XIV.

I funerali cristiani

  [62]L'arrivo della morte dei giusti è come l'incontro della madre che riceve i figli stanchi. La salma dei cristiani fedeli è quasi una compagna lieta che rallegra nei giorni della tristezza. Le Figlie di Maria Ausiliatrice non avevano posa a fissare gli occhi in volto ad Anna defunta testé; la consorella pareva rifiorire in volto e in fronte a lei sembrava di scorgere l'aureola della beatitudine celeste. Stavano a guisa di attonite e ciascuna invidiava per sé il felice transito di suor Anna Succetti. Volevano pregare e non ne sentivano il bisogno per

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un'anima sì cara. Ma poscia, facendo succedere la riflessione all'ammirazione, genufletterono e pregarono per dar gloria a Dio. Allo indomani [63]ricevettero la santa Comunione e porsero in suffragio delle penanti tutti quegli aiuti di preghiere e di santi sacrificii che anche son di regola in ogni comunità religiosa. Finché si disposero i funerali. Precedevano le consorelle portando il feretro coperto di bianchi lini. I sacerdoti cantavano i salmi davidici. Si incominciarono le ufficiature nella chiesa e si celebrò la santa Messa, quando la pioggia, che già minacciava, cadde a rovescio e pareva impedire il trasporto della salma di suor Anna alla sepoltura. Ma terminato appena il santo Sacrificio, il cielo si rasserenò, ricomparve il sole, quasi un fascio di luce che illumina il tumulo della intrepida che sino all'ultimo seguì Gesù nel nascondimento di sé.

  Salve, anima diletta! Tu sei ascesa a fin di supplicare con maggior fervore. Mostralo, o anima generosa, che tu in pro delle consorelle tue, dei parenti e dei benefattori, tu vuoi essere [64]dal cielo ancor tanto potente quanto ne fosti bramosa quaggiù. Arrivederci nel paradiso dei santi!