Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il pane dell'anima (III corso)
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IL PANE DELL'ANIMA TERZO CORSO DI MASSIME SCRITTURALI ESPOSTE NELLE SPIEGAZIONI EVANGELICHE

Evangelio della domenica prima di Quaresima Norma di una conversione perfetta

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Evangelio della domenica prima

di Quaresima

Norma di una conversione perfetta

  1. [101]Abbiamo sentito annunziare l'agonia e poi udimmo la morte di quella brutta figura di paganesimo, il carnevale dei mondani. Lo stolto è scomparso. Ma nol crediate che sia morto. Il vecchione conta già seimila anni di età, eppure è sempre fanciullaccio stolto. Il cielo vi ottenga che il detestabile almeno non ritorni per abbracciarsi a voi. Ed or come vi ritrovate? Quest'uom della colpa e del sangue ha lasciate impresse nel cuor vostro profonde ferite di peccato? Ebbene, convertitevi tanto più di cuore, quanto con trasporto vi abbandonaste al godimento illecito. Ve lo intima il Signore a bocca del profeta Isaia: "Convertitevi, o figli d'Israello, come prima vi allontanaste nel profondo"56.

  E Gesù Cristo nell'odierno Evangelo viene innanzi a mo' di affaticato in digiuno e di stanco per aver superata la battaglia- 669 - di tre tentazioni mossegli incontro da Satana. Dimorava già nel deserto in astinenze [102]ed in orazione per lo spazio di quaranta , quando il demonio gli appar con due sassi dicendo: "Comanda che questi diventino pane". Di poi gli suggerisce: "Gettati dalla sommità del tempio, ovvero adorami, che io ti darò tutti i regni della terra". Rispose Gesù: "L'uomo non vive sol di pane, ma d'ogni parola che esce dal labbro di Dio... Il Signore non si deve tentare... Partiti, o Satana". Il Lucifero allontanossi e vennero poi per adorarlo e per servirgli gli angeli del paradiso57.

  Così Iddio premia quelli che combattono l'inimico infernale. Volete sconfiggerlo l'infame? Ebbene, rientrate in questo tempio di penitenza. Convertitevi a Dio quanto prima vi allontanaste in profondo. Quest'è la norma di una perfetta conversione.

  2. Il Signore fece già al suo popolo d'Israello magnifiche promesse con dir loro: "Se mi amerete di cuore, io vi colmerò di ogni benedizione dal cielo, vi arricchirò con molta prosperità terrena". E porse poi anche questa minaccia: "Ma se mi contristerete con le iniquità, io vi castigherò con furore". Perché poi cadendo non disperassero, in questo luogo li fa avvertiti per bocca di Isaia con dire: "Appressatevi [103]a me quanto prima ve ne allontanaste". Discretissima proposta! Vedete quanto buono è il Signore!

  Quegli ebrei spesse volte perdevano la pazienza e lamentavansi gravemente con Dio? Ebbene, per placarlo bastava che cessassero dal reo costume e che benedicessero in ogni tempo al Signore. Ovvero gli ebrei in momento di pazzia correvano come stolti ad adorare le divinità pagane?... Allora per non essere o tagliati a pezzi ovvero seppelliti vivi, bastava che accorressero all'altare dell'anno santo, che giugnessero ambedue le mani, che di cuore gemessero: "Abbiamo errato, o Signore. Voi solo, o Dio, devono tutti adorare". Con questo solo quel popolo si riconciliava con l'Altissimo e l'Altissimo- 670 - volgeva poi a lui un sorriso di perdono e di compiacenza viva.

  Al popolo dei cristiani il Signore usa tenerezze ancor maggiori. A questi si abbraccia come a figli carissimi. Stolto però chi potendo esser colmato di lodi dal Signore ritarda a mettersi nelle braccia sue!

  3. Qui poi distinguete due sorta di peccatori. Ha di quelli che peccano per fragilità di carne come Davide, per fragilità[104] di spergiuro come Pietro. Ha poi altri i quali peccano per iniquità di malizia come Salomone, per studio di avarizia come Giuda Iscariote, e come dietro a lui tutti gli eretici maestri che vennero in diversi tempi fino ai molteplici dei giorni nostri. Or quanto ai peccatori di fragilità, questi in un momento peccano, in un momento basta che ritornino a Dio pentiti. Un padre considera quasi per non avvenuta l'ingiuria che in atto di furia il figlio gli irroga e che subito ritratta. Ovvero la malizia è studiata, e allora il delitto è qualificato. Chi ne dubita che un delitto qualificato non sia maggiormente punito ancor dalla legge civile?

  Però questi sciagurati devono come le Maddalene pentite studiar ogni mezzo per mortificarsi e piacere a Dio. Come i Zacchei ravveduti devono curare che delle frodi esercitate sia dato in compenso almeno il quadruplo. Come Saulo devono usar zelo per rendere a Dio quel maggior numero di anime giuste che è possibile, in compenso delle molte che hanno con tanti loro scandali rovinate.

  Ed or non è anzi discreto il Signore <volendo> che adoperiate sol tanta cura per servirlo, [105]quanto di sdegno adoperaste per offenderlo?

  4. Ha altresì dei peccatori che scendono più basso al fondo della iniquità. Questi operano ogni sorta di scelleratezze e poi se ne ridono. Imitano precisamente od i capi del popolo ebreo ovvero gli scherni da questi aizzati contro alla persona adorabile del Salvatore. Tanto più i tristi burlavansi quanto più sapevano di recargli tormento. Quando alfine lo videro affisso alla croce, allora venivangli in giro dinanzi per ridersene più allegramente. Difficile è che costoro si dolgano di cuore.

