Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (I corso)
Lettura del testo

IL PANE DELL'ANIMA PRIMO CORSO DI OMELIE DOMENICALI ESPOSTE IN UNA MASSIMA SCRITTURALE

Evangelio della domenica di Passione Una enormità di male

«»

[- 261 -]

Evangelio della domenica di Passione

Una enormità di male

  1. [160]"Gesù disse a' giudei: Chi di voi mi convincerà di peccato? Se io vi dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta la parola di Dio. Voi perciò non l'ascoltate, perché non siete da Dio. I giudei gli risposero: Non abbiamo noi ragione di dire che siete un samaritano e un indemoniato? Gesù ripigliò: Io non sono indemoniato, ma rendo onore a mio Padre e voi mi avete vituperato; io non cerco la mia gloria, vi è chi ne prende cura e mi renderà giustizia. In verità, in verità vi dico: chi mette in pratica quello che io insegno non morirà mai. Allora i giudei gli dissero: Orbene, conosciamo che siete un indemoniato. Abramo è morto ed i profeti, e voi dite: chi custodirà i miei insegnamenti non morrà mai! Siete voi forse [161]da più che il nostro padre Abramo che è morto, e da più dei profeti che sono morti essi pure? Chi pretendete voi di essere? Gesù replicò: Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla. Chi mi glorifica è mio

- 262 -Padre, che voi dite essere il vostro Dio. Ma non l'avete conosciuto; io sì che lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo sarei mentitore come voi. Sì, io lo conosco e ne osservo la parola. Abramo vostro padre desiderò con ardore di vedere il mio giorno, lo vide e ne tripudiò. I giudei gli dissero: Non avete ancora cinquant'anni e avete veduto Abramo? Gesù rispose: In verità, in verità vi dico: prima che fosse Abramo, io sono. Allora presero dei sassi per scagliarli contro di lui, ma Gesù si involò al loro sguardo e uscì dal tempio"41. Fin qui il testo del santo Evangelo.

  Che vi pare, o fratelli? Gesù attende a persuadere ai giudei la via a seguire per giungere al paradiso, e quelli non gli credono e lo insultano. Gesù si sforza con parole a farsi conoscere il vero Messia salvatore, e quelli si avanzano con sassi alla mano a fine di lapidarlo. Che è questo mai? È l'enormità che ancora oggidì usano [162]al Salvatore tanti suoi seguaci. Vediamolo per inorridire.

  2. Gli uomini dalla Legge antica avevano scolpito in cuore la legge santa del Signore. Quando la trasgredivano, oh che pena sentivano al cuore, che castigo ne avevano da Dio talora anche al corpo! Caino fu il primo che dopo la disubbidienza di Adamo commise un grave eccesso. Che enormità di male fu quella di scagliarsi addosso al proprio fratello e di ucciderlo!... Ma dopo quella iniquità Caino non ebbe più pace nel suo cuore. E nel corpo n'ebbe un tremolio di terrore, che appunto in stare ovvero in camminare rassomigliava a quelle frondi che sono di continuo agitate dal vento invernale.

  Miseri poi quelli ebrei che, dopo aver inteso Dio dal monte a pubblicare la legge dei dieci Comandamenti, si burlarono di quella! Venne Mosè e per ordine del Signore comandò che dal mattino alla sera di un molti trascorressero innanzi e indietro a passar fuor fuori con spade i rei. In quella terribile giornata furono stesi morti ventimila di loro. Altra volta trecento furono assorbiti dalla terra e quattordici mila inceneriti dalle fiamme e cinquantamila [163]furono colti da

- 263 -morte improvvisa per certe colpe, benché veniali, nelle quali a sangue freddo erano ricaduti.

  Ed or che segno è questo?... Voi dite che poco male è un peccato... che a Dio poco importa delle umane trasgressioni. Ma che sproposito è questo mai? Avete inteso se Dio castiga una colpa?... Dunque gli spiace. E se gli spiace tanto un'offesa da un ebreo, che vuol dire da un servo, quanto <gli> spiacerà una ingiuria da un cristiano, che vuol dire da un figliuolo diletto?... Tacete, tacete, perché un'offesa che si faccia a Dio è un'enormità di male. Avete voi commessa più di un'enormità cosiffatta? Doletevene, doletevene soprammodo.

  3. Consideriamo assieme l'enormità di una colpa nel cristiano. Noi abbiamo dinanzi Gesù bambino con una croce piantata nel suo cuore per amor nostro, con il capo coronato di spine per le nostre iniquità. Che pietà per quell'infante divino!... Abbiamo Gesù, che stanco da predicare la via del paradiso, alloga un sasso per guanciale e dorme a cielo scoperto... Chi non lo compatirebbe?... Abbiamo il divin Salvatore che si incammina al Calvario [164]ed alla croce. Chi non gemerebbe alla morte di Gesù? Le pietre medesime si spezzarono... Pure un cristiano a sangue freddo bestemmia Gesù... a sangue freddo omette di santificar la festa e di sentir la santa Messa... A sangue freddo un cristiano contamina sé con le sensualità e contrista il prossimo con le ingiustizie. Cristiani cosiffatti quanti si trova fra di voi? Mettiamo una mano al cuore, e se questi ci rimprovera d'un peccato grave piangiamo amaramente, perché consumando un peccato abbiamo commesso una enormità di male.

  4. Ha dippiù. Gesù Cristo nel Venerdì santo moriva sulla croce. Tre giorni di poi, o sia alla domenica di Risurrezione, Gesù veniva fuori dal sepolcro, glorioso ed immortale. L'abbiamo poi veduto apparire agli apostoli suoi e giorni più tardi salire con trionfo al paradiso. Adesso il nostro divin Salvatore è che presenta i patimenti sofferti al Padre eterno e che dice: "Perdonate a' cristiani, perché io ho scontato per tante loro iniquità".

  Ma se intanto che noi vediamo queste cose e che sentiamo questi discorsi, noi pecchiamo, che cosa dirà il cielo degli

- 264 -angeli [165]e dei santi? Rimarranno attoniti sclamando: "Ve' che enormità di ingratitudine!". E se Dio nel colmo del suo furore mandasse un fulmine di flagello per la iniquità del nostro male, miseri, che sarebbe di noi?... Dunque deploriamo con dire di cuore: miseri che abbiamo peccato! Uh che eccesso è l'enormità di un peccato! Il cuore medesimo latra in petto all'uomo peccatore... Che segno è altresì questo?... Segno manifesto che il male della colpa in un cristiano è un'enormità di male.

Riflessi

  1. I giudei che non credono a Gesù commettono una enormità di male.

  2. Enormità cosiffatta è spiacevole al Signore, perché fu punita nella Legge vecchia.

  3. Quanto più gli spiace l'enormità di un cristiano che ha veduto Gesù a nascere!...

  4. Che lo vide morire!...

  5. Che lo vide trionfante salire al cielo! Un cristiano che offende Dio commette un eccesso di enormità ingratissima.





p. 262
41 Gv 8, 46-59.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma