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UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO Vigesimosettimo giorno I pellegrinaggi |
Noi che da un secolo siamo oppressi dalle rivoluzioni, noi cattolici preghiamo in privato ed in pub<b>lico, in casa e nelle strade, il meglio che possiamo, e con supplicare sappiamo consolare i cuori nostri, sappiamo di porgere altresì valido concorso alla società pericolante. In supplicare obbediamo alla voce che Dio fa udire nei cuori nostri.
In questo luogo della grotta di Lourdes disse a Bernardina la Vergine immacolata[175]: "Qui verranno molti a pregare". Il detto e i desideri della madre di Gesù si videro compiersi poco stante. I popoli della Francia anzitutto e poi quelli d'altre nazioni sentirono un bisogno d'affrettarsi alla preghiera, e quasi guidati da mano invisibile, la voce e la protezione di Maria, si incamminavano processionalmente in numero di molte migliaia, e poi di centomila in ogni pellegrinaggio. In un periodo di tempo non lungo si compierono sette pellegrinaggi i quali accompagnarono più che settecentomila pellegrini.
"Queste processioni -- scrive il Lasserre -- sono soprat<t>utto mirabili per il bene che fanno. I pellegrini si preparano innanzi colla preghiera e colla Confessione, attraversano le città scorrendo il loro rosario, uniscono i loro cantici sacri ai fischi delle locomotive. Agli uomini cui la tirannia della moderna industria tien lontani dalla chiesa insegnano che v'ha un Dio ed un paradiso. Di giorno spiegano le loro lunghe e belle linee di croci e [176]di bandiere con preghiere e laudi sotto l'occhio amoroso di Dio che se ne compiace, sotto lo sguardo dell'uomo che ne rimane edificato. Di notte coi loro ceri accesi gareggiano colle stelle del cielo, e dicono a Dio: Eccoci, noi vi lodiamo!...".
I pellegrinaggi son inoltre la manifestazione della fede nostra. Nel pellegrinaggio francese del 6 ottobre 1872 si inaugurò quasi una profession di fede a Maria di tutta la Francia. In questo pellegrinaggio furono centomila fedeli guidati da
- 1131 -otto vescovi <e> due mila sacerdoti. Si eresse un altare all'aperta campagna dove l'un dei vescovi celebrò e monsignor Laurence vi recitò il discorso. Si danno altresì di tempo in tempo pellegrinaggi di soli uomini dell'una città o dell'altra.
Da quasi due secoli gli uomini della Francia, guasti dall'incredulità, schiavi del rispetto umano, vivevano lontani da Dio e nascondevano la propria fede. La Vergine della grotta ebbe per questi uomini uno sguardo particolare di pietà; ritemprando in essi [177]dei cuori virili spezzò sotto ai loro piedi il rispetto umano; gli uomini vollero però venir soli.
Le diverse diocesi mandarono alla loro volta i propri pellegrinaggi di soli uomini. Nulla ha che uguagli la grandezza di questi pellegrinaggi d'uomini. La croce in petto, la corona in mano, la preghiera sul labbro, Gesù Cristo nel cuore, questi crociati dicono al mondo: "Noi siamo uomini, cioè la famiglia, la città e la patria; noi siamo la nazione del passato e dell'avvenire; noi siamo soldati di Dio, della Chiesa e della santa libertà. Noi crediamo in Dio e a lui ci affidiamo, noi speriamo ancora nella invincibile possanza di quella donna che schiacciò il capo al serpente infernale".
Un'apparizione ed una parola della Vergine quanto non opera<no> di bene! La Immacolata ha parlato, i popoli la obbediscono riverenti. Noi vogliamo pregare e noi saremo salvi omai!
[178]L'Italia compié diversi pellegrinaggi al santuario di Lourdes. Nel secondo e nel terzo pellegrinaggio presentarono i doni offerti dal sommo pontefice Pio ix, consistenti in una palma d'oro e in una rosa d'oro. Queste pie carovane furono tutte organizzate dalla Società della Gioventù cattolica italiana, che nella nostra Italia fu sempre la promotrice delle opere più sante e nobili intraprese a difesa della Chiesa e del papa e al bene delle anime.
Parlando del secondo nostro pellegrinaggio L'Univers, in dargli il saluto d'arrivo, aggiungeva: "Questi pellegrini italiani
- 1132 -sono i figli d'una terra privilegiata, la più ricca in santuari miracolosi; vengono da una terra che possiede Loreto e la polvere del Colosseo".
Giunsero a Lourdes addì 1 settembre 1876 al grido mille volte ripetuto: "Evviva Maria, viva Pio ix!". Dopo alcune parole calorose [179]del compianto mons<ignor> Peyramale e del visconte di Damas, monsignor Folicaldi, vescovo d'Amata, incaricato dal S<anto> Padre alla presentazione della palma d'oro, precedé la processione che doveva recarsi alla basilica.
Il 3 settembre, giunto mons<ignor> vescovo di Tarbes per ricevere il dono del sommo pontefice, i pellegrini si recarono processionalmente dalla grotta alla basilica, deposero sopra l'altare a<i> piè della Vergine immacolata la palma d'oro e mons<ignor> vescovo indirizzò loro un eloquente discorso: "La palma -- egli disse -- è il duplice segno della lotta e della vittoria, il segno del martirio è il segno del trionfo. È il simbolo del lungo e doloroso martirio di Pio ix, come è il simbolo del suo trionfo sopra la podestà delle tenebre, sopra gli errori ed i sacrileghi attentati dei nemici di nostra augusta religione". La palma, o piuttosto la duplice palma di Pio ix è magnifica. Tutta d'oro, arricchita di smeraldi e di diamanti, porta in fronte la tiara e le chiavi di san Pietro colle armi di Pio ix. [180]Una ghirlanda d'oro che unisce le due palme del martire e del confessore porta quest'iscrizione: Piae maioricenses Pio ix martiri et confessori15.
Ma ancor più solenne e numeroso fu il terzo pellegrinaggio a cui lo stesso pontefice affidò la presentazione dell'altro suo ricchissimo dono della rosa d'oro. Torino, Milano, Bologna, Napoli, Roma, tutte le città più illustri della penisola, si unirono in corteggio al dono pontificio. Sotto la direzione di monsignor Cretoni, segretario di Propaganda, i nobili pellegrini arrivarono a Lourdes addì 15 sett<embre> 1877.
Allo indomani nella Messa, dopo un eloquente discorso del lodato monsignore, si consacrarono alla loro buona Madre
- 1133 -accompagnando quest'atto col donativo d'un cuore d'argento. Ma la funzione principale cominciò verso le due pomeridiane. La rosa d'oro era stata deposta alla grotta. Da qui fu trasportata in processione alla basilica che intanto si gremiva di popolo. Mons<ignor> Langenieux, a nome del vescovo [181]di Tarbes assente, venne a ricevere l'offerta di Pio ix. Allora monsignor Cretoni prese la parola per ispiegare coll'armonioso italico accento, che tanto piace ai francesi, lo scopo della missione del pellegrinaggio. "Nella natura -- così ei concluse la sua allocuzione -- la rosa è il primo sorriso della primavera. Ahimè, l'epoca in cui viviamo rassembra pur troppo al rigido verno! Dall'Alpi al Lilibeo un furioso torrente minaccia di tutto inabissare. Coraggio! Ecco fiorire la rosa di Pio ix a<i> piè della roccia di Massabielle, è l'annunzio della nuova primavera che Iddio concederà alla Chiesa e al suo popolo cristiano". Rispose mons<ignor> Langenieux: "Sì, la rosa è il simbolo della speranza! Il cuore sì francese di Pio ix ci invia la speranza colla rosa d'oro. La Immacolata di Lourdes salverà il suo regno di Francia, e colla Francia l'Italia e il papato".
Questi pensieri espressi con un santo affetto riempirono gli astanti d'un vero entusiasmo. Si cantò con energia l'Ave, [182]maris Stella, il Magnificat e le altre preci per la benedizione del Santissimo Sacramento, e con questa si chiusero le solenni cerimonie del pellegrinaggio italiano, che rimarrà in memoria eterna negli Annali di Nostra Signora di Lourdes.
Vergine immacolata! Suvvia, avvocata nostra, volgete a noi i vostri occhi di misericordia! E dopo l'esiglio nostro di quaggiù mostrateci Gesù, il frutto benedetto del vostro seno.
Ascoltateci, Vergine clemente e pia, o dolce vergine Maria!
- 1134 -ossequio
Reciterò 10 Ave unito in ispirito ai pellegrini divoti di Lourdes, pregando per l'esaltazione della santa madre Chiesa.
Rosa mistica, pregate per noi!