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Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Le vie della Provvidenza
Lettura del testo
Le vie della provvidenza (1913-1914)
Articolo XVI. Inizio dei Servi della Carità
«
»
- 780 -
Articolo
XVI.
I
nizio dei
S
ervi della
C
arità
[163]
Si è
detto
che il
sacerdote
Guanella
nei suoi
primi
anni
di suo
ministero
fece la prima
prova
di una
raccolta
di
giovanetti
per
avviarli
agli
studi
ecclesiastici
in
Campodolcino
,
palazzo
delle
Corti
, in
Chiavenna
,
valendosi
del
frutto
di una
pendenza
fra
vari
comuni
del
Chiavennasco
sul
cosiddetto
Pozzo
Pasquée
.
‹
Da
›
Savogno
inviò
taluni
giovanotti
per lo
studio
ecclesiastico
presso
don
Bosco
in
Torino
, e qualche
nipote
, l’
attuale
parroco
di
Carate
Lario
118
, e vi
andò
egli stesso, come è
noto
, e
don
Bosco
fece
proposta
di
mansioni
importanti
nell’
Oratorio
salesiano
in pro di molti
allievi
e la
proposta
altresì di
recarsi
in
viaggio
in
cerca
di
vocazioni
religiose
,
proposte
che poi non
ottennero
[164]
il loro
effetto
per
ragioni
facili
ad
intendersi
.
Ritornato
a
Traona
iniziò
il
convitto
collegiale
di cui si è
detto
ed a
Pianello
Lario
non volle
smarrire
l’
ideale
progettato
educando
qualche
giovinetto
della
famiglia
tirolese
Tobia
Rattin
, che
usa
pellegrinare
per
vivere
nel
mestiere
di
mercante
ambulante
.
Il
giovine
Domenico
Montebugnoli
viveva
abitualmente
sotto la
guida
di
don
Guanella
, benché di
tempo
in
tempo
emigrasse
per altre
località
di
terra
, di
mare
, di
nazionalità
, come se ne potrebbe fare
variatissimo
racconto
storico
. Intanto a
Como
in
via
Tomaso
Grossi
si
era
avviata
la
casetta
in
favore
di
sacerdoti
impotenti
.
Don
Guanella
si
sentiva
un
vuoto
nell’
anima
che appena gli
pareva
di poter
coprire
con
effettuare
una
scuola-ricovero
per lo
studio
,
possibilmente
ecclesiastico
, di
giovani
e di
adulti
che la
divina
provvidenza
avesse
mandato
.
[165]
E
primi
furono
Roncoroni
e
Vannoni
, già
accennati
e che furono
consacrati
dal
- 781 -
vescovo
di
Como
, allora
monsignor
Teodoro
Valfrè
119
.
Seguirono
di
tempo
in
tempo
altre
vocazioni
di
adulti
, già
interrotte
per
circostanze
varie
e che noi potremmo
chiamare
provvidenziali
, perché è
scritto
che l’
uomo
propone
e che
Dio
dispone
, l’
uomo
si
agita
e il
Signore
lo
guida
.
Naturalmente
i
nuovi
arrivati
, per lo più da
seminari
e da
congregazioni
, per
necessità
del
luogo
povero
, per
volontà
dei
direttori
, si
provavano
per un
tempo
indeterminato
.
Giovava
a
conoscerne
lo
spirito
le loro
attitudini
alla
cura
degli
infermi
, alla
disciplina
degli
orfanelli
e
simili
.
Contemporaneamente
si
esercitavano
nello
studio
di
ginnasio
, di
filosofia
, di
letteratura
.
Aiutavano
i
professori
Zaccaria
Pozzoni
120
—
il quale
terminato
il
ginnasio
nel
Collegio
Gallio
e
trovatosi
in
povertà
ebbe dal suo
curato
la
seguente
interrogazione
: «
Sai
leggere
? Ebbene fa il
professore
». E lo fu e
lasciò
buoni
libri
a
stampa
e
morì
povero
fra noi a
Santa
Maria
—
il
buon
vecchio
Guadagni
,
valente
[166]
in
belle
lettere
, il
sacerdote
Giovanni
Giovannini
, il
professore
canonico
Carizzoni
, i
sacerdoti
Alessandro
e
Alcide
Valli
,
Lucca
e più altri di
zelo
e di
carità
.
