Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese del fervore...
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NEL MESE DEL FERVORE UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DEL SACRO CUORE

Vigesimo settimo giorno Il sacro Cuore di Gesù in perdonare ai peccatori i loro falli

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Vigesimo settimo giorno

Il sacro Cuore di Gesù in perdonare

ai peccatori i loro falli

Ecco io sto alla porta e batto. Se alcuno ascolterà la mia voce e mi aprirà per entrare, io sarò a lui e con lui cenerò ed egli con me.

Apocalisse 3, 2056

  1. [196]Tieniti qui fisso fisso presso al Cuore di Gesù in atto di abbracciarsi al peccatore che lo riceve. Lo stesso cuor tuo ne riboccherà di consolazione altissima.

  Figurati che tu stando immerso in sonno profondo, un amico caro batta alla porta di casa tua e dimori solo solo, e che emetta non solo voci di richiamo, ma gemiti di pietà. Finalmente

 - 1261 -ti svegli dal tuo sopore e vieni alla porta. Cielo, chi mai s'affaccia! È la persona stessa della prima maestà in terra, ossia del sommo pontefice. Ebbene chi batte alla porta del cuor tuo non è solo il Vicario del divin Salvatore, ma è lo stesso vero Figliuol di Dio, il Verbo incarnato, e tu ancora attendi per spalancargli l'ingresso?

  2. [197]Gesù Cristo batte alla porta del cuor tuo. Oh quante volte e in quanti modi ti fa udire il picchio de' suoi rimorsi! Finalmente il tuo cuore sente un vuoto profondo.

Allora inorridito, quasi persona che si trova sull'orlo di un abisso, tu corri a Dio come un Andrea Corsini, come un Giovanni Colombini.

  E se ancor non ti muovi, Iddio alza il grido della sua voce e allora ti affretti come il Zaccheo, allora solleciti come il pubblicano, allora a guisa di Antonio abate ovvero di Matteo apostolo lasci tutto e ti poni a seguire Gesù come un fanciullo. Che consolazione al Cuor di Gesù! Che onore alla maestà del Verbo! Poteva violentarti a seguirlo, perché finalmente ti avrebbe chiamato per beneficarti. Ma egli vuol che venendo tu muova spontaneo i passi tuoi. Rispetta il tuo libero arbitrio.

  3. Così fa un padre. Egli potrebbe imporre collo imperio al figlio che lo segua al lavoro, ma lo invita con amorevolezza perché è pietoso. Gesù di continuo ti chiama colla soavità della sua voce. Ti chiama ora col discorso di un amico santo, ora collo esempio di [198]un cristiano pio. Quando ti chiama dalla chiesa col giubilo sacro di una solennità, e quando dal cimitero con il mesto sospiro di chi piange la morte di un caro. Carlo Borromeo udì più vivamente la voce di Dio dal cadavere di suo fratello, Francesco Borgia su quello della imperatrice Isabella. Naaman siro fu perfino chiamato dalla voce di una lebbra fetida, il cieco di Gerico fu chiamato dalla voce di sciagura con cui Dio lo premé, e così altri furono guadagnati in altri modi. Ma se57 mentre Dio ti chiama tu chiudi le orecchie ovvero che ti affretti a muovere un frastuono maggiore  - 1262 -in mezzo agli amici che si divertono nelle vanità, allora Gesù non cesserà ancor di chiamare, ma a te darà il cuore di lasciare ancora a lungo fuori esposto in positurapietosa il tuo Gesù?

  4. Dirai che a levarti su dal letto delle tue ree abitudini duri fatica. Ma non era già un letto morbidissimo quello della Maddalena peccatrice, quello della adultera infedele? Pure si levarono. E se provi difficoltà assai gravi, prega Dio. Sforzati e poi va alla porta e schiudi. Appena tu abbia aperto, Gesù è dentro [199]ed è con te. Ti pare che allora te ne troverai contento?

  5. Il prodigo del Vangelo, già dolente per tanti suoi eccessi, dirigeva i passi verso alla casa del padre. Allora il genitore, che già da tempo stava guardando, scende dalle scale e correveloce che par abbia le ali ai piedi. Si abbraccia poi al figlio e lo introduce in casa e poi lo riveste delle più preziose robbe di casa sua, e intanto chiama parenti, chiama amici, chiama vicini perché ha bisogno di sfogare il colmo della sua gioia.

  6. Intanto si imbandisce una magnifica cena e tutti siedono intorno. Il prodigo ravveduto occupa il primo posto, ma non cessa di scusarsene a tutti. Egli tiene in dito l'anello nuziale, ma lo mostra a tutti come un pegno della generosità paterna. Intanto volge l'occhio amorevole al suo genitore e gode in protestargli che gli sarà poi per tutta la vita devoto, che troppo sciagurato e cattivo fu in allontanarsene una volta.

