Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Leonardo Mazzucchi
L. Mazzucchi, Fragmenta
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Leonardo Mazzucchi FRAGMENTA VITAE ET DICTORUM SACERDOTIS ALOYSII GUANELLA (1912-1915)

XXVIII 24 marzo 1914

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XXVIII
24 marzo 1914
1. Da chierico dipingevo: un cielo stellato nella mia camera a Fraciscio, l’immagine della Madonna sulla facciata della casa paterna.
2. Nel quarto anno, come maggiore, conduceva in seminario tutti i chierici di lassù: lo Sterlocchi, Emilio Buzzetti, Giovanni Battista Trussoni, i Gadola, Francesco Zaboglio, eccetera. Passando per il Pian di Spagna uscì a dire (così ricorda il canonico Giovanni Battista Trussoni): [30] « I nostri vanno all’estero per lavorare, su da noi disputano un filo d’erba, e c’è qui tanta pianura da poter coltivare ». Preludeva alla sua opera di Pian di Spagna.
3. Abbondante sempre di buone idee e proposte, che presenta a tavola, nella conferenza del dopopranzo, dovunque; oggi propone al canonico Trussoni un libro storico-religioso sulla valle San Giacomo e Campodolcino. Soggiunge confidenzialmente: - 991 -« Ma io vedo le cose che si possono fare chiare come in uno specchio; non vengono comprese e resto disilluso; e allora: Ubi non est auditus, non effundas sermonem 35 ».
4. Don Bosco mi propose di mandare a Roma una protesta firmata da una trentina di preti con lui, contro l’arcivescovo monsignor Gastaldi, di idee rosminiane, dicendo di tenere la cosa nascosta. Il vescovo sospese una volta anche don Bosco. Aveva fatto stampare nel calendario che fa peccato mortale chi combatte Rosmini.
5. Don Luigi venne a Pianello la sera tardi; la vecchia serva Martina non sentiva. Dovette padre Mario Bosatta con dei sassi far rumore e svegliarla. Allora gli aprì e si andò a letto. Era di gran cuore, ma deficiente. Egli la tenne con pazienza. Il dopo gli chiese: « Che cosa vuole che le faccia per pranzo? ». Rispose: « Come [31] l’antecessore ». E a mezzogiorno si trovò polenta e formaggio che mangiò sul tavolo di cucina senza nemmeno una seggiola. Vennero in quel momento ad ossequiarlo il sindaco Giovanella 36 e il prevosto Rizzola di Musso che, vista la povertà, declinarono l’invito e se n’andarono subito. Un’altra volta la serva mise sul fuoco una pentola di castagne, un po’ sbucciate, un po’ no, e poi gliela mise davanti così, invitandolo a mangiarne: gli aveva preparata tanta roba perché vedeva che aveva fame.
6. Uscì a dire: « Mi dicono che non sono attaccato alla patria: Gli altri vi vanno almeno una volta all’anno, lui sta molti anni senza andarvi... ». Per mostrare la sua benevolenza fece la proposta del libro sopra Campodolcino... Conchiuse: « Nemo propheta in patria sua » 37.




p. 991
35
Sir 32, 6.


36
Il nome del sindaco era Giovanni Rocca; cfr. Le vie della Provvidenza (1913-1914), pubblicato nel presente volume, p. +746.


37
Mt 4, 24.


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