Dopo
tali
pratiche
, la
Provvidenza
disponeva
che i nostri
candidati
121
fossero
ordinati
per
bontà
dei
vescovi
,
dopo
che a
Como
, a
Milano
, a
Coira
, a
Mondovì
, a
Pavia
, e ben
ventiquattro
furono
consacrati
a
Rovigo
dopo
che le
case
di
Como
e di
Milano
poterono
ricoverare
taluni
sacerdoti
impotenti
di quella
diocesi
. Il far
bene
ai
sacerdoti
vecchi
e di
buona
volontà
per la
Casa
della
Provvidenza
è sempre stata una
fonte
di
benedizione
e taluni
sacerdoti
morirono
in
buona
età
122
e questi si ha
fiducia
che siano
discesi
a
pietra
di
fondazione
nella
costruzione
dell’
istituto
dei
Servi
della
Carità
.
- 782 -
I
Servi
della
Carità
grado
grado
nello
spazio
di oltre
venticinque
anni
rassodarono
la
[167]
Casa
di
Provvidenza
a
Como
di
trecento
circa
ricoverati
, e di
egual
numero
nella
Casa
di
San
Gaetano
a
Milano
, oltre le
case
di
Gatteo
, di
Fratta
Polesine
, di
Ferentino
, del
collegio
di
Roveredo
e delle
stazioni
cattoliche
(
missioni
) nelle
valli
grigioni
del
Reno
e della
Bregaglia
, come si
dirà
. Un
sacerdote
,
Giovanni
Colombi
,
passò
a
Chicago
allo
scopo
di
fondazione
in
aiuto
alle
suore
di
santa
Maria
della
Provvidenza
.
Bisognava
attraversare
molte
difficoltà
.
Questi
giovani
aspiranti
al
sacerdozio
santo
saranno poi
chiamati
da
Dio
? E si
rispondeva
: la
intenzione
nel
riceverli
ed
allevarli
procuriamo
che sia
retta
sempre, e il
Signore
provvederà
.
E se taluni non
riuscissero
?
Pazienza
, e
Dio
li
benedica
per altra
via
.
E se taluno
salito
già all’
altare
abbandonasse
la
casa
? Anche allora
pazienza
, e il
[168]
Signore
l’
aiuti
per
salvare
molte
anime
altrove.
Ed i
mezzi
economici
? Se la
Casa
della
Provvidenza
è la
casa
di
Dio
,
Iddio
buono
provvederà
. Taluni sono
scarsi
anche d’
ingegno
.
Benedetto
Pio
x,
il quale
disse
a
don
Guanella
: « Voi avete
bisogno
più di
sacerdoti
di
pazienza
che di
scienza
».
Tanti
giovani
riusciranno
sì?
Riusciranno
no? E se no, la
casa
non
farebbe
più
male
che
bene
? Anche questo è in
mano
a
Dio
.
Chi fa
falla
,
dice
il
proverbio
, ma
bisognerebbe
far niente mai.
Molte
difficoltà
vengono da
parte
degli
aspiranti
alla
casa
: « Che faccio io qui? ». Fa tu quello a che
Dio
ti
indirizza
.
«
Butterò
via
i miei
anni
? ». Non è mai
tempo
o
fatica
buttata
quando si fa per
amore
di
Dio
.
« Che
diranno
i miei
parenti
, i miei
compaesani
? ». Fa il
bene
e
lascia
dire
.
« Il
tempo
mi
pesa
da
approdare
alla
[169]
mia
meta
». Ma che sono mille
anni
avanti a
Dio
?
123
.
Invoca
con
fervore
crescente
l’
ora
della
misericordia
.
- 783 -
Ma
dimostrano
poi ai
parenti
, agli
amici
, ai
benefattori
, nel
giorno
sospirato
di loro prima
santa
Messa
, la
vittoria
dei
perseveranti
. I
vittoriosi
sono gli
obbedienti
124
: non
pascere
la tua
vanità
, che è sempre tanta.
Le
difficoltà
crescono
agli
inizi
del
ministero
sacro
, perché
diceva
Margherita
Bosco
al suo
Giovanni
nel
giorno
preciso
della sua prima
Messa
: «
Oggi
stesso per te
cominciano
i
dolori
. Nemmeno
pensa
alla
mamma
tua.
Pensa
al
ministero
tuo ed alle
anime
». E qui facciamo
punto
. I nostri
Servi
della
Carità
hanno
occasione
di farne l’
esperienza
quotidiana
.
