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IL PANE DELL'ANIMA PRIMO CORSO DI OMELIE DOMENICALI ESPOSTE IN UNA MASSIMA SCRITTURALE Evangelio della domenica in albis La pace |
Evangelio della domenica in albis
La pace
1. [172]Un bambino che dal fonte battesimale si ritorna rigenerato in mezzo alla chiesa rallegra il cuore dei parenti e dei fedeli. Una eletta di giovanetti e di fanciulle biancovestite che partano la prima volta dall'altare della santissima Comunione eccita viva gioia nell'animo.
Nei primi tempi della Chiesa un numero copioso di infedeli- 268 - che si convertivano disponevansi pel Battesimo al Sabato santo. Indossavano poi una veste candida che portavano almeno per otto dì. In questo giorno apparivano nuovamente alla chiesa vestiti in bianco. Per questo la presente domenica è detta in albis.
Noi ci siamo accostati al sacramento che ci fa vivere alla grazia di Dio. Ed ora il divin Salvatore annunzia a noi come agli apostoli suoi un gran bene. Disse [173]Gesù a' discepoli: "La pace sia con voi". E apparendo ancor altra volta, a porte chiuse ed a finestre serrate, ripeteva: "La pace sia con voi. La terra è mia ed io la dono a voi. Ciò che voi perdonerete sulla terra sarà condonato anche in cielo, e ciò che legherete sulla terra sarà altresì ritenuto nel paradiso"44.
La pace sia dunque sempre con voi, o cari fratelli. Volete voi assicurarvi per un pezzo la pace del Signore?... Camminate alla presenza di Dio e riponete la consolazione vostra nello eseguire i divini Comandamenti del Signore.
2. Su questa terra viaggiano con pace quei pellegrini che camminando sono sicuri di calcare un buon sentiero. Ed or noi, percorrendo la carriera della vita, certamente ci avviciniamo alla patria, il paradiso. In questo cammino ci precedono i patriarchi santi, ai quali ha parlato tante volte il Signore. Ci precedono i profeti inspirati, che videro nei secoli futuri i patimenti e i trionfi dei pellegrini seguaci del Messia salvatore. Abbiamo nel mezzo nostro Gesù Cristo che ci porge la destra a salire. E da fianco [174]gli apostoli benedetti, che in nome del Redentore fanno tacere i venti e le procelle, le grida degli uomini e gli urli delle belve.
Che consolazione trovarsi in cammino fra compagnia così eletta! Non è una pace al cuore, una contentezza viva alla mente?... Quest'è assai più che esser fornito in casa di vitto e di vestito. È molto più che posseder redditi materiali per tutto il tempo che può durare la vita quaggiù. "Nella via delle testimonianze tue mi sono dilettato -- diceva il Salmista --
- 269 -come in un colmo di ogni ricchezza"45. Facciamo qui un confronto.
<3.> Ha dei figli i quali temono di non averne mai abbastanza per la vita, e si allontanano dal padre e sprezzano i consigli della madre per correre in traccia di quante ricchezze vogliono. Ma quando le hanno, ancor non sono contenti e mano a mano che le godono alimentano i propri appetiti, i quali quanto più ricevono, più si fanno ingordi a domandare. Ha invece altri figli i quali lavorano nella casa paterna, e questi non si staccano dai comandamenti del padre e si confortano in dire: "Quello che il genitore dice a fare, noi eseguiamo, e intanto egli [175]ci provvederà". Questi oh come sono più dabben figliuoli! Si scorgono dalla serenità che sempre brilla sui loro volti.
Ah, se noi teniamo questo discorso anche con Dio, quanto ne godrà l'animo nostro! Ce ne assicura il Salmista che a quei che cercano Dio non mancherà bene di sorta. Udite questo fatto. Fu un uomo che, sbattuto in volto e desolato nella persona, si presentò ad un convento di francescani. Due occhi scintillanti gli brillavano in fronte. "Chi siete voi e che cercate?", gli si domanda. Ed egli presenta il primo volume della Divina Commedia, l'Inferno, e dice: "Cerco la pace". Era Dante Alighieri, il primo poeta del mondo, che stancato dagli uomini e oppresso dalle loro vessazioni era venuto a cercar pace presso a Dio.
Fratelli miei, eccola la pace. Si trova nella casa del Signore. In questa casa Iddio fa udir la sua voce, in questa casa perdona le nostre colpe. Accostiamoci spesse volte fra l'anno e Dio moltiplicherà sovra di noi il bene della sua pace.
4. Altra consolazione l'avremo nello imitare gli esempi santissimi dello stesso divin Salvatore. Riputiamo felicità seguire [176]gli esempi di personaggi illustri, maestri di riputazione, filosofi o politici di rinomanza. Ma non è contentezza maggiore seguire gli esempi dello stesso divin Salvatore? Ed ora che nel sacramento pasquale noi abbiamo ricevuta la
- 270 -divina grazia, confortiamoci in ripensare che anche noi avremo forza ad essere obbedienti come Gesù, come lui pazienti, come lui fervidi nel pregare, come lui solleciti di ogni bene che è della gloria dello Altissimo.
Guardiamo sempre a Gesù. E prima di fare una cosa o di dirne altra domandiamo: Gesù nel caso presente che cosa farebbe lui, e che direbbe?... Allora le nostre operazioni saranno benedette e il nostro animo crescerà alla grandezza del cuore santissimo del divin Salvatore.
5. Ma per ottener ciò è necessario che fissiate un proposito. Questo sarà il frutto che noi ritrarremo dalle sante feste pasquali. Scriviamolo a carattere indelebile nel cuor nostro. Proferiamolo al cospetto del Signore con tutta fermezza. Diciamogli: "Pane e paradiso, o Signore". E intanto teniamo lungi lo sguardo dalle ricchezze soverchie. Teniamo lontano l'occhio [177]dai godimenti dei peccatori. Noi pensiamo d'esser miserabili al cospetto di Dio. Ricordiamo l'anima che abbiamo a salvare, il paradiso che si deve guadagnare.
Compenso di questa severa attenzione sarà quell'alta pace che verrà <ad> innondare il cuor nostro. Oh, porgetecela copiosa la vostra pace, o Signore! La vostra pace è il pane dell'anima nostra, è più che il nutrimento del nostro corpo. Pane e paradiso datecelo, o buon Dio, perché noi vogliamo essere vostri in eterno.
1. La pace del Signore è bene che consola. Si ottiene poi seguendo la Legge del Signore.
2. Chi cammina con Dio viaggia lieto.
3. Chi ne adempie i Comandamenti si incammina sicuro.
4. Chi di Gesù ne segue gli esempi si affretta da eroe.
5. Non guardiamo alle sciocchezze dei mondani. Gridiamo a Dio: "Pane e paradiso, o Signore", ed egli ci provvederà.