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IL PANE DELL'ANIMA SECONDO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE Evangelio della domenica quinta dopo l'Epifania Il campo della pace |
Evangelio della domenica quinta
1. [82]È su questa terra un bene che da tutti si apprezza, da tutti si desidera: è il bene della pace. Questo è frutto celeste che Dio semina in cuore a ciascuno, ma troppo spesso
- 445 -vengono nemiche le passioni a disturbarlo. Ce ne avverte la increata Sapienza nell'odierno Evangelo.
"Il regno de' cieli è simile all'uomo il quale semina il grano suo nel campo. Quando gli agricoltori sonosi posti a dormire, ecco un avversario sopraggiungere e seminarvi sopra la zizzania. Crebbero dunque assieme il buon frumento e la zizzania, e questa volevanla strappare, ma il padrone: No, disse, non fate così, ma lasciate crescere infino a che sia venuta la messe. Allora il buon frumento sarà collocato nel mio granaio e la zizzania legata in manipoli per essere bruciata nelle fiamme"46.
Nel campo di questa vita è dunque il buon frumento dei cristiani pacifici e la [83]zizzania dei cristiani discordi. Consideriamolo questo campo, perché in esso dobbiamo operare la felicità nostra nel tempo e nella eternità.
2. Un padre di famiglia, quando si rivolge ai figli suoi per tenergli un discorso affettuoso, dice: "Soprat<t>utto vi raccomando la pace". Questo medesimo ci raccomanda il nostro Padre celeste. E ascoltate di grazia con qual forma ci raccomanda a stare in pace.
Supponete che il vescovo o che il pontefice sommo venissero a supplicare e quasi a mettersi ginocchione dinanzi a dire: "Vi raccomando la pace"; che direste voi a quell'atto? Che rispondereste?
Orbene, il Signore ci manda Paolo, quell'apostolo illustre che già tanto aveva operato nella Chiesa di Gesù Cristo, e lo incarica a tenere in nome suo questo discorso: "Vi scongiuro a camminare degnamente nella vocazione in cui foste chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi a vicenda in carità, solleciti a conservare l'unità dello spirito nel vincolo di pace"47.
Abbiamo dunque innanzi la maestà del Signore che ci dice: "Vi scongiuro", ma non sappiamo che preghiera così umile [84]l'usa solo il poverello? Eppure volle abbassarsi a
- 446 -tanto il Salvator nostro! Così gli preme che stiamo in pace, che per tanto non gli duole nemmeno a supplicarcene con atto modestissimo.
3. Ce ne prega con tanto cuore Gesù Cristo, perché quando nel mondo regna la pace, ivi è compagna la santità e la salute. Però quando il divin Salvatore già stava per ascendere il Calvario, posesi <a> pregare così: "Fate, o Padre, che gli uomini sieno d'un cuor solo e di un'anima sola. Fate che si amino come io amo voi e come voi amate me"48. Quale dilezione! E poi dite ancora che Dio si contenta di qualsiasi sorta di pace. Vuol pace somma. Se la pace non è con tutto il cuore e con tutta l'anima, che gl'importa a Dio? Che importerebbe a voi un vincolo che si rompe ad ogni urto?
Perciò noi ammiriamo, più che tutto sulla terra, uno spettacolo di unione e di pace. Nella società cristiana, quando scorgiamo i fedeli uniti al loro pastore, e questi al loro vescovo, e i vescovi strettamente congiunti al sommo pontefice, la felicità in riguardare non ha limite. Nella famiglia o nel paese ci rallegriamo [85]quando si scorga che le persone si amano a vicenda, che i figli sono in pace con i parenti e fra loro. Vogliamo dunque piacere al Signore assai? Viviamo in pace, come io vi ho descritto fin qui.
