Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione seconda. DELLE DIREZIONI MEDIATE

I. DEL PORTINAIO

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I.

DEL PORTINAIO

 

 Il portinaio dev'essere ospitale, prudente, soave e serio; nel medesimo tempo sia fedele alla casa e[82] conoscitore dei Regolamenti e delle persone della stessa.

Deve guardare 1) se stesso, 2) i locali della portineria, 3) gli interni, 4) gli esterni della casa.

1. Quanto a se stesso, sia nella persona pulito sempre e garbato colle persone, capace ad istruire le persone e le cose a prima vista.

2. Quanto ai locali della portineria, badi che sieno sempre mondi e sieno strettamente liberi da ogni affluenza delle persone interne. Chiuda a chiave la seconda porta. Introduca nel parlatorio le persone forastiere. Scopi ben bene la polvere e conservi la proprietà in ogni parte del locale. La portineria ben custodita è come l'immagine dell'ordine che regna in tutta la casa.

3. Quanto agli interni della casa, il portinaio sorvegli che nessuno[83] esca senza il permesso, che nessuno si fermi ad ingombrare nei locali della portineria, che ognuno che esca o che entri sia in qualche modo conosciuto dal portinaio. Una tessera regola le entrate e le uscite dei superiori della casa. Il portinaio nei giorni o nelle ore di molto concorso si faccia aiutare da persona che le viene indicata dal sacerdote assistente. Deve conoscere gli individui appartenenti alla casa. Deve suonare gli orari della chiesa, dello studio, della scuola, della ricreazione, del riposo ecc. Abbia l'orario e le presenti regole sempre affisse al muro nella portineria. Quando gli avanzi un'ora di tempo, si occupa in letture spirituali ed amene ovvero in qualche leggera occupazione.[84] Si fa supplire nelle ore in cui deve attendere ai propri doveri religiosi. - 1001 -Il portinaio dev'essere novizio o professo di esperimentata probità.

4. <Quanto agli esterni>, usi con i forastieri ogni buona regola di civiltà. Con i poveri in genere ogni buon ufficio di carità. Distribuisca agli indigenti quelle elemosine che il sacerdote assistente gli confida. È proibito immischiarsi in piccole contrattazioni, qualunque esse sieno. Corrisponde spesso con il sacerdote assistente per tenerlo informato. Accompagna con modi affabili i forastieri e non riceve mancia da veruno.


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