Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Corso sante missioni
Lettura del testo

CORSO DI SANTE MISSIONI (1875, 1881)

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CORSO DI SANTE MISSIONI
(1875, 1881)




- 818 -Don Luigi Guanella non è direttamente attestato come autore di questa raccolta di meditazioni spirituali, poiché la stesura originaria del manoscritto è allografa e risulta priva di riferimenti e riscontri testuali adeguati per una sicura attribuzione.
Il testo fu rinvenuto nei primi anni Trenta nella Casa divina Provvidenza a Como da don Leonardo Mazzucchi, che lo pubblicò nel 1934 come seconda e ultima opera postuma guanelliana col titolo Le Missioni in casa. Corso di SS. Missioni di Don Luigi Guanella (Como, Casa Divina Provvidenza, =Bibliotechina di operette ascetico-morali del Servo di Dio D. Luigi Guanella, n. 38, 217 p.). Nelle Parole di prefazione Mazzucchi spiega come sia pervenuto a sostenere l’attribuzione: « Ci venne in mano alcun tempo fa un manoscritto di missioni per il popolo, che, dopo un po’ d’incertezza per la mancanza del nome dell’autore e la scrittura imperita di altra persona a cui l’autore dovette aver dettato quegli appunti, abbiamo agevolmente e sicuramente conchiuso doversi attribuire al nostro Padre, Don Luigi Guanella » (p. 3); più avanti ipotizza anche epoca, circostanze e scopo della stesura ritenendo si tratti di « pagine che Don Guanella dettò i primi suoi anni di ministero passeggiando come soleva nella sua povera canonica di Savogno, in aiuto della sua memoria e senza pensar certo ad una pubblicazione » (ivi, pp. 3-4).
L’attribuzione fu confermata nella causa di beatificazione di Luigi Guanella, quando il testo in copia dattiloscritta venne presentato alla curia di Como. Nell’Archivio del Centro Studi Guanelliani a Roma è conservata la trascrizione con l’autentica del delegato vescovile, il canonico Giovanni Baserga, datata 10 luglio 1935: « Dichiariamo che la copia, contenuta in questo fascicolo di 118 fogli, corrisponde, dietro esame fattone, al manoscritto che, come appare, fu steso dietro dettatura dal servo di Dio Don Luigi Guanella ».
L’originale comprende sedici meditazioni (la prima è intro­duttiva all’intero Corso) ed è redatto da una sola mano, con ­grafia abbastanza leggibile e regolare, su tre quaderni a righe (cm 14×19,5; 96 p., 96 p., 112 p.) conservati nell’Archivio del - 819 -Centro Studi Guanelliani. Il testo occupa 86 pagine numerate nel primo quaderno, 76 nel secondo e 96 nel terzo, per un totale di 258 pagine, mentre altre sono in bianco e senza numero, sia tra le meditazioni, sia all’inizio e alla fine dei quaderni. Le copertine recano le indicazioni: I - Corso di Sante Missioni; II - Missioni; III - Missioni; sull’ultima è aggiunto a matita: dettate da don Luigi Guanella, probabilmente per mano di Mazzucchi, cui si possono attribuire anche correzioni, sottolineature e segni, sempre a matita, nelle pagine iniziali del primo quaderno.
Sicuramente il manoscritto fu letto e utilizzato dall’A., come risulta da alcuni suoi brevi interventi autografi apportati per ­suddividere e sintetizzare il testo di alcune meditazioni (cfr. note >24 a p. 828, >55 a p. 837, >74 a p. 845, >96 a p. 861) e da un ­abbozzo di indice del primo quaderno (cfr. >nota 95 a p. 860). Ma è soprattutto un suo autografo del 1881 che dimostra la volontà di acquisire queste meditazioni, così da istituire la tradizione del testo mediante una propria rielaborazione. Si tratta di un ­quaderno di 96 pagine numerate (15×19,7 cm), conservato nell’Archivio Storico Guanelliano di Como, non menzionato da Mazzucchi, che contiene appunti per varie occasioni di predicazione; con l’identico titolo Corso di sante missioni alle pp. 11-33 l’A. sintetizzò le sedici meditazioni in altrettanti schemi per punti che riprendono