L’
istituto
dei nostri
Servi
ha
pure
bisogno
di
giovini
laici
per
adattarsi
come
fratelli
parimenti
religiosi
all’
ufficio
di
infermieri
, di
portinai
, di
capi
[170]
officina
, di
provveditori
e
simili
. Sono specialmente
ricercati
giovani
di
carità
, di
zelo
, di
abnegazione
. Questi
giovani
sono una
vera
Provvidenza
e l’
istituto
se ne
loda
non poco dei loro
modesti
uffici
. Anch’essi
partecipano
come agli
uffici
così alle
cariche
, e si
desidera
che il loro
spirito
sia specialmente
pasciuto
di
pratiche
sante
. Sono
scarsi
a
trovarsi
, ma la
divina
provvidenza
non
lasciò
mancare
giammai il
necessario
all’
uopo
.
Domanderanno
parecchi: « Quel
benedetto
don
Luigi
Guanella
, dall’
esordio
della sua
carriera
fin
qui, chi lo
guidava
? ». E si
risponde
che tutti con
preghiere
e con
buoni
consigli
, ma nessuno di
proposito
e
particolarmente
.
Come poteva allora
conoscere
i
divini
voleri
? Il voler di
Dio
è che da tutti si
proceda
con
retta
intenzione
e con
cuore
buono
, e poi il
Signore
si fa
intendere
sufficientemente
.
[171]
Ma si
sa
che parecchi
vescovi
si
mostrarono
più
contrari
che
favorevoli
alle
opere
di
don
Guanella
. Ma non mai le
biasimarono
apertamente
o le
proibirono
.
I
superiori
hanno
dovere
e
diritto
di
provare
le
vocazioni
, come le vuole
provare
Iddio
medesimo. Hanno
diritto
e
dovere
di
esaminare
e poi anche di
sentenziare
. E se la
sentenza
fosse
contraria
? Allora si
pazienta
e si
prega
, finché
piacendo
a
Dio
il
superiore
dica
: «
Provatevi
pure
a fare il
bene
vostro, ma a
- 784 -
vostro
carico
, e se l’
impresa
non
riesca
voi ne avrete
piena
la
disapprovazione
». Che fare? Non
dice
il
proverbio
comune
che
Chi non
resega
non fa
assi
, che
Chi non
risica
non
rosica
?
Meglio
è
confidare
nel
Signore
125
e
operare
il
bene
.
Finalmente a
conforto
di chi
spera
vengono poi le
benedizioni
di
papa
Leone
xiii
[172]
e poi le
benedizioni
ampie
e gli
aiuti
poderosi
del
Vicario
di
Gesù
Cristo
Pio
papa
x
. Che più e
meglio
si potrebbe
desiderare
? È
scritto
che il
Signore
giuoca
in questo
misero
orbe
terraqueo
126
.
‹
A
›
quelli che hanno
percorso
il
cammino
seguito
nella
costituzione
dei due
istituti
,
pare
di
vedere
e
toccare
con
mano
il
gioco
amorevole
della
divina
provvidenza
.
Si
sa
che il
don
Guanella
per più
anni
ha
preso
lezione
dal
don
Bosco
e dal
Cottolengo
. Or qual dei due
tolse
specialmente a
seguire
? Mi si
propone
un
quesito
difficile
, perché chi può
proporsi
di
seguire
o l’uno o l’altro o tutt’e due
assieme
quei due
sommi
? Si
sa
che il
Cottolengo
è un
miracolo
continuato
e
crescente
, il quale
colla
parola
e col
fatto
segue
l’
invito
di
Gesù
Cristo
: «
Cercate
anzitutto il
regno
di
Dio
e la
perfezione
che è
Dio
stesso, e poi tutto ciò che vi
abbisogna
per la
[173]
persona
vostra vi sarà
dato
come per
giunta
»
127
.
Pregare
e poi
confidare
in
Dio
e più nulla
domandare
, questa è
perfezione
altissima
e il
Cottolengo
crebbe
ad una
piccola
città
di
settemila
poverelli
, oltre molte
case
succursali
, ed è
spettacolo
di
meraviglia
agli
uomini
e agli
angeli
stessi
128
. Il
don
Bosco
poi,
collo
invito
di
Gesù
che
dice
: «
Imparate
da me che sono
mite
ed
umile
di
cuore
»
129
,
suonò
trombe
e
tamburi
.
Guadagna
i
cuori
a sé e si
aggira
intorno
al
mondo
tutto, e con altro
miracolo
di
zelo
apostolico
trae
i
cuori
degli
uomini
e
dice
: «
Fate
anche voi la
carità
ai
poverelli
di
Gesù
Cristo
, e
Gesù
Cristo
vi sarà
amico
e
protettore
».
