Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regole S. d. C. - 1905
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REGOLE DEI SERVI DELLA CARITÀ (1905)

Parte I CARATTERE DELL'ISTITUTO

Capo XI. DEL VOTO E DELLA VIRTÙ DI OBBEDIENZA

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Capo XI.

DEL VOTO E DELLA VIRTÙ DI OBBEDIENZA

 

1. I Servi della Carità in obbedire intendono di conformare il proprio sentire e volere al modo di sentire e di volere del superiore.

2. La virtù di obbedienza è virtù massima, che perfeziona l'individuo e che ha premio pari.

3. [21]Si obbedisce poi in forza di virtù e in forza di voto.

4. La obbedienza come virtù inclina il confratello ad obbedire a tutte le disposizioni del superiore e a tutte le regole nella Costituzione dell'istituto.

5. Il confratello poi obbedisce in forza del voto solo quando il legittimo superiore espressamente comanda in virtù di santa obbedienza ovvero che impone un formale precetto o che altrimenti comandi con espressioni di forza pari ed in uso, secondo le Costituzioni dell'istituto.

6. Raramente per altro conviene che i superiori comandino in virtù della santa obbedienza e non mai senza grave causa.

Quando poi proprio convenga di ciò fare, allora torna conveniente che il formale precetto si imponga per iscritto od almeno avanti a due testimoni.

7. Comandare in virtù di santa obbedienza è proprio e congruo nei superiori maggiori, non però nei superiori subalterni di piccole case e ciò per ragioni ovvie.


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