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O PADRE! O MADRE! PRIMO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE <FESTE DEL SIGNORE> III. I santi Innocenti Ad un calice amaro |
III.
Ecco, quelli ai quali non era ancora il giudizio perché bevessero il calice, bevendo ber<r>anno, e tu sarai lasciato quasi innocente? Non sarai innocente, ma bevendo ber<r>ai.
1. [12]Il bambino quanto è caro! Egli non è ancor capace di colpa epperò con il suo sguardo amorevole guadagna il cuor di tutti. Il padre e la madre quando sono afflitti mirano in volto il fanciulletto e si confortano. Il soldato che parte insanguinato dal campo di battaglia, se si incontra in un bambino diletto si abbassa a lui, se lo stringe al petto e lo bacia in fronte dicendo: "La gioia del mio cuore sei tu, innocente mio!".
Ma ahimè, che anche il più vezzoso bambino è figlio d'un padre ribelle! Potrebbe egli piacere <a> Dio santissimo, se almeno non lava nel sudore del suo sangue la macchia di ribellione che reca e nel cuore e sulla fronte? Ecco perché [13]in questo giorno gli infanti sì cari di Betlemme nuotano nel lago del proprio sangue. E tu sarai lasciato quasi innocente? Tu dico, il quale oltre la macchia comune di origine hai contratto la macchia di molte colpe attuali?
2. Quell'angelica maestà di Pio nono veniva all'arena dei martiri e in affacciarsi a quella piangeva dirottamente e diceva: "Questo circolo che un giorno riceveva il sangue dei martiri adesso è la coppa che riceve le nostre lagrime".
Gesù, innocente e santo, piange nella sua culla in una
- 10 -grotta sol perché si è assunto di soddisfare per le tue colpe. E tu, che sei il peccatore riprovevole, com'è possibile che non beva almeno qualche calice di amarezza? Ber<r>ai, ber<r>ai. Ed è per ciò che il Signore dispone di continuo sulla tua mensa un calice disgustoso. Tu devi assaporarne finché ne sia inebbriato. Devi tracannarne finché abbia estinto in te, od almeno mortificato, il senso della concupiscenza. Sei reo perché hai peccato. Or non è dubbio che, se tu rifiuti <di> bere per debito di riparazione il tuo calice d'amarezza, non abbia poi a succhiare fino all'ultima stilla l'amaro del calice della divina indignazione.
3. [14]Dirai che tu a mala pena sai gustare un calice di tribulazione che ti danno gli uomini. Ma non scorgi come gli Innocenti di Betlemme hanno trangugiato quello amarissimo, posto loro dal tiranno Erode? Non sono già gli uomini che ti possono affliggere, ma è il Signore che si serve degli uomini per far bere ancora da te il calice della penitenza.
Del resto osserva gli Innocenti da una parte e scorgi Erode dall'altra. Gli Innocenti soffrono, ma sono compatiti dalle loro madri; gli Innocenti muoiono, ma intanto gli angeli celesti ne raccolgono le anime gloriose per il paradiso, gli uomini terrest<r>i raccolgono i loro corpi per riporli in terra presso al santo altare della gloria. Invece Erode soffre anche più, perché nel suo cuore è tutto il terror dello inferno e nelle sue carni hanno formato pingui nidi i vermi schifosi. Lo scellerato poi è fuggito da' suoi di casa ed è maledetto da quei da fuori. Muore infine anche Erode, ma l'anima di lui è dagli spiriti infernali portata nello abisso ed il corpo suo è disperso nella terra, affinché nel mondo si cancelli perfino la memoria di una crudeltà che fa rabbrividire gli animi.
[15]Ti par dunque che sia molto meglio bere al calice amaro come penitente rassegnato che come peccatore ostinato?
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1. I fanciulli sono sì cari, eppure perché discendono da un padre ribelle devono assaporare il calice d'amarezza.
2. Or quanto più dovrai bere a questo calice tu, che sei più grave peccatore?
3. Ber<r>ai certamente. Voglia il cielo che tu beva almeno come gli Innocenti cari e non mai come Erode iniquo.