precisamente anche denominazione, struttura e tematiche di ciascun testo esteso, nello stile tipico dei Riflessi (termine usato per il sottotitolo redazionale a p. >942) posti a conclusione dei capitoli di quasi tutte le opere comprese nei volumi i-iii della presente collana. Pur non fornendo la certezza del­l’attribuzione, i Riflessi rappresentano un’utile integrazione alla trattazione estesa e documentano lo stretto rapporto tra l’A. e la fonte allografa, che dovette utilizzare ripetutamente e comunque conservò per lungo tempo. Pertanto si è ritenuto di dover pub­blicare l’autografo nella presente edizione, collocandolo al termine del Corso (pp. >942-957) e collegando ogni serie di Riflessi alla corrispettiva meditazione mediante una nota posta al termine di ciascuna.
Nella Meditazione V (cfr. p. >866) è riportato un elenco di apostati contemporanei che permette di collocare la stesura del Corso non prima del 1870, poiché il dato più recente riguarda la - 820 -scomunica comminata nell’ottobre 1869 a « Giacinto di Parigi », il carmelitano scalzo Charles Loyson (1827-1912), già famoso predicatore conosciuto come Père Hyacinthe. Il riferimento cronologico permette di ipotizzare che Guanella entrò in contatto con il Corso agli inizi del periodo salesiano, presumibilmente durante la prima parte della sua permanenza a Torino, dal 29 gennaio 1875 (data del suo arrivo) al successivo 25 settembre, quando dopo l’emissione dei voti triennali fu destinato a dirigere l’Ora­torio di San Luigi a Porta Nuova (cfr. Michela Carrozzino, Don Guanella e Don Bosco. Storia di un incontro e di un confronto, 2a ed., Roma 2010, p. 43). Furono mesi di attesa e di orientamento che egli trascorse vicino a don Giovanni Bosco, incerto ancora tra il ritorno in diocesi e la partenza per le missioni; nel frattempo, come ricorda ne Le vie della Provvidenza (1913-1914), pubblicato nel presente volume, p. +737, svolse un fecondo apprendistato come predicatore. In questo contesto il Corso sarebbe legato alle esperienze di formazione individuale e immediata allora consuete in quell’ambiente, dove la dimensione comunitaria in­duceva alla condivisione di interessi facilitando circolazione e scambio di testi nonché collaborazioni e contaminazioni, circostanze che potrebbero anche spiegare l’origine allografa della fonte.
Pur nella tradizionale codificazione del genere oratorio, lo stile e i contenuti delle meditazioni risultano poco caratterizzati, aderenti a formule correnti e consolidate nella pratica, probabilmente frutto di rielaborazioni su materiali disponibili in ambito salesiano. La presenza dell’apporto di Luigi Guanella trova comunque un valido argomento nei precisi riferimenti alle apparizioni mariane di Gallivaggio e di Tirano (cfr. p. >936), a lui ben note e care, che significativamente precedono gli accenni alle più famose vicende di Lourdes e La Salette.
La qualità di scrittura del Corso è piuttosto scadente, tipica di una copia dovuta ad un estensore di scarsa competenza ortografica e sintattica. Il divario tra i concetti espressi e la forma testuale si evidenzia in numerose e sistematiche imprecisioni: equivoci lessicali, termini ripetuti e non cancellati, sillabe e lettere omesse, irregolarità nel raddoppiamento consonantico, nella concordanza, nell’uso di accento e apostrofo.
- 821 - Come documentato in nota, l’edizione del 1934 è stata termine di riscontro per molti casi di sostituzione o integrazione del testo, nonché fonte delle varianti proposte per agevolare la comprensione o sciogliere ambiguità; tale edizione presenta comunque numerose differenze rispetto al manoscritto ed è priva di notazioni critiche, nell’evidente necessità di offrire all’edificazione dei fedeli un’opera di facile e immediata lettura.






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