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IL PANE DELL'ANIMA SECONDO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE <Evangelio della> domenica di Quinquagesima Cristiano o pagano? |
1. [111]Importa molto che conosciamo se noi siamo amici di Dio o suoi nemici, cristiani che adorano Gesù Cristo ovvero pagani che se ne ridono. A distinguere ciò un segnale di qualche merito è scorgere se facciamo di cuore il segno della santa Croce. Il segno del cristiano è il segno della santa Croce. Segnale più accreditato è se di cuore si recita il Credo, Simbolo degli apostoli. Quella profession di fede fa discernere i credenti veri dai bestemmiatori falsi. Ma segno non dubbio è quello di scorgere se per sventura il cuore umano maggiormente ami gli uomini piuttosto che Iddio. Orrore! L'apostolo san Paolo in considerare intorno a questo proposito si faceva tosto a dire: "Forse che io cerco di piacere- 461 - agli uomini? Se ancora piacessi agli uomini non sarei servo di Cristo"56.
Meschinelli apostoli del divin Salvatore! Seguivano già da tempo la predicazione di Gesù Cristo, eppure sì poco se ne intendono del mistero de' patimenti. È scritto [112]nell'Evangelio di san Luca che Gesù, tolti con sé i dodici suoi, disse: "Ecco, ascendiamo a Gerusalemme e saranno compite tutte quelle cose che furono scritte per mezzo dei profeti intorno al Figliuol dell'uomo. Perciocché sarà consegnato alle genti e sarà deriso, e sarà flagellato e gli verrà sputato in faccia; e dopo che l'avranno flagellato, l'uccideranno e risusciterà poi il terzo dì". Ma essi niente intesero di questo e quel parlare era loro ascoso e non intendevano quelle cose che si dicevano57.
Tanta parte di mondo sì poco intendesi ancora adesso dei misteri dei patimenti e della croce di Gesù Cristo. D'onde sì grave cecità? Vogliono gli stolti piacere ad ogni costo agli uomini. Per piacere agli uomini non si curano nemmeno di piacere a Dio. "Forse che io cerco <di> piacere agli uomini? -- dice san Paolo -- Non sarei più seguace di Gesù Cristo". Qual dei due siamo noi? Fedeli del Signore o suoi avversari?... Qual dei due può essere un fratello nostro, cristiano o pagano?... Scorgiamolo qui.
2. Accade talvolta che un figlio eseguisca forse in lontano paese una discreta fortuna e poi che ritorni in patria. Scorgetelo,[113] non è più quel giovine modesto e buono nella casa del povero contadino. Ora viene in abito di mercante o di nobile con anello in dito. Guarda da alto in basso con disdegno. Si rifiuta <di> fermarsi con i contadinelli, i compagni della sua età. Più volte si incontra con i genitori suoi e li sdegna e li sfugge perché sono poveri. L'omenone è sempre circondato da pezzi di alta statura, temerebbe di spiacere a quei grandi inchinandosi a rispettare i poverelli, benché gli appartengano. Sciocco, sciocco quel giovinastro! Dunque tu
- 462 -sdegni i genitori ed i compagni tuoi? Vatti, vatti che non sei degno né della famiglia né della patria.
Ahimé, che cristiani o così cattivi ovvero stolidi così si trovano ancora nel mezzo nostro. Non avete ancora scorto uomini cristiani i quali sdegnano <di> levare il cappello in passare dinanzi ad una chiesa? Che sdegnano <di> salutare un ministro sacro che gli è superiore? Quanti che arrossiscono in fare il segno di santa Croce?... E se il ciel li guardi che si abbattino a trovarsi con gente che sparla di cuore della religione, anch'essi ne sparlano... che deridono i buoni costumi, ed [114]essi medesimi si fanno beffe. Sono pronti a bestemmiare Iddio e la Vergine, quando abbiano innanzi maestri di bestemmia cosiffatta. Che è questo? Non ne dubitate. Questi eroi, i quali sono gli spaccamondi, si piegano come bambini dinanzi alla figura d'un compagno beffardo. Si fanno schiavi di un padrone licenzioso, e perché uno è più alto d'un dito o di statura o di ricchezza o di grado, ecco che un popolo di gente gli cade riverente ai piedi. Eccesso, eccesso! Chi crederebbe tal portento di vista se nol vedesse tuttodì con gli occhi suoi? 3. Havvi poi dei cristiani i quali vogliono accendere un lume a sant'Antonio ed altro a Lucifero. Vogliono essere cristiani, ma non sanno separarsi dal gruppo dei liberi pensatori. Ne praticano la società, ne partecipano alla mensa, si fanno presenti alle dimostrazioni di partito avverso. Ma come vi stanno? Vi assistono a modo di timido, il quale è assalito da due paure, a sinistra ed a destra, e non ha coraggio per appigliarsi a quello che sa essere meglio. Di questo genere fu il governatore della Giudea Ponzio Pilato. Questi voleva stare con l'opinione dei capi del popolo e del popolo [115]stesso tumultuante. Voleva nel medesimo tempo essere giusto, perché troppo gli pungeva la coscienza in condannare l'innocente. Ma non poté durarla a lungo in questa incertezza. Presto dovette pronunciare <la sentenza>. Che fece il meschinello? Fece tacere i rimorsi di coscienza, indi con viso pallido, con voce tremante, disse di voler appartenere all'opinione dei dippiù e condannò il divin Salvatore. Ah vile, vile! Infelice per sempre! E voi credete <di> poter piacere a lungo a Dio ed agli
- 463 -uomini? Gli uomini son troppo iniqui e Dio è troppo giusto. Se al mondo vi donate sol per metà, egli non sa che farne di voi e vi ributta con sdegno. Se vi donate senza discrezione, allora già siete caduti nella disgrazia del Signore.
