior confidenza, più presto è purgato ed è più rimunerato in cielo».





p. 948
11 Cfr. Prv 23, 26.



p. 949
12 Cfr. Fil 2, 8.



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