- 671 -  Ma se si che un Longino si percuota il petto, convien che costui, come <prima> non disse: "Basta in commettere il male!", così è necessario che <poi> reputi di non farne mai a bastanza in praticar di buone opere. Costui faccia orazione e poi vi aggiunga frequenza di Sacramenti e dia elemosine ed eserciti le opere di pietà e castighi la sua carne e poi dica al postutto: "Io sono un servo inutile, o Signore. Usatemi pietà, voi che siete infinito nella misericordia". Così Taide58, che si era ravveduta da pubblica peccatrice, volgeva lo sguardo pietoso al cielo e pregava:[106] "O voi che mi avete creata, abbiate pietà di me!". Stimavasi indegna di ripetere il santo nome del Signore e sol meritevole di involgere nel fango la lingua sua e di aggiungere contusioni alle percosse che già infliggeva alla sua carne peccatrice.

  5. Ancora ha dei peccatori i quali hanno convertito il cuore dal molle di carne nel duro del sasso. Peccatori ha che sonosi strappati gli occhi della mente per non credere. E son del genere di Faraone che diceva: "Chi è il Signor del cielo al quale io debba obbedire?", o son del genere stolto di Nabucco che erigeva la statua di sua persona e poi che diceva: "Adoratemi tutti perché non è dio maggiore che la statua d'oro che io vi porgo".

  Di questo genere è lo scandalo inaudito che i nostri occhi hanno scorto di questi , quando recandosi processionalmente la bandiera di Satana, gridavasi in pieno giorno e nel più fitto della città: "Viva Satanasso! Viva l'inferno!". Noi non sappiamo se scandalo peggiore siasi ancor veduto sulla faccia della terra. Quest'enorme empietà fece rabbrividire tutti i credenti.

  Ed or se fia mai che un di costoro ritorni a pentimento, convien che [107]non solo faccia quanto si è detto di sopra, ma che dippiù metta sotto ai piedi ogni umano riguardo. Che cammini pur pubblicamente e in abito da penitente per

- 672 -le vie della città gridando a gran mercé: "Misericordia!". Costui più che ogni altro ha scandalezzato le anime. Convien che più di ogni altro s'adoperi per disfare il malo esempio suo. Né crediate che a ciò sia tenuto come ad opera di supererogazione, ma vi è obbligato per assoluto dovere di giustizia. Convien che tanto si approssimi a Dio quanto se ne allontanò.

  6. Vi parrà strano che Israello, che vuol dire figliuol caro del Signore, in progresso59 <sia> diventato scellerato a sì mal punto. Ma credete che Giuda quando fu ricevuto alla scuola del divin Salvatore non fosse almeno sufficientemente buono? Divenne cattivo, lo sciagurato, dopo che, avendo in sua mano il peculio della famiglia, cercò smisuratamente di farselo proprio, di aumentarlo, e che vi si affezionò in modo troppo disordinato.

  Non è a dire come sia facile poco a poco da un colmo di bene discendere a un abisso di male. Anzi nel calar giù è più facile precipitare che discendere passo a passo. Un fioc<c>o di [108]neve si stacca dall'alto di un vertice. Mano a mano che discende s'avvolge in valanga che poi schianta le boscaglie e sobbissa le case di una borgata. Oh come abbiamo a temere dei piccoli falli, quando sono volontari! Dare un passo addietro, quando uno fu al procinto di metter il piè al vertice di un monte di perfezione, questo è bastato per rovinare in iscoscendimento mortale.

  7. Finalmente, se uno a poco a poco o d'un tratto precipitò, questi se vuol rialzarsi convien che il faccia non <a poco a> poco, ma con fretta e di lena. Invochi di cuore l'aiuto della grazia, ché Dio, che l'ha promessa, daralla senza più. Con l'appoggio di questa grazia potrà non sol correre, ma volare, come hanno fatto egregiamente una Pelagia, una Taide, una Teodora, un Guglielmo detto Aquitano.

  È necessario affidarsi a Dio e affrettarsi, perché movendosi al semplice passo sarebbe troppo pericolo che il peso dell'abito reo avesse a lasciar dare un passo innanzi e poi a

- 673 -farne dare tre addietro. Ed eccovi porta, nel termine più breve e più chiaro che si poté, la norma di una perfetta contrizione. Tutti in poco o nel molto siamo peccatori;[109] tutti abbiamo bisogno di tener innanzi alla memoria questa regola di conversione per ritornare come si deve di cuore al santo amor del Signore.

Riflessi

  1. Norma di una conversione perfetta.

  2. Vuol Dio che un peccatore si accosti a lui quanto se ne allontanò.

  3. Chi pecca per fragilità, in un momento può tornar a Dio. Chi poi pecca per malizia deve studiare molti mezzi per piacere a Dio.

  4. Molto più se peccando si rise del Signore.

  5. O, che è peggio, se ei se ne gloriò.

  6.  Poco a poco anche un fedel cristiano può cadere in un eccesso di colpa.

  7.   Per risorgere non dovrebbe muoversi al passo, ma affrettarsi con l'ali ai piedi.





p. 668
56 Is 31, 6.



p. 669
57 Cfr. Mt 4, 1-11.



p. 671
58 Nell'orioginale Paola. L'episodio è riportato in Alfonso Maria De' Liguori, Pratica di amar Gesù Cristo (Opere ascetiche, I), Roma 1933, p. 107.



p. 672
59 Nell'originale: ma in progesso.



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