4. Infatti, amare più una creatura che il Creatore, quale atto è? Senza dubbio è un atto di idolatria. Le genti infedeli dei greci e dei romani si ponevano innanzi la figura di un capitano o di un filosofo o di un conquistatore, sebben ladrone, e gli dicevano: "Tu sei dio!", e gli attribuivano onori divini. Il secolo del mondo nostro cerca uomini grandi e non ne trova. Se li finge a proprio capriccio o li ingrandisce [116]oltre alla realtà e poi crea loro un culto, edifica loro un altare e dice: "Ecco l'iddio nostro!". Stoltezza infinita! Hanno testé cessato di gridar a gola squarciata che una favola è Dio e la vita eterna, e poi gli sciocchi si mettono innanzi un cadavere di uomo per dirgli: "Tu sei il dio del mondo". Piacere agli uomini a questo eccesso di disordine è idolatria pessima.
Direte: "Non si può dunque in modo veruno piacere al mondo dei tristi?". Anzi, cercate di piacergli tanto che possiate condurli tutti a seguirvi. Piacete nei modi amorevoli e nei discorsi santi. Piacete nel tratto spigliato e disinvolto. Piacete con una pia allegrezza d'animo. Piacete in modo che quanti vi veggono dicano: "Come è bello piacere al Signore! Quelli che gli sono più devoti sono i più pacifici per sé, i migliori pacificatori per altri". Il giovinetto Luciano recava in volto un sorriso di bontà e nelle opere e nel portamento un tratto così ingenuo, che i cristiani in riguardarlo infervoravansi ed i pagani si convertivano.
5. Ha dei cristiani ancora oggidì, come furono in passato, che sanno piacere a tutti e operano un bene grande nella società [117]o nella famiglia. Nella famiglia sono ben ascoltate quelle persone che sanno star in pace con tutti con far bene ad ognuno. Nella società sono provvidenziali quelle persone che sanno, in mezzo a mille partiti, conciliarsi il rispetto universale e operare il bene della Chiesa. Così sapeva eseguire Gregorio pontefice, quando ridusse a' piedi della croce riverenti tutti i superbi imperatori, i principi che da sì lungo tempo contrastavanla. Così seppe Francesco di Sales ridurre
- 464 -sessantamila feroci calvinisti rispettosi agli altari di Gesù nel Santissimo Sacramento. Così innumerevoli altri.
E che richiedesi perché cresciate a queste magnifiche doti voi medesimi? Questo. Procurate <di> discorrere con gusto di sapienza e nel consigliare alcuno usate prudenza. Quando siete interrogati rispondete con molta modestia. E mostratevi di carattere lieto ed uguale sempre. Lieti nelle cose prospere, rassegnati nelle sciagure avverse. Con i vivi mostratevi generosi di soccorso e con i defunti divoti di suffragio. Con questo piacerete altamente agli uomini ed a Dio insieme. Non è questo partito piacevole e vantaggioso? Ebbene abbracciamolo tutti. Piacere agli uomini [118]per far loro bene è da cristiano. Piacer loro per ingannare e lasciarsi ingannare è da pagano.
1. Cristiano o pagano è il seguace al Salvatore che piega per rispetto umano?
2. Non può essere di Dio chi si vergogna di Gesù Cristo.
3. Piacere a Dio poi ed agli uomini non si può a lungo.
4. Piacere assolutamente agli uomini nel male è idolatria pessima.
5. Piacere agli uomini con virtù per ridurli a Dio è lodevolissimo portamento.