Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1903

8. In Quaresima.acapo. Anno X, n. 3, marzo 1903, pp. 20-21

«»

- 425 -
8
In Quaresima
Anno X, n. 3, marzo 1903, pp. 20-21. Presentato al processo.
Digiuno› - Gesù salvator nostro dimorò quaranta giorni e quaranta notti in assoluto digiuno, nel deserto che si estende lungo il Giordano al di del Mar Morto, e che ebbe appunto da ciò il nome della Quarantena.
Nella presente Quaresima pellegriniamo anche noi, col desiderio almeno, in quel sacro deserto, sforzandoci di ricopiare in noi il divino esempio di raccoglimento, di preghiera, di mortificazione. Per tal modo disporremo santamente l’anima nostra a celebrare la santa Pasqua svestendoci delle passioni e dei nostri mali abiti per risorgere gloriosi con Gesù.
In questa santa Quaresima meditiamo la quaresima dell’Uomo Dio, che col digiuno e colla preghiera si preparava alla predicazione. Egli stava per spargere la sua divina parola, quasi seme di vita, nei campi della Giudea e della Galilea, e noi teniamo fisso l’occhio ed il cuore a Gerusalemme ed a Betlemme che sono anche tuttodì il sospiro di chi pellegrina in Terra Santa. Se Gesù si preparava alla predicazione con una Quaresima rigorosa, vorremo lagnarci noi delle mortificazioni e delle astinenze prescritte dalla santa madre Chiesa e adattate con amore materno alle nostre forze?
Da Gerusalemme al deserto della Quarantena, tenendo la via più corta e diretta, si impiegano sei ore tanto andando in vettura quanto a cavallo; i molti che la percorrono a piedi, naturalmente ne impiegano di più. I seguaci dei diversi culti praticano rigorosi digiuni. I turchi specialmente portano tutto al fanatismo e spingono talvolta il digiuno fino a svenire ed a morirne. I cattolici, guidati dallo spirito materno della santa Chiesa, maestra infallibile, non arrivano a tali deplorevoli eccessi, ma tuttavia praticano con molto zelo in Terra Santa il digiuno e l’astinenza per onorare l’esempio di Gesù. Essi trovano nel digiuno e nella preghiera il godimento spirituale che li rende forti nella lotta della vita.
- 426 -
Ci narrava il padre Nunzio che nel 1700 un pio sacerdote di Siena si presentò ai padri francescani del Taborre chiedendo di poter passare la Quaresima su quel santo monte. Il pellegrino sacerdote fu accettato, e con edificazione i frati videro che esso, digiunando e pregando, se ne stava le ore intere nel luogo della Trasfigurazione. Un giorno tardando alla refezione, andarono a vedere di lui e lo trovarono come assorto in beata visione. L’anima sua era volata in cielo a mirare davvicino il trasfigurato suo Signore e la Chiesa elevò il pio penitente all’onore degli altari.
Nel prefazio della santa Messa ci è insegnato a cercare nel digiuno e nella preghiera un antidoto contro le passioni ed i vizi, ad elevare a Dio la nostra mente ed a trovare in lui la forza per resistere alle tentazioni onde siamo assediati. Gesù, che nel deserto ha vinto il demonio e lo ha mandato scornato, ci predica coll’esempio e colla parola. Ascoltiamo Gesù che ci parla al cuore!
[21] La Via Crucis - Il direttore delle Opere della divina Provvidenza pellegrinando in Terra Santa ha condotto seco in ispirito ed ha rammentato sempre nella preghiera tutti i suoi ricoverati, aiutanti, benefattori e cooperatori. Ora esso invita tutti costoro a voler praticare la Via Crucis in unione a quella praticata dall’intero pellegrinaggio sui luoghi dove avvennero le scene strazianti che noi meditiamo nelle quattordici stazioni.
Padre Agostino di Massa Carrara, messosi alla testa di oltre trecento persone fra pellegrini e cattolici di Palestina, colla sua parola calda e feconda spiegava ad ogni stazione la tradizione del luogo. Il nostro eminentissimo arcivescovo precedeva la funzione altamente commosso, cominciando dal pretorio di Pilato ridotto ora a caserma di soldati turchi.
Impossibile praticare il santo esercizio della Via Crucis senza profonda compunzione, trovandosi sul posto santificato dai passi e dal sangue di Gesù! All’animo commosso dei pellegrini affluiva un’onda di ricordi pensando alla colluvie di fedeli che, come i crociati e prima e dopo di essi, avevano pregato su quelle zolle preziose. Uniamoci anche noi ai fortunati che hanno pianto e pregato su quella Terra Santa, e nel santo cammino - 427 -della Via Crucis esercitiamo nella meditazione, nell’orazione vocale e, che più monta, studiamoci di fare a noi medesimi l’applicazione di quel sangue divino sparso per la nostra salvezza. E quando ci sentiamo venir meno sotto il peso della croce o delle croci, un pensiero a Gesù, che dal pretorio al Calvario patisce ineffabilmente per amor nostro, ci ottenga piena rassegnazione.
Elemosina - Al digiuno ed alla preghiera si congiunga la elemosina e sarà impossibile che Dio resista alle nostre amorose istanze per noi e pei nostri prossimi.
Tornando da Nazareth a Kaifa, l’arcivescovo greco di Galilea, residente a San Giovanni d’Acri, esponeva al nostro direttore le necessità della sua arcidiocesi di edificare chiese e di stabilire dei nuclei per favorire l’unione dei greci scismatici alla Chiesa romana. Sua eccellenza insisteva dicendo che anche qualunque tenue offerta gli sarebbe giunta opportuna. Don Guanella allora fece la proposta a monsignore di mandargli un pacco di fiori di Palestina, ché pubblicando poi la cosa sul giornaletto sperava potergli mandare qualche centinaia di lire. L’arcivescovo tenne la parola e le Case della divina Provvidenza a chiunque offre almeno 1 lira daranno 7 i fiori cresciuti dove sbocciò il fiore di nostra redenzione, Cristo Gesù. Si suole in Quaresima raccogliere l’obolo per Terra Santa: ecco una buona occasione per chi volesse contribuire all’erezione di una chiesa.
Dirà taluno: « Perché la Casa della Provvidenza, tanto bisognosa per se stessa, chiede la carità per paesi lontani? ». E la Casa della Provvidenza risponde che, appunto per ottenere da Dio le larghezze della carità, ama estendersi e fare altrui la carità. E chi potrebbe restare indifferente pensando ai bisogni delle terre consacrate dai sudori e dal sangue dell’Uomo Dio?




p. 427
7
Originale: darà.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma