Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1906

12. Appendice al necrologio.acapo. Anno XIII, n. 10, ottobre 1906, p. 150

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Appendice al necrologio
Anno XIII, n. 10, ottobre 1906, p. 150.
Molte anime buone hanno voluto confortare il mio cuore per la perdita dolorosa quasi contemporanea dei miei due fratelli, don Lorenzo, vicario foraneo di Ardenno, e Tomaso, uomo patriarcale padre di famiglia 25, e a tutti porgo qui sentitissimi ringraziamenti. Dolente di non poter rispondere ad ognuno, prego Iddio per tutti.
Mi si conceda di pubblicare qui la lettera dell’amico arciprete Pisoni, il quale lodando il mio piissimo fratello fa vedere quanto meriti esso medesimo le lodi altrui.
Supplico il Dio delle misericordie a concedere la corona dei combattenti la buona battaglia ai miei cari fratelli, a tutti - 598 -i miei morti ed ai defunti degli amici e benefattori delle mie case.
Alle preghiere di tutti si raccomanda con gratitudine il sacerdote
Luigi Guanella 26




p. 597
25
Cfr. Necrologio, LDP, settembre 1906, pp. 134-135; don Lorenzo era deceduto il 26 luglio, Tomaso l’11 settembre.


p. 598
26
Nell’originale segue: « M‹olto› r‹everendo› e carissimo don Luigi, rinnovo le mie condoglianze pel decesso del carissimo don Lorenzo. Mi tardava di vederlo un’altra volta, ma avendomi ella detto che il pericolo non era imminente mi recai a trovare il compianto don Antonio Parravicini, parroco di Sant’Antonio sopra Mandello, di cui avevo tristi notizie, e il 24 p. p. luglio passai difatti qualche ora con lui. Avevo fisso nell’animo di recarmi il 30 costì per trovare il caro don Lorenzo e, reduce da Lenno, trovai invece a casa il dolorosissimo annunzio del suo decesso. Certo egli già gode quel bene sommo cui tanto aspirava ed io mi consolavo e mi consolo assai nel rammentare i suoi esercizii di virtù praticati fino all’eroismo. Era il più caro de’ miei compagni; i [151] nostri pensieri, i nostri affetti, le nostre volontà erano all’unisono. Rammento la sua pietà angelica, la sua carità ardente, il suo candore da serafino e il suo grande ribrezzo ad ogni spettacolo meno che onesto, ad ogni parola meno che casta. Amantissimo dello studio, appassionato per la storia, si interessava tanto delle fortunose vicende attuali dei popoli e delle lotte cui è sempre esposta la nostra Chiesa. Elevati sempre i suoi discorsi, alieno da ogni giuoco, se eccettui l’ entro del tarocco in cui perdevamo e vincevamo assieme bene spesso. Anima bella, anima cara, sapevamo che quaggiù si muore, ma fu troppo presto. Deh, prega per noi! Prega per le intraprese apostoliche del tuo ottimo Luigi perché tutte riescano secondo i suoi nobili desiderii. Ho applicato tosto la Messa pel caro defunto e lo rammento ogni giorno nelle mie povere preghiere, specie nel rosario con la corona indulgenziata. Ho ricevuto in doppio il bel discorso funebre del caro d‹on› Lorenzo, composto dal canonico Trussoni. Grazie di cuore! Dev‹otissi›mo suo Severino Pisoni ».


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