Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (I corso)
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O PADRE! O MADRE! PRIMO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE

<FESTE DEL SIGNORE>

VII. Il Giovedì santo Iddio è con noi

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VII.

Il Giovedì santo

Iddio è con noi

Sapendo Gesù che venne l'ora sua per partire da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò in fine.

San Giovanni 1311

  1. [32]Tenero è l'affetto di un padre. Questi ama i figli suoi ancor prima che gli sieno nati. Li ama quando li vezzeggia nella famiglia. Perché ama i suoi, un genitore da mane a sera sparge sudori di fatica. Finché venuta l'ora di dipartirsi da questa terra il buon padre sentesi dividere il cuore in due per doversi separare dai diletti suoi. Che sembra a te di tanto affetto?

  Ma tenerissima fu la pietà di Gesù Cristo a riguardo tuo e dei fratelli tuoi. Gesù tolse ad amare i suoi figli fin dai secoli eterni. E quando questi furono creati a popolare la terra, Gesù come un padre amante venne a conversar con i figliuoli suoi nel mondo e ad educarli per il paradiso. Finché dovendosi omai separare [33]per ritornare allo Eterno, operò un prodigio di amore che è il più gran miracolo della potenza e della sapienza dello Altissimo. Dispose egli di ascendere al cielo e nello stesso tempo trovò modo di stare con te in terra fino alla consumazione dei secoli. Intanto Gesù in un eccesso di amore viene esultando con dire: "La mia gioia è di essere con i figli degli uomini! La mia gioia è di stare con i figli degli uomini!"12.

  2. In dirlo Gesù nel Santissimo Sacramento dimora per darti la destra sua in ascendere al paradiso. Un genitor terreno

- 22 -si affanna in tutta la sua vita per assicurare al figlio uno stato prospero. Gesù sino alla fine nell'augusto Sacramento sostiene umiliazioni, porta le sollecitudini di un amore intenso. Gesù nell'augusto Sacramento poco è che non sostenga ancora nell'animo tutti i tormenti e tutti gli obbrobri che già e nel corpo e nello spirito sostenne nell'amarissima sua passione. I Pilati che condannano Gesù sono forse scomparsi, i Caifassi che lo scherniscono e i carnefici che o lo flagellano o lo crocefiggono [34]non è vero che si moltiplicano ancor adesso sulla terra? Da questo conchiudi quanto amore sia quello di Gesù in sostenere tante pene per condurti al paradiso.

  Ma se tu ostinato volessi tuttavia perderti, il tuo Signore e Padre ricorda che per l'eccessivo dolore dovrebbe risentire nell'animo i tormenti di quel sudor di sangue che in copia scendeva dal suo volto divino nell'orto del Getsemani.

  3. Però per quanto tu lo spregi e lo abbandoni il tuo Gesù, egli non cesserà di chiamarti con voce amorevole. Non vedi come nell'ultima Cena si inchinò perfino a lavare i piedi non che agli undici apostoli cari, anche a Giuda traditore? Poco stante il discepolo scellerato veniva con turba di soldati per incatenare Gesù, eppure il divin Salvatore per l'eccessiva brama che nutriva di salvarlo l'incontra dicendo: "Come, tu qui adesso, amico mio?". Giuda prese argomento per abbandonarsi più disperatamente in braccio a Satanasso, ma se tu a guisa di quello sconsigliato non ami Gesù, egli non lascerà di espandersi con più vivo affetto a pro di più altri, e intanto e il disonore ed il danno sarà tutto tuo.

  4. [35]Ritorna a Gesù e aderisci intimamente a lui. Rivolgendosi ai discepoli che lo seguono li chiama i suoi, quasi per additare alla terra ed al cielo che questi sono i suoi cari, i diletti del suo cuore. Vedi un padre, vedi una madre con quanta tenerezza chiamano i loro figli. Ma Gesù con pietà immensa e con affetto infinito chiama suoi i figli che lo seguono, perché un padre tutto l'affetto del cuor suo lo consacra all'amore dei figli suoi.

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Riflessi

  1. Gesù, padre amante, vuol stare sino alla fine con i figli suoi.

  2. Allo scopo di condurli al paradiso.

  3. Per questo sostiene un altro colmo di passione assai amara. 4. E si conforta intanto con chiamare i figli propri col titolo di diletti suoi.





p. 21
11 Gv 13, 1.



12 Pr 8, 31.



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