Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Un saluto alla Immacolata di Lourdes...
Lettura del testo

UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO

Giorno vigesimoquarto La dedicazione del tempio santo

«»

[- 1119 -]

Giorno vigesimoquarto

La dedicazione del tempio santo

  Questo edificio lo hanno elevato i figli della vostra Chiesa, o Signore; ricevetelo in dono e benedite ai figli vostri, o Signore Iddio nostro. Ci è caro questo edificio perché entro vi abbiamo riposto i pensieri della mente, gli affetti del cuore e

 - 1120 -per un poco le forze del corpo. Vivere e morire per il tempio santo, qual consolazione, o Signore! Ma voi non ritardate <a> riempirlo della maestà di vostra presenza.

  [154]Milleottocentosessantaquattro anni <essendo> passati, voi, infante divino, condotto sempre dalla beatitudine di vostra carità, vi siete appressato con Maria alla casa di Elisabetta e varcando la soglia di quella abitazione avete operato altro miracolo di pietà, la santificazione del figlio nascituro, la guarigione del padre di quel figlio, e avete riempiuta tutta quella casa di tanta gioia che ivi d'un subito risuonò il più bello dei cantici che si udì quaggiù: "Magnificat anima mea Dominum"; così le inspiraste voi alla immacolata Concezione: "L'anima mia magnifica il Signore, perocché il Signore guardò alla bassezza della sua ancella"13.

  E in questo giorno due luglio 1864 il pontefice Pio ix, il Vicario del divin Salvatore, guardò all'edificio costrutto sulla roccia di Massabielle. Vide ed esultò. Disse pertanto: "Quella chiesa è chiesa mia, perché ad essa rifuggonsi cristiani da tutte le parti della terra. Quella è chiesa mia ed io la chiamo basilica, e sarà la casa diletta [155]della madre mia e della madre comune de' miei figli, Maria immacolata... Io mi vi recherò a consacrarla in persona del mio nunzio e si farà gioia grande in cielo e sulla terra".

  Disse e vi si incamminò, ed in questo solenne due luglio 1864 entravano processionalmente nel tempio per la dedicazione, insieme col nunzio pontificio, trentacinque fra arcivescovi, vescovi e cardinali. Taluni prelati illustrissimi erano pervenuti dalle regioni più lontane dell'Asia, dell'Africa e dell'America. Tremila sacerdoti seguivano il corteo dei vescovi, ed in seguito ai sacerdoti moltitudini di fedeli d'ogni ceto e condizione, arrivati testé ancor da lontane parti, tripudiavano in cantici divoti.

  Il metropolita di Parigi si accostò allo altare massimo e ne incominciò la consacrazione. Sedici vescovi nel medesimo tempo consecrarono gli altari laterali. Si benedisse<ro> con rito

 - 1121 -proprio le muraglie stesse dell'edificio sacro, e tutto allo interno ed allo ingiro al di fuori <lo> toccarono le acque [156]lustrali. Di tratto in tratto le muraglie che guardano agli altari santi furono consacrate dal crisma benedetto, intanto che la voce e l'inno della Chiesa con tripudio, come in un paradiso di spirituali delizie, echeggiava<no> per lo spazio di molte ore in quel solennissimo . Per ultimo il nunzio apostolico tolse la corona sfolgorante di gemme preziose e la impose sul capo alla Vergine immacolata.

  Allo indomani furono nuove feste e trionfi egualmente splendidi nello incoronare altresì la statua della Immacolata entro la grotta. Il santo sacrificio per la prima volta nel solenne della Visitazione della Vergine a santa Elisabetta fu offerto sull'altare santo. Il Signore riempì di sua maestà quel luogo santo. Angeli ed uomini si unirono e sclamarono: "O quam metuendus est locus iste! Hic domus Dei et porta coeli, et vocabitur aula Dei. Come è adorabile questo luogo! Questo è la casa di [157]Dio e la porta del cielo, e sarà detto il trono dello Altissimo"14.

esempio

  Son due tapinelle giunte testé a Lourdes. Maddalena Latapie di Julos, negli Alti Pirenei, vi è arrivata a cavalcion d'un asinello, accompagnata dalla maestra del paese. La meschinella è tisica al terzo grado e prega come un angelo di pietà dicendo: "Fiat voluntas tua, o Signore, sì per guarire che per morire".

  Altra sofferente è Maria Fourtic di Pontacq, una buona vedova cristiana inferma da lunga pezza in ambedue le gambe. Due figliuoletti le stanno ai lati, che guardando al volto della genitrice gridano: "Mamma, abbiamo fame; mamma, abbiamo fame!". E la vedova madre a struggersi, finché addormentatasi le parve che la Vergine apparendo le

 - 1122 -dica: "Vieni alla mia grotta ed io ti guarirò!". Si fece dunque accompagnar sopra un carro di merce e bevé alla fonte e [158]pregò dicendo: "Vergine immacolata, fatemi voi guarire non per me, ma per questi innocenti". Ed ecco che una subita vigoria fluisce nelle sue gambe ed ella esclama: "Son guarita, son guarita! Peccatrice cotanto, eppure la Vergine ebbe di me pietà!".

  La stessa voce di ammirazione ripeté Maddalena Latapie. Questa alla sua volta aveva pregato: "Se mi ascoltate, o Signore, io mi farò figlia divota della Vergine immacolata e prenderò il velo di religiosa". Fu esaudita. La giovinetta Maddalena volò dunque al chiostro sclamando: "Chi sono io da meritarmi che la Madre di Dio mi esaudisse e poi che mi chiamasse a sé?".

orazione

  Vergine immacolata, come siete grande nella pietà vostra! Non tardate <a> chiamare me stesso, perché mi affretti a disporre nel mio cuore una abitazione meno indegna di Gesù nella santa Comunione.

  O Gesù salvatore[159], fatemi voi meritevole di una vera divozione alla Vergine. Per l'aiuto vostro, o Signore, e per la intercessione della Immacolata, deh, che io possa santificare me stesso e apportare altresì salute e prosperità ad altri.

ossequio

  Disporrò, come mi sarà possibile, qualche offerta in ornamenti allo altare della Vergine.

giaculatoria

  Maria, porta del paradiso, pregate per noi!

 





p. 1120
13 Lc 1, 46-48.



p. 1121
14 Gen 28, 17.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma