Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
Lettura del testo

Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1906

8. Monsignor Giambattista Baroni - Necrologio.acapo. Anno XIII, n. 3, marzo 1906, pp. 44-45

«»

[- 592 -]
8
Mons‹ignor› Giambattista Baroni
Necrologio
Anno XIII, n. 3, marzo 1906, pp. 44-45.
Spirò santamente alle 10 del 3 marzo nelle braccia del sacerdote d‹on› Luigi Guanella accorso ad assisterlo.
Nato a Costiola da poveri genitori, don Baroni faceva ogni giorno un cammino di parecchi chilometri per recarsi a Rovigo, alla scuola che lo doveva avviare al sacerdozio. Nel grave disagio ebbe principio quel vizio d’asma che lo accompagnò poi fino alla morte.
Appena consacrato sacerdote diventò coadiutore della popolosa parrocchia di Villanova del Ghebbo e poco appresso ne divenne parroco arciprete e tale vi rimase per quasi cinquant’anni, amato ed amantissimo de’ suoi parrocchiani.
Quando il colera venne a devastare quelle contrade, il parroco divenne, oltre che padre, fratello ed infermiere amoroso e la sua abnegazione lo strinse vieppiù al cuore de’ suoi fedeli.
I sommi pontefici Leone XIII e Pio X furono concordi nel conferire a don Baroni il titolo e le insegne di cameriere segreto di sua Santità e in dimostrargli benevolenza e protezione.
- 593 -
Allorché l’arciprete, giunto a settant’anni, si sentiva stanco e carico di acciacchi, chiese con istanza al suo vescovo di essere sostituito e, quando ebbe ottenuto che un nuovo parroco lavorasse al suo posto, si ritrasse nella nostra Casa della sacra Famiglia di Fratta Polesine che da lui era stata considerevolmente aiutata ne’ suoi inizi. E vi venne per consacrarvi la mente ed il cuore e per lasciarvi il meglio del suo patrimonio. Era commovente vedere monsignor Baroni correre dov’era il bisogno, farsi tutto a tutti 23, occuparsi degli ammalati, degli orfani, dei cronici colla generosità e col disinteresse di un padre.
Ma infine cadde ammalato egli stesso e fu addolorato, più che delle proprie sofferenze, di essere tolto alle opere del suo zelo sacerdotale. Le sue sofferenze furono lunghe ed atroci, né valsero a diminuirle le cure assidue e intelligenti del bravo dottor Cornoldi e di altri valenti.
Per sempre più stringersi al suo Dio, la notte del Natale volle fare i voti religiosi nelle mani del direttore e vi si mantenne fedele quasi fosse un giovinetto che entra nella vitareligiosa›. Considerando don Guanella suo superiore, gli si mostrava attaccatissimo e, invece di pretendere la di lui gratitudine per il bene fatto alle sue case, gli si mostrava teneramente riconoscente per le cure che don Guanella, i suoi sacerdoti e le sue suore gli prodigavano.
[45] Riceveva frequentemente i santi Sacramenti e tutti della casa innalzavano preghiere per l’augusto infermo, ma quando il momento estremo si fu avvicinato fu esposto, come di costume, il Santissimo Sacramento per farne meritoria la dipartita. Monsignor Baroni, assistito dal direttore, dal sacerdote della casa d‹on› Guglielmo Bianchi e da d‹on› Angelo Meroni, placidamente spirava.
I funerali in Fratta Polesine, e poscia nella sua parrocchia di Villanova del Ghebbo, dove volle essere tumulato allato ai suoi cari genitori, furono imponenti per concorso di sacerdoti e per affollamento di popolo. Umile e modesto, non volle né fioridiscorsi. Lasciò vari legati ai poveri, ai quali si raccomandò di - 594 -suffragare l’anima sua. E questo mandato lasciò specialmente alla Casa della divina Provvidenza, da lui tanto beneficata.
La Casa e tutti i suoi abitatori, sacerdoti, suore e ricoverati, pregano al generoso benefattore il premio promesso da Dio a chi ha speso la vita in esercizio del bene.
Sac‹erdote› Luigi Guanella




p. 593
23
1 Cor 9, 22.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma