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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Fiore di virtù
Lettura del testo
Un fiore di virtù da terra trapiantato nel paradiso (1887-1888)
16. Una prova
«
»
- 154 -
16.
U
na
prova
[I-24]
Vivevano
nell’
ospizio
loro queste
pie
donne
e
attendevano
con tutto l’
animo
a fare il loro
dovere
, perché erano senz’
appoggio
umano
; in
paese
erano
guardate
,
stentavano
a
vivere
,
era
uopo
al tutto che
vigilassero
, e
combattere
o
perire
.
Suor
Chiara
eccitava
tutte alla
speranza
ed alla
preghiera
.
Diceva
che con
pregare
tutto si
ottiene
e
fortunata
lei quando poteva con
agio
attendere
almeno per qualche
ora
alla
preghiera
! Questo
confortavala
sì che in ogni
caso
della
vita
ell’
era
sempre
eguale
a se stessa.
Udendo
di
persecuzioni
diceva
con
amabil
sorriso
: « Il
Signore
vede
tutto ». Fu un
momento
che si
sparsero
notizie
: « Il
curato
sale
ai
monti
in
pellegrinaggio
», «
Tiene
troppe
Comunioni
», « Le
figlie
dell’
ospizio
si
macerano
con
soverchie
penitenze
...
perfino
aprono
piaghe
nelle
braccia
delle
ricoverate
... Fanno
lavorare
e non
pagano
le
orfane
... ». Queste
dicerie
ottennero
presso l’
autorità
amministrativa
e
criminale
, che
apersero
un’
inchiesta
.
Si venne a
chieder
dell’
ospizio
, se si
forzavano
le
figlie
ad
entrare
.
Chiara
rideva
... furono
chiamate
in
giudicatura
di
Dongo
... Lo
scrivente
espose
semplicemente
che erano
domandate
per una
formalità
. Il
giudice
era
ebreo
e
doveva
proferir
e
riferire
in
senso
di
religione
cattolica
.
Dubitava
non forse potessero
spaventarsene
ma non ne fu
dubbio
:
rimasero
impavide
e quando
[I-25]
fu il
momento
di
presentarsi
,
suor
Chiara
,
fattasi
animosa
,
cominciò
: « Il
s
‹
igno
›
r
curato
il suo
dovere
lo
sa
egli... non è
proibito
dir
la
Messa
a
San
Bernardino
, è di
costume
... e di
Comunioni
non è
legge
che le
riservi
... o non ha egli i suoi
superiori
ecclesiastici
? Quanto a noi, le
piaghe
alle
fanciulle
le
rimarginiamo
di
cuore
, che ne abbiamo
tuttodì
delle
meschinelle
, che abbiamo delle
desolate
non
raro
». Il
giudice
rimase
non poco
sorpreso
:
quetò
subito la
voce
e
incominciò
un
tenore
di
discorso
col quale
manifestò
chiaramente
che avevano
ragione
d’
avanzo
e le
accomiatò
dicendo
che avrebbe
riferito
, e
lasciò
intendere
a tutto loro
favore
. In
ritornare
fu
cotal
che le si
- 155 -
fece
intorno
a
domandare
, ed ella con
ingenuità
: « Il
sig
‹
nor
›
pretore
ha
detto
che è
stato
lei... perché fa ciò?... Sì, sì ha proprio
detto
che è
stato
lei, e si
lagna
che il
curato
è
andato
al
monte
... e che fa troppe
Comunioni
». Quanta
ingenuità
in quest’
anima
!
Così
terminò
la
prova
... Come quei
nuvoloni
primaverili
che
minacciano
uragani
spaventosi
e
lasciano
cadere
spruzzi
d’
acqua
che
ristorano
la
terra
dalla sua
siccità
.
«
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