Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Biografia R. Masanti
Lettura del testo

Per una biografia di Raimondo Masanti (1891-1901)

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- 383 - PER UNA BIOGRAFIA
DI RAIMONDO MASANTI

(1891-1901)




- 384 -Raimondo Masanti (1807-1891) fu un semplice contadino di Pianello del Lario; padre di numerosa famiglia, passò un’esistenza modesta, segnata da sacrifici e duro lavoro. Di costui si sarebbe persa ogni memoria se don Luigi Guanella non avesse ravvisato nella sua vita del tutto ordinaria l’esemplarità di una fede salda e concreta, capace di confidente e totale abbandono a Dio anche nelle circostanze più dolorose.
Durante il periodo trascorso nella cura pastorale di Pianello, dal novembre 1881 alla metà circa del 1888 (quando cominciò a risiedere più stabilmente a Como), l’A. ebbe modo di conoscere a fondo ed apprezzare il Masanti, soprattutto dopo che questi fu colpito da paralisi nel maggio 1883, né mancava di visitarlo in occasione dei frequenti ritorni.
L’intenzione di conservare il ricordo di questo umile cristiano fu messa in pratica dall’A. subito dopo la sua morte e si protrasse per almeno un decennio. Per gli impegni legati allo sviluppo della Casa divina Provvidenza di Como egli non poté giungere ad una compiuta pubblicazione, ma predispose del materiale preparatorio abbastanza eterogeneo che affidò poi ad altri (cfr. >nota 32 a p. 399) e fu in vario modo utilizzato per la redazione di due biografie pubblicate nel 1899 e nel 1911.
Il lavoro dell’A. si concretizzò in quattro manoscritti, conservati a Roma nell’Archivio del Centro Studi Guanelliani: due testi biografici (il primo autografo e incompleto, l’altro idiografo con intervento dell’A. nella parte conclusiva), un elenco allografo di schemi per punti e una raccolta di appunti autografi. Nella presente edizione si è ritenuto opportuno pubblicare insieme tutto questo materiale, sia per completezza di documentazione sia soprattutto quale singolare testimonianza su metodi di lavoro e finalità dell’A., come risulta dal confronto tra i diversi documenti. In questo contesto anche le informazioni esposte in modo approssimativo risultano suf­ficientemente comprensibili e dimostrano quanto l’A. tenesse a ricostruire con cura l’ambiente e le vicende biografiche del Masanti.
Il primo documento pubblicato (pp. >389-400) è una biografia ­interamente autografa ma incompleta, poiché non riporta niente - 385 -sulla morte del Masanti, sopraggiunta il 24 maggio 1891, e termina con un titolo cui non segue testo, anche se l’ultimo paragrafo si conclude con il riferimento alla parte finale della vita del contadino, « il periodo di otto lunghissimi anni » (p. >400) che egli trascorse paralizzato. Il manoscritto si può far risalire al 1891, come prima ipotesi di una organica biografia che non lasciasse affievolire la memoria del Masanti diffondendo il suo buon esempio. L’A. scrisse sul recto di dieci pagine (21×31 cm) divise in due fascicoli, composti rispettivamente da tre e quattro doppi fogli, e su quello di un foglio singolo delle stesse dimensioni, posto al centro del secondo fascicolo, utilizzando tutto il primo fascicolo e la prima metà del secondo. Il documento è privo di titolo e presenta correzioni ed indicazioni a matita di don Leonardo Mazzucchi (cui si deve anche la numerazione dei fogli), che pubblicò postuma questa biografia alle pp. 193-214 di Santità di popolo ossia Fiori di virtù (Morello, Succetti, Semprini, Masanti), Como, Casa Divina Provvidenza, =Bibliotechina di operette ascetico-morali di D. Luigi Guanella, n. 37, 1933, 228 p.; egli apportò degli interventi sul testo per agevolarne la lettura ed attribuì il titolo utilizzato anche per la presente edizione. La pubblicazione del 1933 è utilizzata come termine di riscontro ed indicata in nota in forma abbreviata.
