Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1903

34. Et in terra pax.acapo. Anno X, n. 12, dicembre 1903, pp. 91-92

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Et in terra pax 65
Anno X, n. 12, dicembre 1903, pp. 91-92.
Da Roma vi mando gli auguri pel santo Natale, vi auguro la pace con Dio, la pace con voi stessi, la pace con tutti, comprendendo in un solo amore cristiano gli amici ed i nemici.
La Provvidenza mi ha accordato una udienza particolare con Pio X, il Vicario di Gesù Cristo, e ne ho provato un pregusto di paradiso. Ben due volte ho potuto baciare l’anello al Santo Padre e sentire il fuoco vivificatore dell’autorevole e dolce sua parola. Esso, l’uomo della pace, vi saluta. vi benedice, vi predica la pace.
Il sembiante venerando di Pio X richiama assai le fattezze, la dolcezza, le maniere del pontefice dell’Immacolata, il grande Pio IX di santa memoria. Come il suo predecessore, l’attuale Pio è il buon pastore che corre ansioso in traccia delle sue pecorelle, e quelle richiama, queste rafferma, tutte vorrebbe a sé vicine. Il suo amore, la sua ambizione, il suo cruccio sono le anime. Esso ha sete delle anime.
Quando l’umile e pio patriarca di Venezia fu assunto al pontificato, tremò come chi atterrito vede addensarsi sul suo capo la procella e fece di tutto per sottrarsi al peso della più alta autorità della terra. Ma come il nostro Ambrogio dovette accettare l’arcivescovado decretatogli dal Signore, così il cardinal Sarto piegò il capo ed assunse il nome di Pio, che voleva dire tutto un programma di pietà, di sacrificio, di ardore per le anime.
Allorché messo sul dito l’anello pescatorio si trovò investito padre della Cristianità, rivolto al mondo disse: « Sono il Vicario di Cristo perché Cristo lo volle; mi umilio e mi confondo nel mio nulla. Adoriamo il Signore perché egli è l’Onnipotente; pieghiamo le ginocchia davanti a Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, - 489 -salvator nostro. Io, servo dei servi del Signore, vi sono padre e tutti vi abbraccio nell’amplesso della pace. Venite a me tutti! ».
« Voi confratelli e figli, vescovi successori degli apostoli, adunate intorno al successore di Pietro le pecore tutte del supremo pastore, perché abbiano sicurezza e pace. Adunate e avvalorate sopra tutto le cattoliche associazioni, affinché vivano e lavorino concordi nello spirito della pace. Crescano nella imitazione del sommo sacerdote Gesù i sacerdoti, traendo a sé i cuori degli uomini, valendosi di tutti gli aiuti della scienza e della pietà ».
« La Vergine santa del rosario, presidio e conforto della santa romana Chiesa e di chi per essa ha lavorato e sofferto, conforti e salvi la società pericolante e conduca a porto sicuro la Chiesa di Gesù Cristo ».
Questo l’indirizzo del regnante pontefice, da lui espresso e nella sua prima splendida enciclica e nelle allocuzioni sue. Lavoriamo anche noi seguendo le tracce segnataci da lui, e avremo seguito la causa del bene.
[92] Quant’è buono Pio X! - Nella privata udienza accordata all’umile direttore delle opere della Casa della divina Provvidenza, il sommo gerarca si mostrò edotto dell’indole e dello sviluppo delle opere stesse, e questo fu di immensa consolazione all’umile prete.
Il Santo Padre commendò altamente la colonia di Monte Mario, assunta da poco in Roma stessa, e benedisse specialmente il ricovero erigendo a San Cassiano del Meschio, vicinissimo a Riese, patria del sommo pontefice, incaricando don Guanella di salutare per lui l’arciprete del luogo, rev‹erendo› Pozzobon, ed aggiunse queste testuali parole: « Benedico in modo speciale il ricovero erigendo di San Cassiano del Meschio e godo sia denominato Ricovero Pio X ».
Sua Santità accordò inoltre speciali favori allo scrivente, lo confortò con parole dalle quali trapelava tutta la tenerezza del suo cuore paterno e gli disse: « Pregate molto per lavorar molto. Benedico voi, i ricoverati delle vostre case, i - 490 -benefattori delle vostre opere ». Parve a me in quel momento felice che la benedizione del Vicario di Gesù Cristo fosse la conferma di quella data in cielo da Gesù Cristo istesso, e me ne partii dai piedi del « successor del maggior Piero » 66 pieno di quel giubilo che apporta la pace nelle anime.
Pace a me, pace a voi tutti, sacerdoti che date mano nella direzione e nell’ordine delle nostre case.
Pace ai coadiutori nostri, ai nostri cari ricoverati, pace a chi nella pienezza della sanità lavora e merita, pace a chi nella malattia si strugge e si crede altrui di peso. La pace del Signore consoli tutti e faccia loro sentire che la pienezza ed il merito consistono unicamente nel far propria la santa volontà di Dio.
Pace alle suore che dirigono ed assistono le nostre case, già tanto numerose. Ad esse ripeto le parole del papa: « Pregate molto se molto volete operare ».
Pace alle nostre ricoverate, alle orfane, alle adulte, alle anime tutte alle quali sospiriamo di fare del bene.
Imploriamo sopra tutto la pace ed ogni bene ai benefattori delle minime opere nostre.
Il Vicario di Cristo, il sommo Pio X, vuole che in nome suo io tutti vi benedica perché vi troviate in perfetta pace.
Abbiatevi adunque tutti quanti che in qualche modo appartenete alle nostre case, e voi buoni lettori del giornaletto, auspice delle benedizioni celesti, la benedizione del sommo pontefice che a voi reca giubilante il vostro affezionatissimo
sac‹erdote› Luigi Guanella




p. 488
65
Lc 2, 14.


p. 490
66
Dante Alighieri, Divina commedia, Inferno, II, 24.


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