Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1897

2. Amici e benefattori.acapo.Anno V, n. X, settembre 1897, p. 70

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Amici e benefattori
Anno V, n. X, settembre 1897, p. 70. Attribuito.
La raccolta del grano è stata scarsa e i prezzi della farina vanno su su ogni giorno e noi abbiamo timore di dover diminuire, nel prossimo inverno, la razione di pane ai nostri poveri orfanelli. Sono già tanto sventurati, hanno già così tanto patito, che il pensiero di non poter dar loro pane e minestra a sazietà ci preoccupa grandemente. Questi figliuoli, tutti nel buono del crescere, hanno bisogno di un nutrimento sano e abbondante per buttar via la miseria entrata loro nell’ossa, cagione di anemia e di rachitismo. Senza un regime accurato, non possono rinvigorirsi e ingagliardire e mettersi in corpo quel tanto di robustezza ch’è necessaria all’apprendimento e all’esercizio delle arti e de’ mestieri. La loro stessa vivacità naturale torna loro di danno: è un logoro continuo di forze senza rifornimento.
Con questo stato di cose, per non venir meno all’obbligo nostro noi dobbiamo fare maggior assegnamento sopra di voi, o amici e benefattori. Per carità, non ci venite a consigliare di diminuire il numero dei ricoverati e di chiudere le porte a nuove ammissioni! Pensate che il rincaro stesso fa maggiormente sentire il bisogno della nostra beneficenza. Non è in tempo di contagio che si chiudono i lazzaretti: moviamoci adunque insieme e per tempo e vediamo di prevenire e di provvedere.
Noi per prevenire e per provvedere mandiamo a voi le nostre spigolatrici, e voi non badate se ne’ granai quest’anno il monte del grano è meno vistoso degli altri anni; pensate che l’aumento del prezzo finirà per portare a voi personalmente un guadagno certo, e di questo fatene parte alla divina Providenza. Lasciate a lei la cura di rimunerarvene. Una malattia che vi risparmiasse, un buon affare che vi guidasse in casa, un presentimento opportuno che destasse dentro di voi, un cattivo compagno che tenesse lontano da’ vostri figli, un santo pensiero che mandasse loro... v’avrebbe le cento volte ricompensato - 241 -del sacrificio fatto per i poveri. E chi potrebbe negare che la salute che vi giova, l’abbondanza che vi circonda, la pace che allieta la vostra famiglia... non sia già una ricompensa data alla vostra carità? Anche nelle disgrazie, nelle sofferenze, la pazienza a sopportare con rassegnazione è un dono di Dio e forse Dio ce la concede in misura della nostra pietà verso i tribulati!
O amici, o benefattori, fate buon viso alle nostre spigolatrici. Vengono a voi nel nome del Signore; vi domandano un po’ di roba, un po’ di danaro non per sé, ma per i poveri; date, date quel che potete, volonterosi, senza rincrescimento, e sulla vostra casa sarà la gran mano di Dio.

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