Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni intorno alla vita di A. Succetti...
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CENNI INTORNO ALLA VITA DI ANNA SUCCETTI DELLA CONGREGAZIONE DI MARIA AUSILIATRICE

III. Chi lavora per amor di Dio arricchisce di meriti il suo cuore

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III.

Chi lavora per amor di Dio

arricchisce di meriti il suo cuore

  [15]Tutti si inchinano al passaggio del cristiano che fatica.

Noi lavoriamo per far la penitenza dei nostri falli. Lavoriamo perché Dio ce lo comanda. Con faticare noi attendiamo allo acquisto del paradiso. Verissimo è pertanto che chi lavora per amor di Dio e prega di cuore, assicura la salvezza dell'anima sua.

  Cresciuta tant'alta, Anna Succetti tutta si immerse nei sudori della fatica. Diceva sovente: "Ho letto che il lavoro è sacro". E di subito prendeva pratica a qualsiasi lavoro di casa o di campagna, a qualsiasi ufficio che è proprio in una famiglia.

Rimasta per tempo orfana della madre ed il padre soffrendo ad una gamba, per [16]ciò i pensieri e le fatiche maggiori della casa venivano a gravare le spalle di Anna. Ed ella non era mai sazia. Contentavasi di poche ore di riposo nella notte, preso talvolta sopra una sedia ovvero in un tugurio di capanna. Di poi levavasi su ed era sempre gagliarda in sfidare i rigori della vernata, ovvero i calori infiammati della state che riverberano vivissimi su quegli scogli di monte. Un giorno, colpita da insolazione, già si disponeva a morire sola sola, dove lavorava alla vigna. Altra volta essendo caduta alta la neve e scendendo ella

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dal monte, fu da una valanga trasportata giù per un dirupo.

Interrogata rispondeva: "La nostra vita è in mano a Dio. Il Signore mi ha liberata e la Vergine santa. Nondimeno, morir bisogna e quando si muore per fare il proprio dovere è buona cosa, e Dio è obbligato <a> dare il suo paradiso". Anna trafelante bene spesso sotto [17]al peso della fatica era come una vittima lieta che, trascinando la croce del suo supplizio, si incammina per morire con Gesù sul vertice del Golgota.

E poi l'anima fedele potrebbe per un istante dubitare che chi lavora per Iddio non arricchisca di grandi meriti il cuor suo?


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