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O PADRE! O MADRE! PRIMO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE <FESTE DEL SIGNORE> VIII. Il Venerdì santo Gesù spirò sulla croce per i nostri peccati |
VIII.
Gesù spirò sulla croce per i nostri peccati
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sopra il legno, perché morti ai peccati viviamo alla giustizia.
1. [36]Un figliuolo scellerato in un eccesso di furore si rovesciò sopra al proprio padre. Lo strascinò per i capegli fuori casa e poi ficcò uno stilo nel seno di lui. Il sangue intanto uscivagli a sbocchi dal cuore e quel padre con gli occhi semispenti guardava con pietà al figlio e con voce moribonda diceva: "Ti perdono, o figlio, ti perdono".
Or tu sei quel figlio sciagurato, perché come un carnefice giudeo hai con i tuoi eccessi trascinato Gesù alla croce. Ecco Gesù inchiodato nelle mani, inchiodato nei piedi. Intorno al capo è trapassato da una corona di spine e le ferite gli [37]hanno lacerato tutto il corpo. Gesù agonizzante riguarda con
- 24 -pietà a te e con voce pietosa ti dice: "Ti perdono, o figlio, ti perdono". Gesù parla così perché abbia a cessare da offenderlo. Ah, fortunato ancora te se a guisa del buon ladrone ti rassegni a morire piuttosto che a peccare. Più fortunato se come Maria e Giovanni seguirai a struggerti ai piedi della croce di Gesù.
2. Considera ora l'eccesso che tu commettesti con tanti tuoi peccati. Con quei pensieri nefandi acconsentiti tu hai coronato di spine Gesù. Con quella carnalità che tu consideri come un mal leggero hai coperto Gesù di lacerazioni dal capo ai piè. E con quei tratti di allegria e di violenza manifesta tu hai costretto Gesù ad agonizzare nell'orto, a morire sulla croce. Se tu sei padrone e padre e che per scontare in te la pena di un delitto commesso dal servo o dal figlio tu avessi sopportato una parte sola dei tormenti sofferti da Gesù, il mondo compatirebbe alla pietà tua e detesterebbe l'eccesso scandaloso. Figurati di più che million di angeli scendendo in terra e prendendo umana carne fossero spirati su tanti patiboli [38]per dar a te la salute, dimmelo, che diresti tu? Ma non è sol uomini ovvero angeli, sibbene è Gesù creatore degli uni e degli altri, Gesù il Figlio dello Eterno che per i tuoi peccati è spirato sul legno di croce. Ed or sarà possibile che tu commetta ancora una colpa grave, e che in commetterla dica che un peccato mortale è legger male?
3. Luigi Gonzaga in piangere anche una sola colpa veniale sveniva per duolo ai piedi del sacro ministro. Pietro piangeva sì vivamente una colpa, sebben grave, che ad ogni passo emetteva un sospiro e gli occhi suoi eransi convertiti in due fonti di lagrime perenni.
Com'è possibile che tu, il quale sei peccatore sì colpevole, pure non pianga? Gesù solo in vedere l'orridezza delle tue colpe ne concepì tal doglia da emettere sudori di vivo sangue. Ah quanto soffrì Gesù nell'animo suo! Basti sol ricordare che la profondità dei tormenti di lui fu immensa più che l'abisso del mare. E tu ancora non compatisci a tante pene? Ancora non detesti l'orridezza di una colpa mortale?
4. Gesù stando in croce era schernito dalle voci di un popolo intiero. Stando sul [39]Calvario in croce Gesù era riputato- 25 - l'iniquo più scellerato di tutti. Pure Gesù sprezzò il dolore e spregiò quello che è più ancora, la confusione. Questo fu sì grande atto di patimento e di umiliazione che le pietre si spaccarono, la terrà tremò, i mari muggirono e i morti risuscitando percorrevano per le vie di Gerusalemme, deplorando essi medesimi con altissimo duolo la morte del Salvatore.
Deh, copri con le mani il volto tuo e in questo pietosissimo dì immergiti nello abisso di tua confusione e sfogati almeno una volta in pianto amarissimo.
1. Iddio, tuo padre e signore, è morto per i tuoi peccati.
2. Riguarda a Gesù esangue dalla croce, e poi di', se puoi, che un peccato è legger male.
3. Chi pende dalla croce è Gesù, creator degli uomini e degli angeli insieme.
4. Alla morte di Gesù spezzaronsi le pietre, ed il cuor tuo ancora non si commuove?