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VISITA AD UN PERSONAGGIO ILLUSTRE SAN GIROLAMO EMILIANI NEL SUO EREMO DI SOMASCA II. Un eroe del Cristianesimo |
Un eroe del Cristianesimo
[8]Terribile è la vigilia di notte che precede la morte di un condannato. Quella notte passa in mezzo a mille immagini di terrore. Ogni rintocco delle ore che suonano è un gemito dell'agonia del moriente. Ogni spazio di minuto risuona cupo all'orecchio, come il movimento del pendolo che con mormorio eterno ripete all'anima: "Sempre, mai". Oh, come svanirono dalla mente di Girolamo le nebbie dorate della vanità! Oh, come si dolse di cuore nel cupo di quelle tenebre!
Ed ecco ammirabile apparizione. Una celeste figura è venuta <a> visitare l'angoscioso. Non è dubbio: uno splendore di paradiso irradia intorno intorno. È sogno od è visione?...
Ma la benevola è Maria, la benedetta Madre del Salvatore... E Maria di subito scioglie [9]le catene del misero e poi lo guida fuor carcere e l'accompagna attraverso alle guardie del castello, finché messolo in salvo lo saluta dicendo: "Sia tu sempre il figlio benedetto del cielo". In dirlo la pietosa Vergine dispare. Allora Girolamo gira gli occhi intorno, li erge in alto e poi piange di tenerezza ed esclama: "Sì, sì, sempre vostro, o Signore. Figliuol vostro e di Maria".
Ricordo qui un fatto evangelico. Il divin Salvatore in passare dinanzi all'ufficio di un usuraio, volse gli occhi dentro e disse: "Sequere me. Seguimi", e camminò innanzi. E quell'uomo, che contava le monete al banco, lasciò lì tutto e corse dietro a Gesù e gli fu poi per sempre discepolo caro e apostolo intrepido2. La Madre del Salvatore venne dinanzi a Girolamo e l'interrogò: "Vuoi seguire Gesù, figliuol mio?". Ed Emiliani rispose: "Sì, sì". In questo momento un eroe della patria fu convertito in un eroe del Cristianesimo. Girolamo con accento di viva gioia sclamò: "Sono salvo! Sono salvo! Maria [10]mi ha liberato". In dirlo corse ai piedi di lei nel
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tempio di Treviso e là appese quel resto di catene che gli misero indosso. Chiama poi testimonii di fede e pubblici dottori di legge, chiama artisti e operai e tiene loro questo discorso: "Porgetemi aiuto tutti. Io voglio con tutte le forme della scrittura e dell'arte attestar ai posteri che Maria apparendomi mi ha prodigiosamente salvato". Moltitudini di persone muovono verso a Girolamo. Lo stesso Senato di Venezia gli scrive: "Vogliamo che l'Emiliani sia il podestà effettivo del castello e le rendite di Treviso3 vogliamo che almeno per trent'anni siano date in uso alla famiglia sua". Girolamo ne mostra riconoscenza, ma per tutta risposta aggiunge: "Vi prego, aiutatemi <a> ringraziare Maria della grazia che mi ha fatto". Poco stante gli morì il fratello. Allora i nipoti vennero <a> trovarlo dicendo: "Il padre di noi orfanelli siatelo voi". Rifletté un istante Girolamo, e poi disse: "Il ciel mi aiuti, oh quanto godrei in essere il padre degli orfanelli!". Rinunciò [11]dunque al comando del castello e venne <a> stare in Venezia, dove per intiero si sommise ai consigli di un saggio direttor di spirito e non ebbe poi mai a dolersene. L'eroe cristiano rivesìviscere di immensa pietà e divenne il padre degli orfani.