Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Le glorie del pontificato...
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LE GLORIE DEL PONTIFICATO DA ADAMO AL GIUBILEO SACERDOTALE DI SUA SANTITÀ IL PONTEFICE LEONE XIII

XLII. Il pontificato romano di ieri e di oggi

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XLII.

Il pontificato romano di ieri e di oggi

  [156] Dice il Signore: "Se tu vuoi intendere quello che sarà allo indomani, bada a quello che avvenne ieri"268.

  Nel 1848 una moltitudine di molte migliaia di persone venivano dinanzi al Quirinale gridando: "Viva Pio ix!" E intanto recavano una bandiera che nella parte che si spiegava dinanzi al pontefice aveva scritto "Religione", e nella parte che volgeva al popolo diceva "Libertà".

  In ritornare minacciavano <di> incendiare la villa Borghese e sclamarono: "Della pub<b>lica opinione grandemente agitata è questo, o sommo Pio, lo schietto ammonimento". Indi rifacevano la via al Quirinale "in atto più di minaccia che di - 1070 -festa", domandando la libertà di stampa, l'emancipazion degli ebrei, lo sfratto dei gesuiti. E Pio ix guardando al suo crocefisso rispondeva: "Non accetto condizioni... Se mai mi vedessi abbandonato, mai non cederei, ma mi metterei in braccio alla Provvidenza... Conviene soprat<t>utto che in tempo di pericolo il sommo pontefice abbia viscere di pietà e che venga innanzi con la tenerezza di padre...". E ripetevalo ai predicatori quaresimalisti: "Ricordassero di cercare il [157] segreto dell'eloquenza nell'amore... Perché il liberalismo voleva si predicasse un Vangelo platonico".

  Intanto i rivoluzionari del 1848 compierono le imprese di dolore al pontefice ed alla Chiesa che già vedemmo.

  Nel 1870 lo stesso Pio ix scorgeva con lagrime di sangue l'esterminio che prevedeva dalla guerra di Francia con la Prussia e si provò per iscongiurare la terribile sventura. Ma non ottenendo, dolevasene poscia: "Ho fatto quanto potei per impedire la guerra, ho detto quanto ho potuto per persuadere i francesi a non abbandonare le terre pontificie, mi vennero esposte ragioni politiche delle quali nulla intendo; Dio provvederà".

  Napoleone iii sconfitto, esule nella Inghilterra, spirò addì 9 gennaio 1873, munito della Estremunzione. "La storia -- scrive il Balan -- sarà severa per lui imperatore, per lui uomo privato avrà compassione".

  Pio ix dolendosi vieppiù dei mali del popolo cristiano, dolevasi anche per sé quando diceva: "Ieri ho montato la Scala santa con difficoltà, quantunque avessi un sostegno e sono riuscito. E' la scala che il Salvatore ha montato per essere condannato da italiani cattolici: Filii matris meae pugnaverunt contra me269. Mi occorre molta forza, ma Dio me la concede".

  Ed allo indomani 20 settembre 1870 il generale Cadorna entrava in Roma per la breccia di Porta Pia, seguito da migliaia e migliaia di male intenzionati che si usurpavano il nome e le ragioni di romani.

- 1071 -  Pio ix protestò contro "l'indegno e sacrilego [158] spoglio che si è ora commesso dei dominii della Santa Sede, <chiamando responsabile il re ed il suo governo di tutti i danni che derivano alla Santa Sede>270 ed ai sudditi pontificii da sì violenta e sacrilega usurpazione". Dichiarava poi "irrito e nullo in diritto quanto era accaduto, volendo il Santo Padre conservare in tutto le sue ragioni per ripetere a suo tempo quanto gli era stato rapito".

  Gli furono date guarentigie di sovranità e di indennizzo, ma rispondeva Pio ix "aver già mostrato di quelle guarentigie l'assurdità, la malizia, lo scherno". Lamentando poi in genere agli italiani la freddezza di fede, continuava Pio ix: "Ciò che affligge il vostro paese ed impedisce che esso meriti le benedizioni di Dio è questa miscela di principii. Dirò la parola e non posso tacerla: ciò che io temo non sono tutti quei miserabili della Comune di Parigi... ma quella malaugurata politica, quel liberalismo cattolico che è un vero flagello. Io lo ho detto più di quaranta volte e lo ripeto per l'amore che nutro per voi. Si è questo giuoco di altalena che distruggerebbe, potendo, la religione".

  La Capitale di Roma dello stesso 20 settembre osava scrivere: "Né preti, né religione, né teologi, né catechismo. Il prete professa una religione riassunta nel Sillabo, la quale è in contraddizione flagrante e irreconciliabile colla scienza, colla civiltà e col genio della società moderna".

  Poco stante morì Mazzini e si ebbe onori più che reali, mentre che in Roma seguivano le spogliazioni di chiese e di religiosi e arbitrii d'ogni reo talento.

  Italia ricopiava dalla vicina sorella, la Francia, che [159] in Parigi dedicò statue al cuore271 del nemico di Cristo, il Voltaire.

  I francesi, sconfitti ma non umiliati a Sédan, nello stesso settembre 1870 con il titolo di Comitato di pub<b>lica salute occuparono Lione aprendone le carceri e atterrarono a Parigi la colonna Vendôme.

- 1072 -  E progredendo col nome di socialisti gridavano con Cluseret272: "O noi od il nulla". Gridarono Garibaldi comandante a Parigi, e l'arcivescovo di Parigi con più altri sacerdoti condannarono alla carcere ed alla morte, e attesero per volgere in incendio tutta Parigi e con essa Europa tutta. Ma i prussiani vennero fin sotto alla capital francese e impedirono più sanguinosi massacri.

  In questo momento il discendente di un re santo, Enrico v, sorse a dire: "Fra me ed i francesi non vi devono essereingannidoppiezze... Io sventolo la bandiera di san Luigi". Ma non fu ascoltato, e così anche una volta venne chiarito il detto del Signore che assevera: "Se tu vuoi intendere quello che sarà all'indomani, osserva quello che fu ieri"273.





p. 1069
268 Cfr. Qo 1, 9.



p. 1070
269 Ct 1, 6.



p. 1071
270 Per l'integrazione cfr. BalAn II, p. 1020.



271 Lezione probabile: all'onore.



p. 1072
272 Originale: Classer; cfr. Balan II, p. 1053.



273 Cfr. Qo 1, 9.



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