Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
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VIENI MECO LA DOTTRINA CRISTIANA ESPOSTA CON ESEMPI IN QUARANTA DISCORSI FAMIGLIARI

Parte quarta I SANTI SACRAMENTI

La sacramentale Confessione Al tribunale della misericordia

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La sacramentale Confessione

Al tribunale della misericordia

  1. [264]Miseri noi se dopo aver peccato non avessimo più speranza di perdono! Ma il Signore perdona. Sulla terra ha i suoi ministri per esercitar la misericordia. Ha disposto i suoi tribunali per esaminar i fatti degli uomini ed assolverli. Suoi ministri sono i sacerdoti, luogo del suo tribunale il tempio santo, ed il tribunale di Confessione è il trono sul quale è scritto: "Alla misericordia! Alla misericordia!". Quale conforto! Affrettiamoci, perché la misericordia che Dio usa agli uomini è l'argomento più caro di nostra consolazione.

  2. Iddio perdona. Figli di padriribelli, noi siamo nati nemici di Dio e schiavi di Satana. Ma il Signore ci liberò dallo inferno, aperse sovra il nostro capo il paradiso e ci fece intendere: "Io vi son Padre e voi mi siete figli227, la casa del mio

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paradiso sarà la casa vostra". Ma noi crescendo nella età siamo pur troppo cresciuti ancora nei falli manifesti. [265]Quante disobbedienze a Dio ed ai genitori! Quanti capricci tra fratelli! Quante volte abbiamo con leggerezza offeso il buon nome del prossimo. Ed alla nostra carne ed alla gola e agli occhi e alle orecchie, quante accondiscendenze ree... Non dovevamo, eppure abbiamo commessi tanti peccati di fragilità. E Dio buono ci ha perdonato.

  3. E non solo perdona le colpe leggiere od i falli più gravi anche inconsiderati, ma perdona ancora i peccati gravi, perdona le iniquità più maliziose. Meschinello l'uomo! Egli è un mistero di iniquità. Da abisso precipita in abisso. Ha dei cristiani che manifestamente fanno la guerra a Dio. Ne bestemmiano il nome santo. Ne provocano l'ira con i giuramenti falsi, con i voti illusori, con le tentazioni più aperte o di presunzioni o di disperazione, ovvero di vana osservanza o di superstizione diabolica. Pensate se nei giorni festivi eseguiscono un'opera di bene! Per i peccatori pessimi la festa è un giorno di lavoro per Satana. Poi disconoscere i parenti e ingiuriarli, far [266]piangere i fratelli e tradirli con molteplici inganni, e recare all'anima propria il peggior danno possibile colle dissolutezze e con gli scandali abbominevoli di libri, di discorsi, di compagni: quanti eccessi in uno! E per giunta far piangere la vedova, tradire il pupillo e pestare nel mortaio le ossa del povero per cavarne monete fiammanti. E in perpetrare tanta iniquità infingersi nella persona e negli atti, simulare pietà e religione, e protestarsi innocenti e pretendere che si onorino come personaggi caritativi, come cristiani santi. Ipocriti! Si può dare eccesso peggiore? Sono satanici eppur pretendono gli onori degli altari, vogliono il primo posto nel consesso dei veri seguaci del Salvatore. Intanto Dio buono considera dall'alto dei cieli, e che fa egli?

  4. Il Signore che è l'altissimo e che pure è l'offeso, egli il primo offre il perdono. E perché i peccatori l'accettino, manda al loro cuore continua una voce di rimorso che loro dice: "Ritornate al Signore Iddio vostro, perché lo avete abbandonato. Egli è [267]il vostro buon Padre". Fa intendere la sua voce e intanto guarda fisso fisso se il peccator ritorni. Il buon padre

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del prodigo quanta attenzione non ebbe e quante cure! Peccatori, che tardate? Non vi preme di ritornare alla pace del Signore? Deh, pietà vi muova di un padre che vi attende sospiroso. Che se il peccatore ritardi, ottimo il Signore gli manda l'angelo benedetto e gli impone: "Non l'abbandonare il peccatore, voglio che ei viva, è figliuol mio benché ribelle. Io voglio che i peccatori si convertano e non che periscano"228.

  5. Che più? Così il Signore amò il mondo che per esso diede il suo Figliolo unigenito229. Scorgetelo. Il Figlio dello Altissimo ha nome Gesù, che vuol dire Salvatore. E Gesù eccolo infante nel presepio di Betlem perché tutti lo veggano. Eccolo in sudore nella bottega di Nazaret, per insegnare a tutti con l'esempio che il modo di guadagnarsi il paradiso è lavorare ed obbedire per non peccare. Scorgetelo sui campi di Giudea e di Galilea. Che cuore quello [268]del divin Salvatore! Grida di continuo: "Son venuto a cercar l'anima che si era smarrita. Sono il buon pastore che perduta una pecora lascia le novantanove per correre in traccia della centesima perdutasi, e non sbigottisce a scendere per dirupi, a salire fra greppi, a cercare fra burroni. La mia brama -- ei dice -- è la salute delle anime". Intanto guarisce i corpi degli ammalati, e in far questo cura le piaghe della carne per poter guarire i mali peggiori dello spirito. Quando un peccatore mostra di convertirsene, egli si reca volentieri in casa sua. Quando un'adultera od una pubblica peccatrice vengono per lagrimare a' suoi piedi, Gesù le solleva con la sua destra pietosa e dice: "Consolatevi, i vostri peccati sonovi perdonati omai". E verso a questi, a' quali perdonò tante enormità, mostra poi dilezione anche più speciale. I peccati che ha condonati non li ricorda più. Non esistono, perché son cancellati230. Gesù si guarda ben da dire: "Ricordati che ti ho poi perdonato iniquità [269]molteplici". Gli parrebbe, al divin Salvatore, <di> mortificare un'anima che già egli ama con tutto l'affetto.

