Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Vieni meco...
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VIENI MECO LA DOTTRINA CRISTIANA ESPOSTA CON ESEMPI IN QUARANTA DISCORSI FAMIGLIARI

Parte terza LA CARITÀ COMANDAMENTI DELLA LEGGE DI DIO

Sesto e nono comandamento

II. Il giardino della Vergine

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II.

Il giardino della Vergine

  1. Siamo per entrare in luogo santo. Raccogliamo l'attenzione della mente, ravviviamo gli affetti del cuor nostro. Entriamo in un paradiso di gioia e di virtù in terra. Bello e santo soggiorno, caro come il paradiso terrestre della innocenza dei primi nostri padri. Lo denominiamo il giardino della Vergine, perché il cuore dell'Immacolata è l'orto conchiuso, il fonte segnato che ci addita Iddio medesimo. [219]Vergine benedetta, apriteci l'ingresso e accompagnateci entro, perché noi siamo omai ansiosi di vedere e di ammirare.

  2. Ecco in mezzo all'orto una figura di sovrumana bellezza. Spande intorno raggi di virtù divina, solleva uno stendardo che è quello della santità per essenza, e intanto parla: "Venite; beati i mondi di cuore perché vedranno Dio"192. Intanto si unisce cuore a cuore con i fanciulli innocenti e li applaude dicendo: "Questi son come gli angeli del Signore. Fatevi tutti somiglianti a questi, perché possiate aver parte al regno di Dio". Finalmente conchiude: "Io sono l'Agnello

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senza macchia, sono l'innocente: seguitemi". Lo scorgete voi? È Gesù, vero Figlio dell'Eterno, vero figlio di Maria, il quale è venuto a santificare la Vergine e per essa il mondo tutto. La Vergine! Eccola, immagine di virtù e di purezza intemerata. Si denomina la Regina dei vergini, ed è con entusiasmo dal cielo e dalla terra salutata: "Vergine purissima". Pensatelo. Il Verbo eterno elesse per soggiorno proprio il cuor di Maria: [220]oh quanto puro dovette formare quel cuore, quanto immacolato! Mai un pensier funesto nella mente, mai un affetto meno che santo. Nel cuore e nel corpo nessuna rabbia d'inferno poté recarle un oltraggio, perché Maria è immacolata santa, la madre purissima di Gesù Cristo. Ed or eccola accanto al suo Gesù, che sventola il vessillo della santa purezza. Nello stesso tempo accenna con la destra e chiama con la voce e dice: "Seguitemi, seguitemi, che la purità fa i giusti della terra, li costituisce poi beati del paradiso". Vero, vero. In cielo il Signore è festeggiato dagli angeli che gli fanno corona beata. In terra Gesù nel Santissimo Sacramento vuole intorno a sé la corona dei vergini suoi.

  3. Scorgete come sono cari. Sono uomini, eppur vivono come angeli. Scorgete come sono belli al pari degli angeli celesti. Ha questo dippiù, che gli angeli furono da Dio confermati nella grazia, e que' spiriti beati non durano stento di sorta in perseverare e non hanno impedimenti che li contrastino. [221]Gli uomini quaggiù sono dotati del libero arbitrio ed essi possono o tripudiare col mondo ovvero crocifiggersi con Cristo. Tripudiare in godimento è quello che la carne brama per sé. Soffrire poi è ciò che spiace. Pure i vergini soffocano le pretese della carne, i vergini camminano insanguinati e non s'arrestano. Oh quanto sono cari! Avverte il dottor san Bernardo che i vergini sono a venerare come i martiri, perché assai devono combattere per sopprimere di continuo il senso. Scorgetelo il vergine, oh come è caro al Signore! La sua mente non è intorbidata da immaginazioni di consenso, ma spazia libera in mezzo all'aere puro delle celesti considerazioni. Il cuore del vergine è un cuor puro da serafino che grida di continuo: "Amore, amor santo!".

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Il corpo stesso del vergine è come un corpo glorioso, che sfida i geli del crudo verno, che non teme i calori di regioni infuocate. Non cura il mangiare, non il bere. Un frustolo di pane gli basta per un giorno, un sorso di acqua basta a temperare la sua sete. Nel resto, vive nel mondo eppur non [222]partecipa del mondo. Gli occhi non guardano se non a motivo di salvare un prossimo, le orecchie non intendono che per ritenere i discorsi santi. Hanno l'ali ai piedi per correre al bene, il fervore di carità nel cuore per non istancarsi mai.

  <4.> Scorgetelo. Oh come è bello l'esercito dei vergini del Signore! Pontefici illustri che siedono in trono altissimo a guidare gli uomini della terra. Vescovi santi che splendono di virtù, come la porpora che li copre. Sacerdoti intrepidi che per la difesa della causa del Signore si oppongono come torre di fortezza. Religiosi puri che lasciata ogni speranza umana si consacrano a Dio nella cura degli infermi in un ospedale, nella educazione dei giovinetti in una scuola. Religiose caste che o gemono allo Sposo celeste come colombe solitarie, ovvero che con il gemito della colomba o con l'arditezza dell'aquila volano dove è la carne fracida di un peccatore a guarire. Santi e sante del Signore, come siete egregi nella virtù che vi adorna! Siete voi che vi educate alla fortezza del confessore, siete voi che vi afforzate all'eroismo del martire. Siete voi, vergini del Signore, la [223]parte più bella del popolo del Signore. Voi il fermento che nella massa delle genti siete atti a formare un popolo di cristiani ferventi, pane atto ad essere un portato al trono dell'Altissimo. Santi e sante del Signore, vi saluto. Io mi inchino al vostro passaggio, perché siete l'esercito dei prodi che combattono per Iddio. Siete i militi trionfatori che si incamminano per conquistare il mondo alla croce del Salvatore. Il merito che vi circonda in terra sarà la gloria che vi fa maggiormente splendere nel paradiso. L'estatico di Patmos, rapito a veder in alto la celeste beatitudine, ascoltò in mezzo a quei cantici beati voceeletta e inno di discorso così santo, che nessun altro poteva intuonare allo infuori del circolo dei santi che stavano più presso al trono dello Altissimo. Domandò attonito l'apostolo: "Di chi è

