Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1893

24. Cooperatori e cooperatrici defunti.acapo.Anno I, n. 9, agosto 1893, pp. 74-75

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Cooperatori e cooperatrici defunti
Anno I, n. 9, agosto 1893, pp. 74-75. Presentato al processo.
Volta a volta che il Signore da questa terra di esilio chiami alla patria del paradiso l’uno o l’altro dei nostri cooperatori, noi ne faremo cenno nelle modeste colonne del nostro bollettino.
Raccomandiamo anzitutto alle preghiere dei cooperatori e degli amici tutti l’anima del carissimo nostro Antonio Biffi, che a mezzanotte del giorno 7 luglio rendea l’anima sua al Creatore. Si ebbe un figlio, il quale caduto in malattia mentale fingeva dei torti ricevuti. Il padre addolorato di giorno e di notte usciva dicendo: « Se mi sarà dato di rinvenirlo gli chiederò scusa e lo ricondurrò in famiglia perché è mio figlio diletto ». Ma non riescendo a riaverlo accresceva sempre più il suo dolore, e mentre se ne sfogava colla moglie e coi figli ripeté: « Mi sento male, chiamatemi il sacerdote e il medico », e poco stante: « Aiutatemi a recitare gli atti di fede... Fatemi almeno fare l’atto di contrizione ». Fu tosto esaudito, ma prima che la - 52 -formola di pentimento fosse terminata, l’amantissimo padre di famiglia non era più in questa terra.
Preghiamo pure per l’anima dell’esemplare sacerdote Giuseppe Rizzi, priore di Plesio sopra Menaggio; sopportò con sacerdotale rassegnazione una malattia prolissa e tormentosa che lo ridusse ancor vivo in forma di cadavere. Diede ad ogni circostanza segni di benevolenza alla Piccola Casa e mostrò speciale compiacimento per l’opera dei sacerdoti vecchi. Povero di beni di fortuna, dispose nondimeno che al dividersi il tenue asse ereditario fosse pur chiamata la Piccola Casa di Como. Diceva il buon amico: « Il mio potere è da poco, ma altri confratelli potranno imitar l’esempio ed essendo più poderosi, maggiormente esibiranno per la casa dei sacerdoti vecchi. Dessa è opera eminentemente cattolica e di tanta necessità ai tempi nostri ».
Sia pace pure all’anima di Galbiani Maria, donna di molta riputazione in Como, la quale presa da cronico malore desiderava chiudere gli occhi nella Piccola Casa, confortata dall’assistenza del divin Cuore che nella nuova chiesa si adora. Ma precipitando il suo male e scorgendo che i suoi desideri non [75] potevano essere compiuti, dispose elemosina perché i ricoverati della Piccola Casa innalzassero per lei preghiere di suffragio.

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