 

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  6. E di sì poco ei si contenta a fin di perdonare le iniquità. Che vuole egli?... Non altro se non che abbia a dire: "Peccavi, Domine. Ho peccato, o Signore". Questa parola gli commoverà un buon affetto nel cuore, forse gli farà spuntare una lagrima agli occhi. Gesù raccoglie quello affetto, riceve quella lagrima e mischiali con l'affetto con cui sospirò alla redenzion dell'uman genere. Quella lagrima la mescola col Sangue suo preziosissimo, e poi offre il tutto allo Eterno dicendo: "Padre perdonate, Padre perdonate". E Dio buono perdona. Perdona quando il peccatore dica: "Ho fatto male e per questo mi dolgo, non tanto per aver offeso il celeste Padre, quanto mi cruccia per aver perduto il paradiso e meritatomi l'inferno. Misero se la morte mi sorprende nel peccato mortale!". Quest'afflizione, non è dubbio, è dolore di un meschino interessato. Pure quando [270]è congiunto alla sacramentale Confessione fa ottenere il divin perdono. Ovvero il peccatore dice: "Iniquo e crudo, che io fui. Ho passato la notte in bagordi. Ho dissipato le sostanze di grazia che Dio diedemi, che dirà il celeste Padre?". Questo gemito è sì caro al Signore che subito egli perdona, benché per caso non possa in quello istante il peccatore venire al tribunale della misericordia.

  7. Iddio perdona. Rivelò Gesù alla terra questo affetto del cuor suo. Disse: "La più cruda ferita che io provo, è quella che mi lanciano i peccatori quando ripetono: Dio non perdona, e si abbandonano in braccio alla disperazione". Che schianto al cuor di un padre quando gli iniqui gli strapparon dalle braccia i figli. Per questo alza la sua voce, impone alla sposa sua immacolata, la Chiesa, che proclami pure e non cessi da dire che la divina misericordia è senza confine, che ella perdona tutto a tutti. E la Chiesa alla sua volta ammonisce e prega. Ma se un figlio disperato insorga [271]a dar segno di sfiducia231 e tenga discorsi che conducono a disperazione, allora la benedetta con dolore immenso sì, ma con forza grida: "Costui sia cacciato come un lebbroso- 405 -. Perisca un figlio ammorbato, perché non abbiano a morire gli altri".

  8. Intanto il Signore fa intendere più viva la sua voce a tutta la terra e dice: "Io perdono, io perdono". A fine di perdonare egli arresta gli elementi e dice: "Acchetatevi". La terra vorrebbe ingoiare gli scellerati e le acque sobbissarli e i fulmini incenerirli, ma il Signore fa intendere: "Attendete, perché Dio non vuol la morte del peccatore ma brama che si converta e viva"232. Perfino Iddio acquetò in sé gli attributi santissimi di potenza e di giustizia. La potenza in Dio dice: "Estermina l'empio". E la giustizia grida: "Vendica il Sangue di Gesù vilipeso". Ma la misericordia grida più vivamente: "All'uomo, finché ei viva, gli si usi pietà".

  9. Iddio perdona. Ma fino a quando stancheremo la divina bontà in aspettarci? Corriamogli [272]incontro al Signor nostro. Diciamo finalmente: "Ho peccato, o Signore". Quella voce sarà udita in tutto il paradiso. Emettiamo un sospiro dal cuore, una lagrima dagli occhi. Questo o nessuno. È sì necessario233 come l'acqua nel Battesimo. E quando il ciglio inumidisca, subito vengono gli angeli a rallegrarsene e ne ristagnano, con gioia di chi s'addolora, quel pianto fortunato. Noi doliamcene di cuore. Doliamcene per l'alta sciagura che è offendere Dio ottimo. Detestiamo tutte quante le iniquità. Ogni peccato mortale è causa per cui Gesù muoia sulla croce. Ogni peccato mortale è un mostro satanico che viene <ad> assidersi nel cuore, or come può Dio entrare nell'animo di chi ancora conserva amicizia con un mostro o di superbia o di odio o di sensualità? E come Dio in perdonare opera un prodigio di misericordiacontinuo, come avete inteso, così noi finché abbiamo vita deploriamo le colpe nostre. Piaceremo tanto più al Signor nostro. Intanto verrà momento in cui potremo sclamare: "Fu per misericordia di Dio che non fummo consunti". In dir [273]questo saliremo in alto sclamando con più viva gioia: "Siamo salvi per gran misericordia del Signore".

 

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Riflessi

  1. Al tribunale della misericordia.

  2. Iddio perdona.

  3. Perdona ancor le iniquità maggiori.

  4. Il Signore per il primo offre il perdono.

  5. Il Padre affin di salvare manda Gesù, l'unigenito suo.

  6.  Perdona poi appena oda che uno si duole del mal commesso.

  7.   Pessima ingiuria è dire che Dio non perdona.

  8. Ah, se ci dogliamo di cuore che consolazione ne avrà il cuore di Gesù!

  9. Deploriamo le colpe nostre e saremo salvi234.





p. 401
227   Cfr. 2 Cor 6, 18.



p. 403
228   Cfr. Ez 33, 11.



229   Gv 3, 16.



230   Cfr. Is 43, 25.



p. 404
231   Originale: fiducia; cfr. ed. 1928, p. 302.



p. 405
232   Cfr. Ez 33, 11.



233   Nell'ed. 1928, p. 303: «dagli occhi. Questo è sì necessario».



p. 406
234   Questo Riflesso è ripreso dall'ed. 1928, p. 304.



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