- 785 -
Lo
spirito
del
venerabile
Cottolengo
e lo
spirito
del ve
nerabile
don
Bosco
sono ambedue
ammirabili
e
prodigiosi
.
Segue
ciascuno lo
spirito
proprio che è il
soffio
divino
, il quale
soffia
come vuole
130
ed a chi vuole i
carismi
della sua
divina
grazia
. Il
cardinale
Svampa
che in
[174]
Bologna
presiedeva
131
al
primo
congresso
dei
cooperatori
salesiani
predicava
: «
Guai
al
Cottolengo
se
segue
lo
spirito
di
don
Bosco
e
guai
a
don
Bosco
se
segue
lo
spirito
del
Cottolengo
.
Spiritus
ubi
vult
spirat
».
E
don
Guanella
a quale
spirito
si
attiene
? Sarebbe
presunzione
pronunciarsi
. Il
signor
cardinale
Andrea
Carlo
Ferrari
ponendo
confronto
fra due
istituti
di
Milano
conchiudeva
: « Mi
piace
il
don
Guanella
perché
riceve
semplicemente
quello che gli
danno
». Lo
spirito
dunque di
don
Guanella
non ha del
sublime
del
Cottolengo
ovvero del
prodigioso
di
don
Bosco
. Le
minime
opere
della
Casa
della
divina
Provvidenza
strisciano
come
vermi
terra
terra
mirando
quei due
sublimi
voli
di
aquila
e
seguono
tapinelle
il
cammino
proprio sotto la
guida
della
divina
provvidenza
.
p. 780
118
Don
Pietro
Buzzetti
(
1862-1928
),
figlio
della
sorella
dell’
A.
Maria
Elisabetta
(
1832-1900
).
p. 781
119
Originale
:
Andrea
Ferrari
;
cfr.
Due
novelli
sacerdoti
nella
Piccola
Casa
della
divina
Providenza
, ne
La
Divina
Providenza
,
Como
,
maggio
1896
,
p.
43.
120
Nell’
originale
il
nome
Zaccaria
è
seguito
da
punti
di
sospensione
in
fine
di
riga
e il
successivo
brano
Pozzoni
, il quale [...] fra noi a
Santa
Maria
è
scritto
in
corrispondenza
nella
metà
destra
della
pagina
.
121
Originale
:
candidandi
.
122
Nell’
originale
segue
l’
annotazione
: « (
nominarli
) ».
p. 782
123
Cfr.
Sal
90(89), 4.
p. 783
124
Cfr.
Pr
21, 28.
p. 784
125
Cfr.
Sal
118(117), 8.
126
Cfr.
Pr
8, 31.
127
Cfr.
Mt
6, 33.
128
Cfr.
1
Cor
4, 9.
129
Mt
11
, 29.
p. 785
130
Cfr.
Gv
3, 8,
ripetuto
nel
capoverso
.
131
Nell’
originale
Il
cardinale
Svampa
e
presiedeva
sono
cancellati
con
tratti
di
penna
e
sostituiti
da « L’
arcivescovo
Monsignor
Riccardi
» e «
presenziava
»,
apposti
da altra
mano
. L’
A.
attribuisce
a
Domenico
Svampa
,
arcivescovo
di
Bologna
e
presidente
del
congresso
salesiano
ivi
tenuto
nell’
aprile
1895
, la
successiva
considerazione
su
Cottolengo
e
Bosco
che in quella
sede
fu invece
espressa
dall’
arcivescovo
di
Torino
Davide
Riccardi
;
cfr.
Atti
del
Primo
Congresso
internazionale
dei
Cooperatori
salesiani
,
Torino
1895
,
p.
61. In [
L
uigi
G
uanella
],
Eco
del
congresso
salesiano
, ne
La
Providenza
,
Como
,
giugno
1895
,
p.
269
, l’
episodio
è
correttamente
riferito
, mentre l’
A.
introduce
l’
erronea
attribuzione
in
San
Gaetano
e la
Provvidenza
, ne
La
Divina
Prov
videnza
,
Milano
,
agosto
1902
,
p.
59, e la
ripete
in
Alleluia
!
, ivi,
aprile
1909
,
p.
37; la stessa si
trova
anche in
Svegliarino
. Ognuno ha la sua
via
, ivi,
giugno
1904
,
p.
76.
«
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