Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese del fervore...
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NEL MESE DEL FERVORE UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DEL SACRO CUORE

Secondo giorno Il Cuore di Gesù nella incarnazione

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Secondo giorno

Il Cuore di Gesù nella incarnazione

Il Signore amò il mondo così da dare il suo Figliuolo unigenito.

San Giov<anni> 35

  [13]Il vecchio Tobia povero e afflitto stava nelle angustie della sua casa, quando gli giunse dal lungo viaggio in Rages il suo Tobiolo con il compagno. La gioia del vecchio fu grande, crebbe maggiore quando ricuperò la sua vista, ma fu massima quando rimirando scorse che il buon amico del figliuoletto suo non era un uomo ma un angelo distinto del paradiso. Allora

 - 1157 -Tobia per l'alto stupore pose il suo volto contro terra e dimorò tre giorni continui sclamando: "Che degnazione fu la vostra, o Signore, da mandare a me il vostro arcangelo Raf<f>aele!".

  Tu hai veduto innanzi non solo un angelo per benedirti, ma il Re degli angeli per salvarti. Però che farai tu? Prostrati boccone a terra e adora Dio dicendo: "Il Signore ha amato così il mondo da [14]dare per esso il Figliuol suo unigenito".

  1. Figurati da una parte schierato in una generale esposizione tutto il bello che nell'arte, nella industria e nella scienza si poté fin qui ricavare dalle materie preziose d'Europa, d'Asia, d'Africa o d'America. Rappresentati tutto il meglio delle scienze che diedero fin qui gli uomini di tutte quattro le parti della terra. E da altra parte figurati in un quadro di paradiso tutto il bello virtuoso dei personaggi santi che furono fin qui. Che cumulo egregio di opere belle, che monte carissimo di sante virtù! Ma sopra a quel cumulo e sopra a quel monte è Dio. Ed egli ti parla.

  Tu puoi ben ammirare le meraviglie dell'Onnipotente, ma conoscere la mente creatrice di lui non si potrà mai finché l'anima viva nella carcere del suo corpo. Tu puoi deliziarti nello studio della Trasfigurazion del Raffael<l>o, puoi dilettarti nella considerazione del Mosè del Michelangelo, ma come crederesti di entrare appieno nella mente e nella mano di quei sommi? Molto meno potrai finché vivi entrare per conoscere la sapienza e la potenza del Signore. Ma appunto la tua meraviglia deve qui crescere al sommo. [15]Iddio è l'altissimo, eppure ama te che sei creaturamisera.

  2. Che gran bene può aver da te Iddio in amarti? Tu con tutti gli uomini del mondo non varresti ad aumentare di un grado la beatitudine sostanziale di Dio. Una candela di sego che si accenda aggiunge forse un grado di luce o di calore al sole che risplende in pien meriggio? Molto meno vali tu, se sei giusto al divino cospetto. Che se tu sii peccatore, tu sei un lebbroso fetido, un paralitico tremante, una sozzura che ammorba. Eppure Dio ti ama se sei giusto, ti compatisce perché ti ravveda se sei peccatore, e così in ogni modo fa udir la sua

 - 1158 -voce amorevole: "Io amo gli uomini, li amo tutti perché sono fattura delle mie mani".

  3. E così per amarti non aspettò che tu giungessi al suo cospetto. Un padre ama il figlio quando sa che è in viaggio per arrivare. Il Signore fin dai secoli eterni scorse te a venire, ed egli fin dalla eternità prese ad amarti con tenerissimo affetto. Tu come un granellino portato dai venti africani giungevi per posarti nel giardino della Chiesa di Gesù Cristo, e già Iddio pensava ad amarti e già provvedeva [16]perché in quest'orto di delizie spirituali tu crescessi rigoglioso a mo' dell'albero della vita. E poi tu di', se puoi, che Dio poco ti ami.

  4. Figurati un monarca magnifico e accanto l'unigenito suo che egli ama egualmente a se stesso. Lontan lontano è la capanna di un suddito meschino, un vile pecoraio che si sa esser caduto infermo. A questa notizia il reale genitore non sa darsi pace e manda il figliuol suo perché riconduca al palazzo imperiale il tapinello per essere soccorso. Che dici tu a tante prove di affetto?

  Ma stupisci maggiormente perché il Sovrano del cielo abbia mandato lontan lontano su questa terra a ricercar te infermo nel corpo, desolato nell'anima, te che dopo stenti immensi ritrovò fra le sozzure del vizio, nascosto fra le tenebre dell'errore, ferito dai morsi di tanti leoni infernali. Di questo stupisci e per questo rendine alla carità di Dio l'affetto che si merita.

