Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1904

16. A Monte Mario.acapo. Anno XI, n. 5, maggio 1904, pp. 60-63

«»

[- 518 -]
16
A Monte Mario
Anno XI, n. 5, maggio 1904, pp. 60-63. Attribuito.
Nella Roma dei Cesari e dei papi tutto si agitava per accogliere a festa il presidente della repubblica 22 dove, poco dopo aver festeggiato la venerabile contadina guerriera Giovanna - 519 -d’Arco, si toglieva il crocifisso dalle aule della giustizia; ed intanto in un angolo di quella stessa Roma, [61] a Monte Mario, un gruppo pio e devoto celebrava la festa della fede e del lavoro e inneggiava a quel Gesù che da secoli e secoli sente alternarglisi intorno l’Hosanna e il Crucifige. Ma lui, quel Gesù, ripete adesso come allora: « Padre, perdonate loro perché non sanno quel che si fanno » 23.
In Roma ufficiale fervevano le feste e sul colle di quella stessa Roma il pio e devoto gruppo festeggiava il patrono della colonia diretta dalla Casa della divina Provvidenza. Era la festa del Patrocinio di san Giuseppe. Nella piccola chiesa furono celebrate parecchie Messe e alla Comunione generale presero parte contadini ed orfani addetti alla colonia. Alla Messa solenne predicò con persuasiva eloquenza il dottissimo canonico professore don Clino Crosta, autore di pregiati volumi alcuni dei quali, ‹di› teologia dogmatica 24, portano in fronte, premio e benedizione, un breve pontificio. Nel pomeriggio buon numero di palloncini aerostatici si levarono in alto, quasi volessero rappresentare le ascensioni delle anime a Dio, e nella sera lampioncini e fuochi di bengala rallegrarono la colonia, facendo festa a Gesù sacramentato portato processionalmente perché benedicesse quelle zolle e più ancora i volonterosi che su quelle zolle lasciano cadere il sudore delle loro fronti.
La festa del lavoro fu insieme festa della religione. Poco innanzi quel vasto terreno era incolto ed inospite. Un pensiero di carità inspirato alla fede vi chiamò un drappello di lavoratori tra lombardi e marchigiani, e quel drappello volonteroso mutò in breve quella steppa in un campo ferace dove crescono rigogliosi il fieno ed il frumento. Estese le abitazioni, fabbricate ampie stalle, si condussero alla colonia acque potabili sane ed abbondanti, bastevoli anche per il bestiame e per inaffiare gli ortaggi che ivi danno ottima prova.
- 520 -
L’agape del mezzogiorno fu servita sotto una tenda campestre festevolmente disposta all’aperto e, vera democrazia cristiana, vi sedettero insieme un centinaio tra lavoratori e nobili, benefattori e beneficati, ricchi e poveri. [62] Il principe dell’azione cattolica in Italia, il commendator Tolli, poi l’illustre conte Gentiloni tennero applauditi discorsi che entusiasmarono l’uditorio, e vi risposero con semplicità ma con criterio e slancio di cuore alcuni figli del lavoro.
L’Istituto di San Giuseppe, che colla raccolta degli stracci 25 aduna somme considerevoli per salvare ed educare nella colonia giovani in pericolo di perdere insieme fede e costumi e cavarne cristiani e contadini onesti ed onorati, fece le spese di quella festa destinata ad animare i lavoratori e far loro vedere come alla fatica segua la soddisfazione del dovere compiuto e come la festa del lavoro sia pur quella della fede.
La Casa della Provvidenza ringrazia chi promosse e cooperò alla festa, e fa voti perché gli amici suoi proseguano con alacrità a favorire gli sforzi di chi regge la colonia. Essa desidera che sorga una nobile gara per dissodare terreni incolti e aumentare così notevolmente i prodotti della terra.
Contrasti - A Monte Mario, una festa che ricorda tempi passati da un pezzo e predica e annuncia la ristaurazione della società col ritorno ai costumi semplici ed alla vita primitiva e campestre. Dentro, nella Roma ufficiale, un addensarsi di folle, un aggirarsi di milizie, un grido assordante dei capipopolo.
A Monte Mario, una famiglia in cui contadini provetti sono quasi padri o fratelli maggiori ad un drappello di orfani e derelitti. Rapporti di devozione e di protezione legano fra loro quegli agricoltori, e tutti insieme pendono dalla parola dei due sacerdoti che, aiutandoli alla pietà, li dirigono ed ammaestrano nel lavoro. Un maestro agronomo volonteroso e intelligente insegna la teoria agricola razionale e addestra nella pratica i coltivatori, e questi a loro volta si appassionano alla scuola e alla fatica.
- 521 -
L’autorità inspirata alla carità cristiana in chi dirige e comanda e la docilità e l’obbedienza amorosa in chi impara ed obbedisce sono indispensabili coefficienti di [63] buona riuscita in qualunque istituzione. Dove mancano, è inevitabile il disastro e sono palpitanti le prove di colonie rovinate nel circondario stesso di Roma. Ringraziamo il Signore della benedizione accordata alle colonie della Casa della Provvidenza, mentre non sappiamo dissimulare la compiacenza nostra vivissima per gli encomi di persone competenti, e fra gli altri del m‹olto› r‹everendo›don Eugenio› Bianchi, professore della pia congregazione salesiana.
Programma - Il programma attuale non è assoluto ma solo di esperimento, e può essere modificato secondo la pratica ci verrà indicando. Può darsi che l’opera di Monte Mario si estenda ancora, ma per ora le spese sono enormi ed i soccorsi scarseggiano, forse appunto perché l’opera è ne’ suoi inizi.
Fidenti nella Provvidenza di colui che ha detto: « Chiedete ed otterrete » 26, speriamo di dare alla colonia più ampio sviluppo intensivo e fors’anche estensivo, ma sapendo quell’aforismo cristiano Chi s’aiuta, il ciel l’aiuta, chiediamo ai nostri amici e benefattori di metterci in mano i mezzi per riuscire. Si costituirà a Roma un comitato somigliante a quello detto Pio Consorzio delle dame, forte qui in Milano di seicento ascritte che pagando L. 5 all’anno aiutano l’opera nei migliori modi possibili? Se altrettanto avvenisse nell’alma città, le nostre aspirazioni per il bene della colonia e di chi vi lavora non avrebbero lontano compimento.




p. 518
22
Riferimento al presidente francese Émile Loubet (1838-1929), che nell’aprile 1904 fece una visita ufficiale in Italia.


p. 519
23
Lc 23, 34.


24
Riferimento a Clino Crosta, Theologia dogmatica in usum scholarum ad quadriennium accommodata, opera in quattro volumi pubblicata a Como nel 1893 e in seconda edizione a Roma nel 1900-1902.


p. 520
25
Riferimento all’Opera dei Rifiuti; cfr. nota 31 a p. 456.


p. 521
26
Mt 7, 7.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma