Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cenni intorno alla vita di A. Succetti...
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CENNI INTORNO ALLA VITA DI ANNA SUCCETTI DELLA CONGREGAZIONE DI MARIA AUSILIATRICE

IX. La fede

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IX.

La fede

  [39]Dice la Filotea divota: "Il Signore è il mio Dio ed egli siede in altissimo de' cieli, eppur distingue me sua creatura, benché misera, e mi guarda e mi provvede con tanta cura, come se non avesse altro pensiero che di me sola. Io penso a lui perché so che egli pensa a me. Io sono sicura nel seno del Signore Iddio mio".

  Questo discorso moveva pure gli atti e la persona di Anna Succetti. Valgano ad esempio di ciò alcuni fatti. Ella accorreva dove erano infermi a consolare e scorgendoli accettare rassegnati la morte faceane22 festa dicendo: "Non è dubbio che quelle anime non sieno per la gloria del paradiso". [40]Erano venerandi in Savogno un vecchio ed una vecchia che non si potevano reggere, eppure dolevansi tanto di non poter in ogni ascoltar la santa Messa, e per non perdere tanta consolazione facevansi portare o dai parenti o dai primi arrivati. Era una vernata cruda e in muoversi così furono colti da puntura23

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coperta che in breve li portò alla tomba. Il vecchio onorando in morire volse l'occhio amorevole ai due fanciulletti del proprio figlio che trastullavansi e disse sospirando: "Il mondo è sì tristo, io vo' chiamarvi ambedue dove io spero giungere". In ciò dire spirò. Quindici giorni di poi e con un sol funerale accompagnavansi con pompa i corpi dei giovinetti defunti dalla casa alla chiesa ed al cimitero. Anna tripudiava e diceva: "Chi non ha occhi in fronte per iscorgere che quei due buoni vecchi, defunti testé, son due martiri della santa Messa e due santi [41]del paradiso?". In modo consimile morì lo stesso avo di Anna che da più anni reggevasi con due gruccie, e non lasciava la santa Messa nemmen nelle mattinate più rigide. Ed Anna stava24 al fianco a lui ammalato. E morto, venivagli25 allato nel cimitero conversando con fede con lui come con un cittadino beato del cielo.

  Francesca Succetti, compagna e amica intima, venne ad Anna in pianto dicendo: "Mio fratello è morto". Ed Anna a lei: "Non piangere... Tuo fratello sappiamo quant'era buono e quanto patì. Che dubiti? Già ei ti dispone una via privilegiata perché tu lo raggiunga poi al paradiso". Mesi di poi Francesca moveva alla volta della Piccola Casa della divina Provvidenza con altra compagna. Fra via diceva con semplicità rara: "Io credo che questa per me sia per certo la strada per giungere al cielo". Qualche anno di poi si pose a letto e vi dimorò oltre due mesi. In ogni [42]mattino dal letto ascoltava la santa Messa e si comunicava. Quando al sorgere di un bellissimo giorno la colse una gioia straordinaria e pareva migliorare, comunicossi con special fervore e, appena sentissi unita al suo Dio, spirò soavemente con sorpresa e con santa invidia delle compagne che le stavano allato. Anna nello intendere guardava all'alto e diceva: "In cielo abbiamo una compagna santa". E adoperossi con trionfo perché all'anima defunta fosse celebrato ufficio solenne nel giorno settimo e nel trigesimo dal transito.

  Nella stessa Piccola Casa della divina Provvidenza era

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venuta una sorellastra sua di nome Maria, e questa stessa dopo qualche anno infermò a morte. Anna era a Mornese e non ne ebbe notizia da veruno. Ma ella rivolta alle compagne disse: "Mia sorella Maria certamente è morta ed ella è in molto patimento. [43]Preghiamo che Dio la riceva presto con sé".

Due mesi di poi Anna tutta lieta si rivolse alle stesse compagne dicendo: "Or consoliamoci che certamente la sorella mia è salita allo amplesso di Dio". Tanto deponeva con tutta serietà la compagna di Anna, Catterina Succetti, che la raggiunse poi al cielo, e con lei le altre compagne che, vive tuttodì, da Savogno passarono di conserva al ritiro di Mornese26.

  Quanta fede nell'anima di Anna Succetti! In ogni grave caso della vita diceva: "Preghiamo... Non è possibile recitare il Pater e non esser da Dio esaudite... Con la preghiera tutto si ottiene... Preghiamo che Dio ci faccia intender se una cosa è di suo volere. E scorto che sì, noi da parte nostra facciamo soavemente quello che possiamo, ché Dio farà il più". Con questo discorso nella mente [44]Anna era sempre lieta come l'anima che già trovasi in un'anticamera del paradiso. Con questo discorso sulle labbra ella spargeva le consolazioni celesti nei cuori tribolati del prossimo suo. Oh la fede qual dono!

 





p. 292
22 Originale: faceano; cfr. ed. 1933, p. 103.



23 Termine medico desueto per indicare la pleurite; cfr. Salvatore Battaglia, Grande Dizionario della lingua italiana, xiv, Torino 1988, p. 1006.



p. 293
24 Originale: stavale; anche per la nota 25 cfr. ed. 1933, p. 105.



25 Originale: venivale.



p. 294
26 Il 28 aprile 1875, insieme ad Anna Succetti, entrarono nella Casa salesiana di Mornese altre tre giovani di Savogno: Caterina Succetti nata nel 1847 e morta ad Alassio il 10 dicembre 1881, Maria Succetti (1851-1922) e Margherita Rogantino (1849-1919); cfr. Registri, Archivio generale Figlie di Maria Ausiliatrice, Roma.



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