4. E per assicurarci questa pace, valiamoci di tutti quei mezzi che la ragione e la religione ci offrono concordi. Quattro avversari ci fanno guerra nel cuore. Sono la superbia, la iracondia, l'impazienza, lo zelo indiscreto. Quattro poi sono gli amici alleati che accorrono all'aiuto nostro. Sono l'umiltà, la mansuetudine, la pazienza, la carità. Scacciamo gli inimici con ogni forza e invochiamo gli amici fedeli. Senza questo l'edificio della pace non può essere assicurato.
Voi trovate nel mondo fratelli che si amano, ma sol perché son di carattere eguale, di inclinazione mite. Trovate amici che si scambiano visite, ma perché hanno comunione di interessi e di negozio. Fuori questo non hanno virtù soda, non poss<i>edono un sentimento di religione. Credete che costoro possano
- 447 -mai durarla a lungo nella unione e nella amicizia? Persevererà solo finché una gara di puntiglio non sopravvenga, finché un motivo di interesse [86]svanisca. Oh come è fiacco un legame il quale non sia rassodato dal cemento della fede e della religione!
5. Da questo giudicate qual valore debbasi dare a tante unioni chiamate di amicizia fra gli uomini. Ha di quelli che si amano, ma per commettere del male di ingiustizia, del male di carnalità, e questi non si amano, no, ma si odiano fieramente. Ha di quelli che si amano, ma perché son del proprio paese, e di quelli che si uniscono perché son del proprio sangue, ovvero ha <di quelli> che si amano perché hanno delle virtù lodevoli <che li uniscono>. Unioni ed amicizie cosiffatte, benché sieno buone, non sono assai sicure. Queste unioni si rompono per un capriccio, come si è detto, per una contesa di eredità.
L'amicizia è unica quella che è vera, ed è l'amicizia che si fonda sopra il precetto divino che dice: "Amate tutti, amate i presenti ed i lontani, amate gli amici e gli inimici; amate perché Dio ve lo comanda, perché siete figli del Signore e perché vi aspetta al godimento la medesima patria, il paradiso". Eccovi descritta meglio l'unione che Dio intende da noi. Per assicurare questa unione dovete essere solleciti e usare tutte quelle [87]industrie di attenzioni, di pazienza, di carità, che un cuore illuminato dalla fede sa suggerire. Quanta sollecitudine adopera un capo di casa per assicurare un tesoro atto a recare per un pezzo la fortuna nella propria famiglia? Adoperiamo noi premure almeno eguali, che al ben dell'anima nostra e d'altrui avremo porto un tesoro prezioso, la pace con i fratelli e la carità con Dio.
6. Ha dippiù. Immaginate una famiglia di fratelli che si amano, come si è detto fin qui; tuttavia a ciò che la pace sia duratura vuolsi che ciascuno attenda precisamente all'ufficio suo. Se uno ancora impensatamente si immischia nell'ufficio di un fratello, ecco che l'ordine resta perturbato. Sicché noi non dobbiamo criticare altri, non dobbiamo pensare ai lavori d'altri, ma ai nostri, per eseguirli con diligenza peculiare. A questo patto, e non ad altro, avremo ottenuto il bene di quella
- 448 -pace che in questo luogo il Signore ci raccomanda con tanta istanza.
Fratelli miei, il mondo vi promette amicizia e pace, se lo seguite. Ma come potete credere che vi possa dare ciò che non ebbe mai per sé? La vera pace viene da Dio e dalla religione del Signor nostro. [88]Meglio le promesse che vengono da alto perché sono vere! Quelle che vengono dalla terra del mondo sono perniciose, perché sono false.
1. Il campo della pace è dei buoni cristiani.
2. L'Apostolo ci scongiura a conservare la pace.
3. Spettacolo giocondo è la pace nel campo della Chiesa di Gesù Cristo.
4. Amici e avversari di questa pace.
5. Vera è la pace che ha per fondamento Iddio.
6. Ottima è quando serba l'ordine dell'ufficio proprio.