  5. Intanto considera ancor questo: il Signore con una voce di affetto aduna intorno a sé riverenti i buoni, con una voce di terrore costringe intorno a sé tremanti i cattivi. Alla fin dei secoli, al suon [17]della voce di Dio ricompariranno tutti i buoni ed i cattivi che furono sin dal principio del mondo, perché il Signore può tutto ciò che vuole.

  Ora il Figliuol di Dio, che è consostanziale al Padre, con una parola di preghiera avrebbe potuto salvare tutto il mondo, chi ne dubita? Ma vi volle aggiungere discorsi di predicazione, sudori di fatiche e tanto sangue di patimenti. Che diresti di quel figlio di re che, potendo comperarsi un regno con l'incomodo di una passeggiata, eppur che <si> presti <ad> un viaggio disastrosissimo di fatiche? Così al Signore stava

 - 1159 -tanto a cuore la salvezza del mondo che, potendo per esso mandare semplicemente il suo Figliuolo in terra, permise che vi dimorasse con tanta sua abbiezione e in tante sofferenze, come tu ben sai.

  6. I santi del paradiso in guardare tuttavia a questo eccesso di amore non sanno far altro che sclamare: "Così Dio ha amato il mondo da dare per esso il suo Figliuolo unigenito!". I giusti della terra che si fanno estatici a considerare questo eccesso di amore non sanno far altro che prestare dal cielo il medesimo linguaggio [18]e ripetere: "Così Dio ha amato il mondo da dare per esso il Figliuol suo unigenito!".

  Possa tu essere un giusto eletto della terra, che cantando l'inno della riconoscenza si prepara per unire il suo al cantico di giubilo dei cherubini. Intanto saluta il tuo Salvatore dicendo: "Dolce Cuore del mio Gesù, fa che io ti ami sempre più". E proponi <di> amarlo vieppiù con esercitarti lungo la giornata in atti di amore a Dio. In ultimo odi come il Signore nella pienezza dei tempi mandò il suo Unigenito a salvare il mondo.

esempio

  In una oscura casa di Nazaret viveva una verginella. Questa si nascondeva nel segreto della propria umiltà e intanto era accettissima al paradiso. Il Padre eterno salutavala qual figlia diletta e lo Spirito Santo la elesse in isposa immacolata. Il Figlio eterno parve inchinarsi a lei e le mandò il suo Gabriele arcangelo a dirle: "Siete contenta di diventare la madre del Salvatore?". Ed ella coprendosi di un santo rossore rispose: "Sì, sì, se con essere madre del mio Salvatore sarò tuttavia [19]sposa immacolata del mio Dio". Aggiunse l'arcangelo: "Non temete, perché il frutto benedetto del vostro utero avverrà per opera dello Spirito Santo". Chinò il guardo Maria e ripeté: "Io sono l'ancella del Signore, si faccia di me come vuole Iddio". Allora l'unigenito dell'Eterno si fece presso al cuor di Maria. Fermò ivi <la> sua abitazione diletta, prese corpo dalle carni immacolate e dal sangue purissimo di lei. A

 - 1160 -questo corpo vi unì l'anima e così il Verbo eterno, non cessando di essere Dio, cominciò ancora ad essere vero uomo. Maria, che per la prima intese quaggiù l'ineffabile mistero, sclamò nel suo cuore: "Così Dio ha amato il mondo da dare per esso il Figliuol suo unigenito!".

orazione

  O Maria, aiutateci ad amare Gesù! Lodino gli amici l'affetto dei propri confidenti, io ammiro l'amore dello Eterno perché conosco che è amore intensissimo. Che potevate più fare, o Signore, che dare per me l'unigenito Figliuol vostro e darlo in un cammino di immensi patimenti? Permettete che io giaccia come assorto in [20]un'estasi di stupore e che sino alla fine replichi: "Così Dio ha amato il mondo da dare per esso il suo Figliuolo unigenito!".

Riflessi

  Chi discese a visitar te per salvarti non fu solo un angelo celeste, ma il Signore degli angeli e del paradiso.

  1. Procura di intenderti della maestà di Dio altissimo.

  2. E scorgi come Dio ti ama senza alcun suo interesse.

  3. Come ti amò prima che ancor tu comparissi alla luce del .

  4. Il Figliuol di Dio discese dal cielo fino a te.

  5. E ti rintracciò dopo un cammino disastroso fra le macchie del vizio.

  6.  Or che fai tu su questa terra, se non ami il tuo Dio?

  <7.> Replica ancor tu come la verginella di Nazaret: "Così Dio ha amato il mondo da dare per esso il suo Figliuolo unigenito".

 





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5 Gv 3, 16.



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