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proprio o quel canto o quella voce?". E gli fu risposto: "Questo è il cantico dei puri e quella è la voce dei vergini santi del Signore". Benedetta la religione nostra santissima! Essa eleva gli uomini alla dignità degli [224]angeli, arricchisce di virtù e di forza la terra. Scorgetelo l'esercito dei vergini santi del Signore. Maria benedetta è che va innanzi. Da capitana intrepida innalza lo stendardo suo. Ove s'avvia la gran donna? Uditela parlare: "Siamo adunati nel giardino del paradiso terrestre della purità, incamminiamoci per giungere in mezzo al giardino celeste della gloria dei puri nel paradiso". Vergini di Gesù e di Maria, incamminatevi tutti. La strada a tenersi è la seguente.

  5. Scorgetela per intiero. Lascia Gerusalemme, luogo di tumulto, e si dirige lieta per la via del Calvario. Voi dovete anzitutto staccare il cuore dalle conversazioni pericolose. Dovete staccare l'affetto anche da tutto quello che vi può intrattenere nella via. Dovete poi disporvi a faticare sempre. Un cristiano che rimane nell'ozio o del corpo ovvero della mente, è un meschinello che presto cadrà. Non vedete come gli stessi romiti del deserto tenevano la mano sempre intenta all'opera? Stancavano perfino il corpo, quando con viaggi e quando con fatiche, fino a svenire in sudore. Chi [225]non sa che la carne che si accarezza ricalcitra contro allo spirito? Filippo Neri tanto tremava in veder uno nell'ozio come scorgere altri che camminasse sovra una corda sospesa. Ed al lavoro corporale dovete aggiungere il lavoro della mente. Il demonio spesso viene intorno a noi per tentarci, ma ritorna quando scorge che noi siamo occupati. Il cuore medesimo convien che si occupi intorno ad affetti santi. Il povero cuore vede persona che langue, oh come se n'addolora! O scorge persona santa che gioisce, oh come si allieta in cuore! Però ponete attenzione che il meschinello non converta quell'affetto lodevole in affetto dapprima sensibile e poi sensuale. Così dovete disporvi nel cammino della virtù che fa i santi. Con queste sante disposizioni nell'animo voi potete affrettarvi quanto vi aggrada. Confessate più spesso che potete le vostre colpe, e più spesso che vi sia dato confortate il vostro cuore alla mensa del Corpo santissimo del Salvatore. Eccolo il pane dei forti. Eccolo il vino che germina i

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vergini193. [226]Chi si accosta alla mensa del Corpo e del Sangue di Gesù vivrà sempre alla divina grazia. Iddio buono la somministrerà nell'estremo . Tenetevi poi sempre innanzi alla mente quelle figure venerande, che sono maestre al retto vivere: la morte, il giudizio, l'inferno, il paradiso. Considerate i patimenti di Gesù e poi confortatevi a salire. E quando per caso cadiate a modo di svenuti per la fatica, volgete sollecito il guardo a Maria santissima, che è la Madre della santa purità. Maria esaudisce sempre chi la prega. Poi avete l'angelo benedetto che vi accompagna. Oh come vi precede con pia sollecitudine! Ma dovete tenergli dietro e non seguire precipizii che vi dannano. Che voglio farvi intendere? Custodite quei vostri occhi che pur troppo sono atti ad introdurre la morte nell'anima. Custodite anche la lingua e le orecchie, perché nel castello della vostra fortezza non introducano nemici e traditori. Che dite? Cingete tutto il corpo con la corazza del digiuno, della mortificazione, del vivere casto.

  6. [227]Direte che è via faticosa. Ma dove apprendeste che un tesoro di virtùpoderoso si possa avere senza un sacrificio di sorta? Sforzatevi, sforzatevi. Finalmente avrete il ciel che vi aiuta. E non v'incoraggia la bellezza del luogo in cui vi trovate? Voi percorrete nel giardino della Vergine benedetta. Beati voi se non vi stancate più mai. In alto i cuori vostri. Presto presto salirete a giocondare con Maria nel giardino più ameno del paradiso celeste.

Riflessi

  1. Nel giardino della Vergine.

  2. Gesù e Maria che sollevano, perché si veda da tutti, lo stendardo di purezza santa.

  3. I vergini sono quasi angeli in carne.

  4. Eccolo l'esercito dei santi e delle sante del Signore.

  5. Si incamminano per una via di Calvario.

  6.  E fanno poi capo al giardino dei beati, il santo paradiso.

 

 





p. 377
192   Mt 5, 8.



p. 381
193   Zc 9, 17.



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