  Fratello mio, ecco il dover tuo quando Gesù entra nella casa del cuor tuo. Devi subito apprestare una mensa di opere sante e Dio poi ti ha in pronto la mensa delle [200]sue ispirazioni e del suo aiuto divino. Così tu e il Signor tuo sedete ad una mensa confidentemente come due amici diletti. E poi di' che Iddio non è buono!

  7. Di suo per te aggiungerà le sue consolazioni. Queste saranno proporzionate al cibo di penitenze, di opere buone che tu doni a lui. Però i santi ne ricevevano tali conforti che il loro cuore già pareva soffocarsi per l'estremo della gioia. Dovevano però dire a Dio: "Basta, o Signore, o noi moriamo di pura contentezza!". Domandalo ai Saverii, agli Ignazii, ai

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Venceslai re! Ma è perché quelli sostennero molti patimenti per Iddio. E tu ti lamenterai a dare al tuo Signore la contentezza di una fatica tua?

  8. Adoperati, fratel mio. Senza molta fatica tu non puoi adunare un tesoro che prosperi poi la vita tua. Schierati dinanzi alla mente le persone venerabili degli apostoli, dei martiri, dei confessori, dei vergini del Signore. Hanno patito tanto epperciò ora sono in tanto tripudio. Tu devi patire anche assai. Dopo che abbia di molto affaticato, Dio ti sarà prodigo di consolazione come lo è a tutti i perfetti suoi.

  9. [201]Benché in terra si cena a lume di lucerna, e per tanto significa che le gioie spirituali quaggiù hanno un confine. Dove si mangia a splendor di sole è nel paradiso, epperò lassù le consolazioni sono senza misura. Sta sempre però il patto che tu pel primo su questa terra continui <ad> ospitare il tuo Gesù e offerirgli la cena di tutte quelle opere buone che a te sono possibili.

  Oh quanto godrai quando Iddio chiamerà te al suo convito nel paradiso! Non ti senti già adesso il giubilo innondare il cuore? Sfogati pure con dire: "Dolce Cuore del mio Gesù, fa che io ti ami sempre più", e attendi come devi ancora nel caso pratico diportarti con Gesù tuo ospite divino.

esempio

  Agostino si affogava nel letto soffice di tanti vizii, chi nol sa? Ma Gesù chiamollo con il battito di tanti rimorsi al cuore, colla voce di tante ammonizioni che sovrat<t>utto gli indirizzava una madre santa. Agostino finalmente si mosse, ma oh quanto durò fatica in rinunciare al suo letto di rose! Gli costò la fatica di viaggiare da Africa a Roma, poi da Roma a Milano.

  [202]In questa città finalmente aprì le porte del suo cuore e Gesù subito cenò con lui. Agostino prese animo. Mantenne Gesù alla sua mensalautamente con tante opere e di patimento e di sacrificio, che Agostino in breve poté allestire quelle vivande, ossia quelle opere buone che può dare un sacerdote  - 1264 -pio, un vescovo illustre, un dottore santissimo e un patriarca che a guisa di Abramo lascia ancora a continuare il bene dopo di sé una turba di figli santi, numerosi e splendidi come le stelle del firmamento.

  Non ti dico le consolazioni che provava poi Agostino. Ti basti sapere che erano le più care che Dio suol dare ai diletti suoi. Non ti dico della gloria che ottenne in cielo. Ti basti intendere che egli lassù risplende come la più fulgida stella del mattino.

orazione

  O Cuore del mio Gesù! Intendo adesso come è vantaggioso ascoltare gli inviti amorosi del Cuor vostro. Stolto che io fui in farvi attendere fin qui. Or siete con me. Siatelo per sempre. Che gioconda cosa [203]per me ad essere con voi! Che giubilo sedere alla mensa che mi apprestate. Quando, o Signore, sederò alla vostra mensa nel paradiso, quando?

Riflessi

  1. Gesù sta alla porta del cuor tuo.

  2. Bussa con il battito dei rimorsi e chiama con la voce delle ispirazioni, ti par di aprirgli?

  3. Oh come geme pietoso Gesù!

  4. Levati e non bada<re> a difficoltà o di sonno o di freddo.

  5. Ti troverai subito a vista di Gesù.

  6.  Lo inviterai alla tua mensa ed ei verrà.

  7.   Aggiungerà per te copia delle sue consolazioni.

  8. Queste saranno proporzionate a quel ben che tu gli porgi qui.

  9. In paradiso poi saranno consolazioni piene. Prega il tuo Signore che presto ti conduca .

  10. E che ti faccia godere a modo di Agostino santo.

 





p. 1260
56 Ap 3, 20.



p. 1261
57 Nell'originale: egli.



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