Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1900

10. Colonia agricola cattolica nel Pian di Spagna sopra Colico.acapo. Anno VII bis, n. 4, aprile 1900, pp. 30-32

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Colonia agricola cattolica nel Pian di Spagna sopra Colico
Anno VII bis, n. 4, aprile 1900, pp. 30-32.
Salviamo il contadino! - Un grido d’allarme si fa udire da un capo all’altro d’Italia nostra per impedire l’emigrazione, la quale spezza i legami di nazionalità e di famiglia senza togliere dall’indigenza i poveri contadini illusi. La stampa di tutti i partiti si accorda in questo e descrive con vivaci colori le atroci sofferenze degli emigranti.
Ma basta gridare contro gli orrori dell’emigrazione? No, bisogna fornire ai contadini il mezzo di guadagnarsi onestamente il pane nel loro paese, favorendo non solo le arti, le scienze e le industrie, ma occupandosi anzitutto dell’industria agricola.
Mosso dal desiderio di venire in aiuto al povero contadino, il direttore delle opere della Casa della divina Provvidenza, sac‹erdote› Luigi Guanella, pensò che poteva stabilirsi efficacemente una colonia agricola nel Piano di Spagna, sopra Colico. Esso appartiene alla provincia di Como e a quella di Sondrio e si estende per circa cinquantamila pertiche milanesi, in parte coltivate, in parte coltivabili mediante canali che agevolmente si ponno far sboccare nel lago di Como.
I periti studiarono sul posto il progetto e lo trovarono ottimo e promettente, [31] quindi il 15 marzo scorso don Luigi Guanella, con un contratto sospensivo a tre mesi, addiveniva all’acquisto della Vedescia in Pian di Spagna. La Vedescia consta di trecento pertiche di terreno, coltivato in parte a cereali, gelsi e frutta, di una vasta casa colonica detta Castella, d’ampie stalle e fenili, il tutto per il prezzo convenuto di L. 24.000.
Poco lungi sorgeva un tempo la città di Olonio, con chiesa collegiale di cui ancor si vedono gli avanzi ma, esposta alle alluvioni dell’Adda e disertata dalle epidemie, nel 1450 scomparve.
Il terreno fissato per stabilirvi la colonia agricola è situato più verso il monte, quindi fruisce d’aria discretamente buona e d’acqua salubre, né teme le insidie del lago che anche nelle - 291 -piene più terribili non lo toccò mai. La via internazionale e la via ferrata per Chiavenna, la provinciale di Sondrio e le comunali di Dubino e di Delebio che attraversano la Vedescia vi favoriscono l’abitabilità e il commercio. Intorno intorno una settantina di casolari ricoverano poverissime famiglie. Minacciata dalle alluvioni e priva del necessario alla vita, la borgatella di Verceia, lontana circa sei chilometri, si trasporterebbe facilmente nel Pian di Spagna, ma non vi si reca perché non vi trovachiesascuola.
Salviamo il contadino, e facendo opera cristiana e umanitaria faremo altresì opera altamente patriottica. Concorrano largamente i buoni colle loro offerte e, comperato il terreno e aperta una chiesa provvisoria nella casa Castella, sorgeranno ben presto chiesa e scuola e intorno vi s’aggrupperanno i contadini che, arricchendo il territorio, fecondandolo, ne caveranno il viver loro.
Il sacerdote all’esercizio dell’apostolico ministero accoppierà l’insegnamento elementare e, coadiuvato dal distinto agronomo Martino Galmarini, dirigerà la nascente colonia nell’opera importantissima dell’agricoltura. Torni il prete, come gli ordini religiosi d’una volta, a vivere coi coloni, a lavorare con loro, ed aiutandoli a far fruttare la terra ne coltiverà l’anima, ne caverà uomini forti, onesti cattolici, italiani egregi.
Sua eminenza il cardinal Ferrari, così ‹come› sua eccellenza monsignor Valfrè vescovo di Como, benedice, incoraggia ed aiuta l’opera; dietro loro e con loro, una falange di sacerdoti e di laici di mente e di cuore va ripetendo che, se ormai poco si può fare per gli operai, urge salvare i poveri contadini impedendo che vadano in remote contrade a perdervi la fede, spesso la vita.
Il Ministero ha stanziato una somma considerevole per la colonizzazione del Pian di Spagna e, se Dio ci aiuta, il governo istesso appoggerà l’opera nostra.
Costituzione della colonia agricola cattolica - Quest’opera offre grandi vantaggi morali e materiali. Essa ha un fondo di L. 6000 ed apre una sottoscrizione per azioni che diventeranno presto fruttifere, perché il terreno ‹del›la Vedescia, quantunque in parte da dissodarsi, riceve fin d’ora un affitto annuo di L. 1000.
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Le azioni da L. 50 cadauna, inscritte possibilmente prima del 15 giugno, si verseranno subito o per il 15 novembre anno corrente.
In via provvisoria l’opera ha un consiglio d’amministrazione presieduto da don Luigi Guanella e formato dai signori: m‹olto› r‹everendo› canonico [32] don Prospero Bellesini di Domaso, nob‹ile› ing‹egnere› Giovanni Sartirana di Giussano, notaio dottor Bettiga di Colico, Attilio Brioschi di Tradate, Francesco Riva di Milano. Amministratore tecnico è l’agronomo sig‹nor› Martino Galmarini.
Nella viva speranza che gli azionisti si moltiplichino all’opera e la colonia agricola cattolica possa dirsi iniziata all’aprirsi del nuovo secolo, annunciamo fin d’ora che essa col nome di Olonio del Divin Salvatore sorgerà arra di benedizione a salutare il secolo ventesimo.
O uomini di mente e di cuore, non rifiutate il vostro concorso all’opera altamente umanitaria cui la Provvidenza vi invita. La Provvidenza, siatene certi, vi ripagherà a cento doppi prosperando i vostri interessi e le vostre famiglie. Salviamo, salviamo il contadino!
Como, 31 marzo 1900.
Sac‹erdote› Luigi Guanella 12




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Nell’originale segue: « Per segno di sincerissimo plauso alla nobile e santa iniziativa, e con l’augurio delle più elette benedizioni del cielo, mi obbligo per dieci azioni, in tutto L. 500. Milano, 6 aprile 1900. @ Andrea cardinale arcivescovo. / Ringraziamento all’amatissimo cardinale arcivescovo che con parole di paterno affetto applaude ed incoraggia la fondazione della colonia agricola in Pian di Spagna. Per il nostro direttore l’approvazione del venerato presule, quasi eco di quella di Dio stesso, bastava bene a compensarlo di tante difficoltà e di tanti sacrifici, ma s‹ua› eminenza non si contentò di parole e volle con una generosità tutta apostolica sottoscriversi per dieci azioni. Quanti hanno a cuore la redenzione del contadino, imitino l’esempio del pastore e vengano in aiuto all’opera. / Ringraziamento al Comitato regionale lombardo, che nella sua adunanza generale propose un plauso a don Guanella per la fondazione della colonia agricola in Pian di Spagna, e grazie pure sieno rese a quei giornali che hanno pubblicato o pubblicheranno quanto è stato fatto e quanto sarà per farsi in favore della colonia che, sotto il nome di Olonio del Divin Salvatore, darà una mano all’opera patriottica ed umanitaria di diminuire l’emigrazione ».


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