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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni biografici C. Bosatta
Lettura del testo
Cenni biografici di suor Chiara Bosatta (1907-1908)
IV. La prima Comunione
«
»
[- 449 -]
IV.
L
a prima
C
omunione
26
Defunto
il
padre
Alessandro
, la
vedova
Rosa
disse
al
figlio
maggiore
27
: « Tu
Tranquillo
,
continua
tu la
direzione
economica
della
casa
». E
Tranquillo
continuò
con
amore
di
fratello
e con
zelo
di
28
capo
di
casa
l’
amministrazione
della
famiglia
.
Rivolta
poi alla
figlia
maggiore
continuò
: « Tu
Marcellina
, a te ti
consegno
Dina
e
Seconda
, le due
ultime
figlie
; abbine
cura
». E
Marcellina
condivise
le
cure
materne
.
Ora
le
parti
di
Marcellina
furono di
pregare
per le due
minori
sorelle
e
dar
loro il
migliore
buon
[I-9]
esempio
possibile
... di
tener
dietro
ai loro
passi
senza che se ne
avvedessero
e
osservare
le loro
inclinazioni
e
regolarle
semplicemente
. Questo
metodo
di
educazione
naturale
,
semplice
,
cordiale
,
produceva
- 450 -
mirabili
effetti
:
era
come
acqua
placida
che
pioveva
sulla
terra
del
cuore
di
Dina
.
Dina
aveva altra
sorella
di poco
superiore
in
età
, di
nome
Seconda
. Or
Marcellina
ponendo
mente
diceva
: « Il
cuor
di
Dina
è come un
bel
giardino
pieno
di
bei
fiori
... il
cuor
di
Seconda
è
cuor
buono
pure
, ma è come il
terreno
di un
orto
.
Seconda
non ha le
inclinazioni
di
Dina
,
cresce
bene
ma
cresce
altrimenti ». E fu così. La
Seconda
fu pur sempre
buona
cristiana
, ma
prese
la
via
meno
perfetta
, che è del
settimo
sacramento
. Fu
buona
madre
di
famiglia
e
morì
di
morte
cristiana
ancor prima che
Dina
,
colpita
ancor essa da
prolisso
malore
che le
diede
occasione
a molto
merito
.
Ma
tornando
alla
Dina
, ell’
era
, abbiam
detto
, come un
bel
giardino
olezzante
dei più
bei
fiori
. La
Dina
era
una
rosa
di
carità
verso a
Dio
, una
viola
di
umiltà
nella
famiglia
, un
giglio
di
purezza
fra le
compagne
.
Dina
non mai
godeva
tanto come quando la
sorella
Marcellina
invitavala
alla
preghiera
, allora
giungeva
le
manine
e
pregava
immobile
colla
pietà
di un
angelo
.
Godeva
in
essere
accompagnata
alla
chiesa
, e già allora
Dina
congiungeva
al
fervor
della
preghiera
il
fervore
della
penitenza
, perché
bramava
mettersi
in
ginocchio
sul
freddo
pavimento
e
lì
rimanersene
immota
come
angelo
adoratore
con gli
occhi
fissi
al
tabernacolo
, e dal
tabernacolo
alla
imagine
di
Gesù
crocifisso
e della
Vergine
immacolata
.
Duravala
in
[I-10]
tal
positura
tutto il
tempo
delle
sacre
funzioni
e
invitata
ad
uscirne
ne
provava
rincrescimento
, e
risalendo
l’
erta
della
via
per
restituirsi
in
casa
era
tutta
accesa
in
volto
e così
composta
che i
parenti
ed i
vicini
meravigliati
dicevano
: « La
Dina
ha qualche cosa di
straordinario
,
pare
un
angelo
calato
dal
cielo
».
Era
il
Re
degli
angeli
e degli
uomini
insieme
, il
Signor
Iddio
altissimo
che con un
lavorio
speciale
di
grazia
e di
benedizione
disponeva
l’
anima
di
Dina
perché
crescesse
vero
tempio
di
Dio
,
santuario
dello
Spirito
,
abitazione
di
Dio
altissimo
. Di
tempo
in
tempo
si
rivolgeva
alla
Marcellina
ed alla
mamma
e
sospirava
: « Oh se potessi anch’io fare la
santa
Comunione
! ». A quei
tempi
era
costume
di
ammettere
i
fanciulli
alla prima
Comunione
ad
età
più
tarda
, dai 10 ai 12
anni
.
Dina
fu con
tentata
ad
anni
undici
, e allora ne
tripudiò
Dina
,
colombella
- 451 -
del
Signore
, ne
gioirono
quei di
casa
tutti.
Dopo
la sua prima
Comunione
,
Dina
cominciò
‹
ad
›
accostarsi
con qualche
frequenza
come le
era
e
permesso
e
suggerito
e
cresceva
in
età
e in
grazia
insieme
al
cospetto
del
Signore
e della
famiglia
29
.
Cresceva
la
Dina
come un
giglio
olezzante
e
Marcellina
considerando
disse
: «
Dina
non è
30
da
buttarsi
nel
mezzo
del
mondo
,
cerchiamole
un
nido
nel
convento
presso le
spose
del
Signore
».
p. 449
26
Originale
: /
Marcellina
e
Dina
/.
27
Originale
:
maggiore
/di/.
28
Originale
: di /
padr
‹
e
›
/.
p. 451
29
Cfr.
Lc
2, 52.
30
Originale
: è /
creatura
/.
«
»
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