Sullo stesso manoscritto si era basata la prima vita a stampa del contadino pianellese, Brevi cenni biografici di Raimondo ­Masanti o meglio Pàmondo, Como, Tipografia Casa della Divina Provvidenza, 1899, 24 p., uscita senza indicazione dell’autore ma dovuta al somasco Bernardo Schileo (1869-1900) insegnante nel Collegio Gallio di Como (cfr. nota >32 a p. 399). La breve opera non incontrò il plauso dell’A., poiché la figura del Masanti vi risul­ta molto sfocata su uno sfondo di convenzionalità retorica, trattata con uno stile ben diverso dalla sua tipica immediata concretezza.
Probabilmente fu questo uno dei motivi per cui l’A. si dedicò a scrivere Cenni di vita del contadino Raimondo Masanti, seconda biografia pubblicata nella presente edizione (pp. >401-415) e databile al 1901, come dimostrano i riferimenti ai dieci anni ­trascorsi dalla morte del Masanti e ad un articolo del Bollettino Salesiano, rispettivamente a p. >401 e p. >403. Il documento è autografo solo nell’ultima parte (circa un quarto del totale, - 386 - cfr. >nota 54 a p. 411), ma il testo è senza dubbio interamente riconducibile all’A. sulla base della dichiarazione che si trova nel paragrafo introduttivo: « Queste memorie si raccolgono dalla persona di chi in qualità di parroco per 7 anni poté conoscere da vicino l’uomo di Dio » (p. >402).
Il manoscritto, che giunge a raccontare la morte e i funerali del Masanti, occupa diciotto pagine non numerate su fogli di diversi formati. Le prime dieci pagine si trovano sul recto di cinque doppi fogli da computisteria (21,5×27,5 cm) riuniti in fascicolo; le altre si trovano su due doppi fogli formato protocollo (21×31 cm), di cui il primo scritto solo sul recto ed il secondo su tutte le pagine, ai quali si aggiunge un foglio singolo scritto su recto e verso. Rispetto al precedente, il testo è espressione di un progetto di scrittura più esteso ma comunque diverso da una contestualizzata ed incisiva sintesi biografica. È evidente che questa nuova ipotesi di biografia doveva rispondere ad esigenze morali e spirituali, legate alle iniziative che all’epoca impegnavano l’A. e i suoi istituti religiosi (cfr. i punti 4-6 dell’Articolo i, p. >403); perciò senza aggiungere ulteriori notizie egli ne fa principalmente un ­testo di edificazione, nel quale la figura del contadino pianellese e la sua essenziale vita di fede vengono spesso delineate in ­un’esemplarità di maniera.
Ad analoghe finalità è informata la seconda vita a stampa, Leonardo Mazzucchi, Raimondo Masanti da Pianello Lario 1807-1891, Como, Scuola tipografica Casa divina Provvidenza, 1911, 94 p., testo nel quale la narrazione biografica si rivela un esile filo che collega ampie considerazioni di carattere etico e religioso, ricche di riferimenti e citazioni. Una lettera dell’A. testimonia invece le intenzioni con le quali sin dal 1907 aveva commissionato quest’opera a colui che diverrà il suo più fedele discepolo, da poco accolto nell’istituto: « Dirai al S.r curato [di Pianello del Lario] che favorisca dare a te quegli abbozzi della vita del pio e santo Raimondo Masanti: tu gli darai forma, farai quelle aggiunte che potrai avere da notizie private o pubbliche. Studia pure sull’opuscolo edito da un padre somasco, studia tutti i particolari possibili per cavarne dei buoni bozzetti ed edificanti e compilane una vitarella che mandi buon odore di santità all’intorno » (Luigi Guanella a Leonardo Mazzucchi, Roma, 14 luglio 1907, Como, - 387 -Archivio Storico Guanelliano). In quest’opera è identificato l’autore della biografia del 1899 (cfr. p. 4), sulla quale Mazzucchi riporta un giudizio attribuibile all’A. che spiega anche l’origine del proprio lavoro: « Però da qualche tempo D. Luigi, desideroso di rendere popolare quella figura di anima santa, al quale scopo forse non riusciva l’accennata biografia, ebbe la bontà di mettermi innanzi il pensiero di provarmi a farne qualche cosa » (p. 4). Egli non indica altra fonte della sua pubblicazione se non i « cenni, ab­bozzati in un manoscritto, [che l’A.] affidò ad un egregio somasco » (p. 3), cioè l’autografo del 1891, custodito nel 1907 dal parroco di Pianello del Lario don Michele Giudici (1865-1937), dal quale cita anche alcuni brani. Sembra perciò che Mazzucchi ignorasse il manoscritto del 1901, essendo inoltre l’unico dei ­quattro testi pubblicati nella presente edizione che non menziona nell’edizione postuma del 1933 (cfr. >nota 37 a p. 400).
