Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1895

30. Il riposo festivo.acapo.Anno III, n. X, settembre 1895, p. 295

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30
Il riposo festivo
Anno III, n. X, settembre 1895, p. 295. Presentato al processo.
Il nostro d‹on› Giorgio Steinhauser, sempre ameno e sempre edificante, in suffragio al riposo festivo reca il seguente avvenimento. Uditelo, che è lui che vi parla.
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Dal 1860 al 1866 durava nelle mie missioni di Propaganda nel Maryland, e precisamente ad Havre de Grace sulle sponde del gran fiume Susquehanna. Ivi era la fabbrica del ponte gigantesco destinato ad unire la contea di Cecil con quella di Harford per mezzo di ferrovia. Il fiume Susquehanna sbocca maestoso nella baia di Chesapeake. La larghezza delle sue acque è di oltre un chilometro.
Fino ad opera compiuta del ponte, esisteva sopra il fiume un gigante a nuoto che sulle sue spalle trasportava i treni ferroviarii i quali attraversano per lungo le sterminate lande degli Stati Uniti. Ognun s’accorge che quel nuotante è un grosso vapore.
Ora gli americani, che sono ricchi, operosi e potenti, pensarono di estendere un ponte sul Susquehanna per risparmiare a sé ed a quel gigante un incomodo. Mano adunque all’opera. Migliaia di operai sono sul luogo delle operazioni e ricevono i seguenti ordini: « Avrete pingue stipendio ogni giorno feriale e doppio stipendio nei giorni festivi. Nessuno manchi nei giorni feriali e tanto meno nei festivi, o sarà espulso dal continuare nella grande impresa ».
Questo discorso includeva, come ognun scorge, una specie d’indipendenza da Dio. I sacerdoti missionari protestarono non poche volte ma invano. Si lavorò febbrilmente e tredici grandiose arcate si estesero a congiungere le due rive, finché allo indomani si sarebbero collocati i binarii per farvi trascorrere la grande ferrovia che unisce la contea di Cecil con la contea di Harford. La gran ferrovia percorre in otto giorni il viaggio che da New York a San Francisco di California un tempo percorrevasi con tre mesi di faticoso cammino.
Ma la sera antecedente alla inaugurazione una lenta pioggia aveva fatto accasciare l’immensa mole, che venne a posare entro alle maestose onde del fiume. Allo indomani gli impresari osservano l’avvenimento e gridano disperati: « Questo è priests craft », questo è per una forza pretina alla quale niente può resistere. Si fecero dunque daccapo ai lavori mutando però l’ordine dato nel seguente: « Non si lavorerà mai più nei giorni festivi perché la priests craft non ci torni a sobbissare ».
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Così il venerando nostro missionario apostolico d‹on› Giorgio Steinhauser. Ora a buon intenditor poche parole: la lezione parla di per se stessa.

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