Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1895

34. Benedizione della pietra fondamentale di ampliamento della chiesa di sant'Ambrogio ad Nemus.acapo.Anno III, n. XI, ottobre 1895, p. 298

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Benedizione della pietra fondamentale di ampliamento della chiesa di sant’Ambrogio ad Nemus
Anno III, n. XI, ottobre 1895, p. 298. Presentato al processo.
Bello era a vedere la nostra chiesa di sant’Ambrogio ad Nemus affollata di popolo nelle sere dei giorni 22, 23, 24 dello scorso agosto. I chiarissimi oratori Marazza Luigi e Davide Albertario preparavano la festa di benedizione di prima pietra fondamentale che si sarebbe fatta nella domenica seguente. Il dottor Luigi Marazza, l’esimio nostro quaresimalista della cattedrale di Como, dimostrò con fortissimi argomenti che l’ampliamento di quella chiesa è opera di fede e di carità. Il celebre don Davide Albertario, nella sera seguente, con magnifici quadri pose sott’occhio agli uditori la storia antichissima di quella chiesa che secondo le tradizioni milanesi racchiude copia delle più care memorie degli antichi padri e fratelli nostri. Lo stesso don Davide Albertario nell’ultima sera espose gli argomenti per cui i milanesi e questo popolo del Sempione in modo speciale sia interessato di concorrere allo ampliamento della chiesa ed allo sviluppo dell’annesso ospizio. Confutò infine talune obiezioni. Il gran cuore dell’oratore in questo momento si espandeva - 181 -come le acque di un maestoso fiume che si dividono bramose a dissetare le siccità dei campi.
Nel giorno domenicale del 25 agosto si celebrarono solenni funzioni al mattino. Nelle ore pomeridiane poi, trovandosi assenti sia s‹ua› e‹minenza› il cardinale, sia s‹ua› ecc‹ellenza› m‹onsignor› Mantegazza, il venerando prevosto Pozzi di San Nazaro Maggiore, il presidente della Pia Casa ecclesiastica, degnavasi compiere quelle funzioni di rito e conchiudere con un discorso tanto cordiale che eloquente. Il sig‹nor› prevosto Pozzi ci dimostrò sempre particolare bontà. Gli siamo veramente grati per molteplici riguardi. Il Signore ricompensi la carità del sacerdote apostolico e compensi parimenti lo zelo degli egregi oratori che lo hanno preceduto.
Intanto l’ampliamento della chiesa procede. Siamo alla chiusura delle arcate, e nel prossimo ottobre gli si aggiungerà la copritura di tetto. Allora la chiesa nostra, prolungata di più che dodici metri, formerà un tempio degno di essere presentato nelle feste quindici volte centenarie prossime a celebrarsi nel 1897. Il comitato per dette feste manifesta in proposito le sue buone intenzioni. Piaccia al cielo che le intenzioni della mente si convertano presto in azione d’opera vigorosa.
Buoni milanesi tutti, la chiesa di sant’Ambrogio ad Nemus, dopo il tempio di sant’Ambrogio maggiore, è l’oggetto più caro dei comuni ricordi. Son due templi e sono quasi due fratelli, maggiore l’uno, minore l’altro, ma veri fratelli. Chi non vorrà anche al minor fratello porgere almeno parte delle sue cure?

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