Egli ricorda invece l’esistenza di « uno schema in punti per più capitoli [che l’A.] lasciò pure in altro manoscritto » (edizione 1933, p. 215), cioè il terzo testo pubblicato nella presente edizione (pp. 416-424), un allografo attribuito all’A. unicamente sulla base di questa affermazione di Mazzucchi. Si tratta di una struttura di biografia in 16 capitoli, uno per ogni pagina di un quaderno a righe (16,5×22,5 cm) integralmente scritto con grafia chiara e pressoché priva di cancellature. Sulla copertina si legge: « Luigi Guanella di Campodolcino. Campodolcino modo di |...| Pàmondo ». I capitoli, costituiti da titolo ed elenco numerato dei contenuti, dopo l’introduzione ed una prima parte cronologica (dalla nascita al matrimonio) descrivono la vita del Masanti attraverso successivi quadri tematici che ne esaltano le virtù morali. Non esistono elementi per datare questo testo, che potrebbe essere un originario programma di lavoro o una griglia per ordinare materiali già preparati. È improbabile che sia posteriore al manoscritto del 1901, quando la cura dei due istituti religiosi ormai impegnava pressoché esclusivamente l’A.; egli comunque conservò ancora per lungo tempo il desiderio di una pubbli­cazione sul Masanti, affidata poi a Mazzucchi. Costui poteva quindi conoscere lo schema ben prima del 1911, ma nel caso poco vi si attenne, come sembra confessare nell’edizione 1933 spiegando (p. 5) che la biografia del Masanti è « formata da semplici - 388 -abbozzi, che don Guanella aveva con altre note consegnati a chi per suo incarico se ne valse per compilarne un opuscolo già dato a suo tempo alle stampe, ma che ben meglio si potevano e si dovevano pubblicare tali e quali (ciò che si fa ora) ».
Il quarto documento pubblicato (pp. 425-437) è una raccolta di appunti autografi che potrebbe essere il primo testo dedicato dall’A. al Masanti. Si tratta di un vero e proprio deposito di materiale biografico, frammentario ma concretissimo, che rivela l’urgenza di fissare memorie, frasi e circostanze recuperate da una frequentazione affettuosa o raccolte da congiunti ed estimatori del Masanti. Perciò si può ritenere che gli appunti siano stati redatti già nel 1891, subito dopo la morte dell’anziano contadino, come sembra indicare il riferimento a p. 426; nella presente edizione sono stati collocati per ultimi onde facilitarne la comprensione sulla base dei testi precedenti.
Il manoscritto si trova in un quaderno a righe (21×24,5 cm) ed occupa ventisei pagine delle sessantaquattro totali, successivamente numerate a matita da altra mano fino a p. 44 a partire dal secondo foglio, mentre nel primo l’A. aveva trascritto dati desunti dai registri parrocchiali di Pianello del Lario e relativi a Dina Bosatta, Ombellina Calvi, Assunta e Maddalena Granzella (alcune delle prime religiose che seguirono l’A.), allo stesso Masanti e alla perpetua Martina Galperti; gli appunti terminano a p. 28 e sono seguiti da tre fogli in bianco e da altri appunti nello stesso stile su suor Ombellina Calvi e suor Maddalena Granzella, per un totale di altre dieci pagine scritte intercalate da un ulteriore foglio in bianco.
Alcuni brani del manoscritto sono citati in nota nell’edizione 1933 (pp. 198-202, p. 205, p. 211) per dettagliare le informazioni riportate nel testo ed ogni volta sono indicati come provenienti dalle Note di Don Guanella. In appendice alla stessa edizione, pp. 215-221, Mazzucchi pubblica buona parte del documento senza riconnetterlo ai brani precedentimenzionando il titolo attribuitogli, limitandosi ad affermare: « Da un quaderno di ­appunti... telegrafici suoi togliamo ordinando e collegando » (p. 215); in effetti egli opera una selezione dei brani, apporta modifiche e integrazioni per renderli immediatamente comprensibili e li ridispone in un ordine più coerente.





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