Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (II corso)
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IL PANE DELL'ANIMA SECONDO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE

Evangelio della domenica decima quinta dopo Pentecoste Bello è morire nel Signore

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Evangelio della domenica decima quinta

dopo Pentecoste

Bello è morire nel Signore

  1. [313]Non dite mai male della morte. La morte è madre che ci stringe al seno per farci contenti... è guida che ci dirige al cielo... è amica fedele e consigliera saggia. Leggiamo nello Evangelo di questo che il divin Salvatore operò un prodigio sopra un giovinetto morto. Sconsolata la madre, forse perché non poté intendere le consolazioni del morire, piangeva sopra la morte dell'unico figlio avvenuta testé. Gesù Cristo si era incontrato con il corteo che accompagnava il defunto alla sepoltura e scorse il desolarsi della madre. Allora disse ai portatori: "Fermatevi". Si rivolse poi al giovinetto dicendo: "Te lo comando, levati su e ritorna in braccio alla madre". Quegli levossi dal suo feretro e si accompagnò alla genitrice sua149.   Fortuna è incontrarsi con Gesù Cristo che suscita i morti. Maggior fortuna è passare da questa terra accanto a Gesù per salire in alto con lui150. Bello è morire [314]nel Signore. San Giovanni nella sua Apocalisse sclama con gioia: "Beati i morti che muoiono nel Signore. Già lo Spirito dice che si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere sono andate innanzi a loro". Bello è morire nel Signore. Vediamo quanto è consolante e confortiamo l'animo nostro.

  2. Consolatevi, anime buone. Voi amate il Signore e Dio vi ama. L'avete amato in tutta la vostra vita. Viveste sempre nella casa del vostro buon Padre o se ne siete usciti per un istante con qualche colpa grave, subito siete rientrati per la porta di un pentimento verace. Iddio vi benedica, anime buone! Peccati che si commettono per fragilità e di rado, peccati che si detestano appena che si ravvisano, Iddio li perdona di buon animo.- 574 - Consolatevi, anime buone! Abitualmente vivete nella casa del Signore, che è nel santuario della sua grazia. Non ne dubitate: Dove vivete, ivi morrete. Vivete in grazia a Dio, morrete nel bacio del Signore. Che bella consolazione poter dire: "Ho fiducia che certo morrò in braccio151 al Signore!".

  3. Si trova nella vita di personaggi illustri che, venuti già presso a morte, Iddio [315]e la Vergine comparivano visibilmente a confortarli. Filippo Neri in estasi di gioia parlava con Dio e con giubilo dell'anima sua conversava visibilmente colla Vergine benedetta. Morire nel bacio del Signore, che consolazione!

  I martiri muoiono con dare il proprio sangue. Questi sono gloriosi, perché da soldati generosi ricevono alla destra il sangue che l'avversario gli fa sgorgare dal cuore. Lo eleva<no> in alto e dicono: "Eccovi il sacrificio della mia vita". Il confessore è un figlio amante che ha sudato per Iddio fino alla sera della sua vita. Allora viene accanto al genitore, gli si pone riverente ai piedi e spira a' suoi piedi. Buon figliuolo, come sei caro a chi t'ammira! Anime buone, consolatevi. Quando verrà il giorno della partenza da quaggiù, voi morrete dolcemente nel bacio del Signore.

  4. Non vi dorrà lasciare la terra. Voi l'avete già salutata tante volte. Che importa a voi del mondo e delle sue vanità? Parenti, amici o benefattori voi li amate, ma nel Signore. Quando vi tocchi dividervi, voi li salutate con dire: "Arrivederci in cielo". La roba del mondo non vi pena a lasciarla, perché ancora oggidì vi allieta [316]sol quanto è necessario per vivere quaggiù.

  Anime buone, io mi rallegro in pensare a voi. Al vostro letto di morte non si trovano afflizioni, ma contenti. Chi vi guarda non intristisce, ma si edifica alla virtù. Quante volte chi v'assiste invidia la vostra sorte! Egli sclama: "Preziosa al cospetto di Dio è la morte de' suoi santi"152, e intanto rimane attonito in guardare al bel paradiso e a Dio. Anime buone, mi rallegro con voi. Morite pure intieramente alle cose del mondo, che sarà tanto più viva la vostra soddisfazione in morte.

- 575 -  5. Adesso lo Spirito del Signore dice che fatichiate volontieri, che abbiate pazienza in tutti i della vostra vita. Alla morte lo Spirito stesso del Signore vi aprirà dinanzi le porte del paradiso, come le ha spalancate a vista del protomartire Stefano. Diravvi poi: "Da questo momento in poi cesserete da ogni fatica". Amodo iam dicit Spiritus ut requiescant a laboribus suis. Riposare intieramente dalle fatiche e poi abbracciarsi al godimento della celeste beatitudine, questo sarà il premio d'aver lavorato quaggiù per Iddio. Anime buone, consolatevi. Abbiate pazienza intanto [317]quaggiù, che sarà poi tanto più vivo il godimento un .

  6. Dinanzi a voi in nobile corteggio seguiranno tutte le vostre opere buone. Francesco d'Assisi aveva dinanzi circa centomila de' suoi tre ordini che gli facevano onore altissimo. Dinanzi aveva il fascio abbondante di tante sue opere buone. Che consolazione in rimirare! E noi, se potremo credere che ci vadano innanzi più di un'anima da noi salvata o con le preghiere o con il sacrificio, fortunati noi allora! Fortunati se avremo innanzi un fascio di pie opere di zelo e di carità! Guardando a quell'accompagnamento ne avremo una letizia ineffabile. Invidii chi vuole le trombe scordate che accompagnano i peccatori! Noi abbiamo caro il trionfo che seguita innanzi e dietro al giusto. Beati i morti che muoiono nel Signore. Da quel momento dice lo Spirito che riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere buone già sono ite innanzi per accompagnarli.

Riflessi

  1. Bello è morire nel Signore.

  2. Muoiono nel Signore quei che vivono nel Signore.

  3. [318]Consolazione viva è morire nel Signore.

  4. Non duole punto lasciar la terra.

  5. Allora lo Spirito del Signore dice alle anime che riposino pure e che godano.

  6.  Le loro opere buone già sonosi schierate innanzi per affrettarsi in una via di trionfo.





p. 573
149 Cfr. Lc 7, 11-16.



150 Ap 14, 13.



p. 574
151 Nell'originale: in bacio.



152 Sal 116(114-115), 15.



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