Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1907

16. Necrologio.acapo. Anno XIV, n. 5, maggio 1907, pp. 79-80

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16
Necrologio
Anno XIV, n. 5, maggio 1907, pp. 79-80.
Assistito dal fratello, padre Gaetano Malacrida degli Oblati di Rho, andava a congiungersi a Cristo sacerdote eterno il m‹olto› r‹everendo› parroco di Uboldo don Luigi Malacrida, dopo quarantaquattro anni di sacerdozio consumati tutti nell’amor di Dio e nel bene dei vari paesi ove fu addetto alla cura delle anime. Era molto amante delle opere nostre, volle far parte del Pio Consorzio per la casa di Milano, desiderava che il nostro superiore avesse a mettere qualche piccola opera anche nella sua parrocchia, ma il suo desiderio non poté essere soddisfatto. Le preghiere dei nostri ricoverati, da lui più volte beneficati, salgano come incenso al cospetto di Dio in suffragio all’anima sua e sieno di conforto all’addolorato fratello, al dolore del quale prendiamo viva e cordiale partecipazione.
Nel bacio del Signore, in Como spirarono l’anima santa, confortate dai santi Sacramenti, le nobili donne Giuseppina Camozzi ved‹ova› Baragiola, e Giovanna Perlasca. Veramente donne forti 17 della Scrittura, la prima nell’allevare alla religione - 626 -e alla patria i figli on‹orevole› Pietro e cav‹aliere› Luigi Baragiola, la seconda nel darsi tutta e di tutto cuore alle opere di cristiana carità. Gli eredi vollero ricordare la nostra casa di Como elargendo L. 500 per ciascuna; la beneficenza venga da Dio ricambiata in altrettante benedizioni che copiose invochiamo sulle desolate famiglie.
All’amico del venerando servo di Dio don Giovanni Bosco, al sacerdote professore d‹on› Celestino Durando passato a miglior vita il 27 aprile, il direttore delle Opere della divina [80] Provvidenza, che ebbe la fortuna nella convivenza di qualche anno di averne edificazione ed affetto, porge suffragi e preghiere. Ed ora, piangendo e pregando pel confratello dal quale ebbe sovente consiglio ed aiuto, ne invoca la protezione per raggiungerlo un giorno nella patria celeste.
Il signor Giuseppe Gabba, dopo lunga e penosa malattia confortata più volte dai santi Sacramenti e sopportata con cristiana fortezza, moriva a Sanremo e il 16 maggio, trasportato nella propria cappella a Cernobbio, gli si facevano funerali solenni con numeroso clero e popolo, con larga rappresentanza della Casa della divina Provvidenza, che vi inviava pure da Como il suo corpo musicale. Il compianto signor Giuseppe Gabba, a custodia della sua tomba, volle erigere nella sua villa un asilo per fanciulli poveri sotto la direzione delle nostre suore, le cui preghiere gli accelerassero e gli aumentassero la gloria del cielo. Confidiamo che gli eredi del benefico estinto ne compiano largamente non soltanto i voleri, ma benanche i desideri, sapendo che le opere di misericordia spianano la via a chi milita ancora sulla terra. Innalziamo suffragi per l’estinto, al quale ci lega un sentimento di gratitudine, e leviamo preghiere a Dio pei generosi che ne continueranno o completeranno le opere buone.
Il direttore




p. 625
17
Cfr. Pr 31, 10.


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