Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1895

17. Notiziario.acapo.Anno III, n. VII, giugno 1895, pp. 270-272

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17
Notiziario
Anno III, n. VII, giugno 1895, pp. 270-272.
I giornali milanesi si sono di questi giorni, e in varie riprese, occupati dei concerti tenuti per due volte allo Istituto dei Ciechi, per una volta al Collegio degli Angeli, e della fiera di beneficenza che ebbe luogo in via Monforte n. 29 ed alla nostra casa di Sant’Ambrogio ad Nemus. A quei giornali, specie allo strenuo Osservatore Cattolico ed alla Lega Lombarda, la Piccola Casa presenta i suoi affetti di ringraziamento.
Particolari azioni di grazie porge a quel gruppo di signori e signore che, propostosi di beneficare le case nostre, d’un tratto e nel breve periodo di un mese fu abile ad organizzare importanti programmi e condurli a termine con felice esito. Quest’è prova dell’indole intraprendente e cordiale dei buoni milanesi in prò dei meschinelli che soffrono. Persone spettabili recitarono pure discorsi pieni di caritatevole espansione. Bacio la sacra porpora al cardinale arcivescovo che inviò sua offerta e benedizione a tutti i convenuti al concerto dei Ciechi del 2 corrente, che trasse l’universale ammirazione.
Sono altri, e non rare volte posti in alto, i quali bensì guidati da retta intenzione ma falsamente informati dicono: « Nelle opere della Piccola Casa non vi sono regolamenti precisi per il buon andamento delle persone e delle cose... Sarebbe a desiderare maggior disciplina... ». A questi piace di rispondere semplicemente che, i regolamenti, la direzione attende di preferenza, come meglio può, a scolpirli nel cuore dei congregati; non di meno che tali regolamenti estese da pezza anche in iscritto e - 150 -poi a stampa. Sono dunque a vista di chiunque ne faccia ragionevole domanda. Quanto [271] alla disciplina, la Piccola Casa nelle sue angustie di mezzi e di locali adopera quanto le sue forze permettono e le pare di dover ringraziare il Signore che la pietà verso a Dio è radicata in genere nel cuore di tutti, che l’affetto di carità vicendevole esiste con buon accordo nelle quindici famiglie o classi di ricoverati che si hanno.
Nelle case nostre sono oltre cinquecento ricoverati; non sono legati che dal vincolo di carità: nessuno cerca di uscire, molti domandano di entrare e ognuno si trova ad agio suo. Sono occhi che con diligenza ne spiano gli andamenti e cuori che trepiderebbero ad ogni pericolo di male.
Non è raro il caso di figli e di figlie della Piccola Casa che morendo meritano che il loro esempio di abnegazione e di eroismo venga proposto ad imitazione ancora per l’organo della publica stampa. Or chi non plaudirebbe a queste vittime della carità del prossimo?
Desidereremmo che altri i quali sono in grado di fare del bene e che hanno il cuore di farlo, desidereremmo, dico, che smettessero certe sospensioni di animo, che piuttosto che credere alle relazioni generali in sfavore facessero la carità di far capo direttamente per informarsi dalla direzione della P‹iccola› Casa. Questa sarà riconoscente ad ognuno che le porga buoni avvisi che possa seguire, e per quelli che nol possa, stante la esiguità di sue forze o per la inopportunità del tempo, ne chiede compatimento. Tanto si espone per rimovere una tentazione che non fa bene a veruno, e può essere occasione di un lucro cessante e di un danno emergente.
La Piccola Casa è specialmente ricovero di derelitti. Tra derelitti nondimeno hanno dei fanciulletti e delle figlie che, cresciute ad età conveniente, si devono applicare agli esercizii di un’arte. Nel compartimento maschile è iniziata l’arte del calzolaio, del falegname, del suolino 31, del legatore, del disegnatore di ric‹ami›. Nel compartimento femminile hanno le piccole arti - 151 -del cucito, delle maglie, dei pizzi di Cantù ecc‹etera›. A Milano si attende per lo impianto di un buon esercizio completo di sartoria. Il disegnatore è specialmente valente. Chi ne profitta dell’arte sua farà anche opera di carità.
Nei locali della casa di Sant’Ambrogio ad Nemus trovasi vendibile a buonissima condizione ed in favore della Casa stessa una vettura landeau in buono stato, opportunissima per gli usi e viaggi di campagna.
Nella prima festa di Pentecoste un drappello fervoroso dei soci del Circolo di san Pietro martire da Milano si recò a questa chiesa del sacro Cuore. Molti si accostarono alla santissima Comunione. Tutti attesero con edificante contegno alle sacre funzioni di Messa cantata, di discorsi recitati. Vollero pranzare con questi nostri ricoverati, finché inalberando il loro stendardo partirono da noi per ricevere la benedizione anche dal santuario del Santissimo Crocifisso.
Nella Piccola Casa si diedero cenni della vita di san Pietro martire e del suo secolo scritti per l’occasione dal buon amico e scrittore della P‹iccola› Casa, il nob‹ile› d‹on› Edoardo Torriani priore 32.
La Piccola Casa ancor una volta si è fatta iniziatrice di domanda alla r‹egia› prefettura ed all’on‹orevole› giunta municipale perché dal r‹egio› comando militare ottengano la rimozione dell’edificio della polveriera che dallo allargarsi della città è tutta circondata da case e da ben cinque istituzioni popolate. Buoni amici e vicini di San Vitale, sollecitate le vostre adesioni, voi che pur temete il pericolo della terribile vicina. Il r‹egio› Ministero da qualche anno ha promesso di allontanare tanto pericolo: sollecitiamo tutti con insistenza perché oltre non differisca.
Diamo infine del periodico la soave e veneranda figura del decano dei vicarii foranei, il reverendissimo prevosto di Fino - 152 -Mornasco 33 al quale, come ai cinque compagni del giubileo sacerdotale, sua eccellenza l’amatissimo nostro vescovo Valfrè ai 4 maggio decorso inviava speciali [272] affetti di benedizioni che estendeva pure ai venerandi sacerdoti radunati per gli spirituali Esercizii nella casa detta Gibellina.
Grazie al caro amico confratello d‹on› Torquato Geronimi che, invitatomi a partecipare al banchetto elettorale tenutosi con trecento coperti sul corso di Porta Romana, mi porse occasione di edificarmi sul contegno soave e forte di quei valorosi, e di ritemprare lo spirito ai discorsi accalorati e persuasivi che vi tennero gli oratori Nava, Beltrami, Colombo, De Mojana, di ben nota celebrità.
Le nostre feste del Corpus Domini si chiuderanno ad ore 16 con benedire la grandiosa statua di san Filippo Neri. Infine i giovani studenti ed artigiani daranno un interessante trattenimento intercalato da concerto musicale. La Piccola Casa fa preghiera a tutti i suoi cooperatori ed amici di onorarla di loro presenza.
Pace all’anima pia di Annetta Cornalba, novizia nostra che ieri spirava nel bacio del Signore. Diremo parole di edificazione in altro numero 34.
D‹on› L‹uigi› G‹uanella›




p. 150
31
Operaio addetto alla cura e al rifacimento dell’acciottolato stradale.


p. 151
32
Pubblicazione non reperita.


p. 152
33
Riferimento al sacerdote Luigi Bianchi (1821-1902), già citato in Due amici della Piccola Casa e le loro nozze d’oro, pp. 139-140; nell’originale una sua immagine fotografica è collocata alla fine del presente articolo.


34
Cfr. la seconda parte dell’articolo successivo.


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