Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Visita ad un pers. illustre. S.Girolamo Emiliani
Lettura del testo

VISITA AD UN PERSONAGGIO ILLUSTRE SAN GIROLAMO EMILIANI NEL SUO EREMO DI SOMASCA

XII. La memoria del giusto non perisce sulla terra

«»

[- 18 -]

XII.

La memoria del giusto non perisce sulla terra

  La Sapienza ha queste consolanti promesse: "Le anime dei giusti sono in mano di Dio e non li toccherà il tormento di morte. Agli occhi degli stolti parvero morire e fu stimata afflizione l'uscita di qui, e quello che S viaggio [34]a loro parve esterminio, ma quelli sono in pace"18. Sono trascorsi quattrocento anni dacché Girolamo abbandonava questa terra, eppure i pellegrini fratelli che vengono <a> visitarne la tomba gloriosa sono innumerevoli ancora oggidì. Eccone testimonianza di scrittore accreditato nel periodico Leonardo da Vinci del 15 luglio 188019: "I terrieri vicini sono devotissimi delle memorie di Somasca e vi si recano spesso tra l'anno attratti da tanta soavità, percorrono l'amenissimo viale che corre dal paese alla Valletta, lungo il quale sono costruite più cappelle, in cui con statue intagliate in legno e dipinte sono rappresentati i fatti più salienti della vita di san Gerolamo; quindi salgono la scala santa, che fatta a ginocchi è opera di dura penitenza, oppure entrano nella chiesuola, pregano grazia per sé e pei loro, bevono alla fonte l'acqua che scorre tutt'ora, si procurano fotografie e memorie, e recitano la preghiera per i poveri morti nel cimitero dei Padri, che sparso di cipressi è costruito lassù, forse perché di mezzo alle bellezze di [35]quel terrestre paradiso - 19 -l'uomo non dimentichi la sentenza: Morte morieris"20. Fin qui l'egregio periodico.

  Buoni pellegrini, voi vi accostate alla terra di Somasca e gli affetti del cuore vi alleggeriscono la fatica dei passi stanchi.

Vi approssimate a quei monumenti della pietà cristiana e dite: "Consolazione ineffabile è morire nella grazia del Signore".

Fissate poi l'occhio in quelle statue e in quei dipinti. Allora vi par <di> sentire una voce che vi grida: "Se questi hanno operato il bene, non potrete farlo voi medesimi". Infine entrate riverenti nel santuario nel quale apparve glorioso il corpo dell'illustre patrizio veneto. A voi pare di sentire un olezzo di paradiso, vi ponete senza avvedervi una mano al cuore. Un brivido di sacro terrore sale dal cuore agli occhi. Il vostro volto si fa vivo, le ciglia inumidiscono e giù ne scorrono due lagrime che come perle preziose vi imporporano le guancie.

Ah, quelle lagrime come piac<c>iono agli occhi di Dio!

  [36]Voi, o divoti pellegrini, sfogate appieno il cuor vostro.

Lo so, avete tante cose a dire per voi, tante a domandare per i parenti, per la patria, per il mondo tutto. Supplicate, o buoni fedeli, che Girolamo dal cielo vi guarda con ineffabile compiacenza. Egli dispone per darvi in memoria il dono di una preziosa benedizione. Su, al buon Miani, al santo, canteremo un inno di lode e di preghiera.

Lode e preghiera

(tradotta dall'inno Orphanis patrem21)

  [37]Al buon Mian, che padre

  dell'orfano fu un giorno,

  facciam suonare intorno

  inni devoti.

 - 20 -

  Egli dall'alto i voti

  pietoso accoglie ognora,

  e chi il favor ne implora

  mercede ottiene.

  A lui fra le catene

  la Vergin santa accorse,

  e l'invocata porse

  celeste aita.

  Scese di sol vestita

  nel carcer buio e sciolse

  l'aspre ritorte e volse

  in gioia il pianto.

  Ei di Maria accanto

  fra le nemiche tende

  non visto passa e appende

  i ceppi al tempio.

  [38]Poi di pietade esempio

  d'orfani vola in traccia,

  e ai miseri procaccia

  ristoro e tetto.

  Volge il paterno affetto

  l'alme a salvare ancora,

  e segna a chi l'ignora

  la via del cielo.

  Deposto il fragil velo,

  or splende in aurea sede,

  ma del suo spirto erede

  lasciò la prole.

  E d'acqua, al mondo sole,

  un fonte trae dai sassi

  che gli egri sana e ai lassi

  vigor ridona.

 - 21 -

  Di tai prodigi suona

  in ogni parte il grido

  e viene da ogni lido

  il pellegrino.

  A te, Dio uno e trino

  mirabil ne' tuoi santi,

  ognun fra i sacri canti

  la fronte pieghi.

  Tu del Mian ai prieghi

  i suoi divoti e i figli

  preserva dai perigli

  e dal peccato.

IntraText 200 Clean false 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4 /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman","serif";}





p. 18
18 Sap 3, 1-3.



19 Supplemento quindicinale illustrato de L'Osservatore Cattolico di Milano, pubblicato a partire dal 1876; l'A. riproduce parte di un articolo a p. 20 del fascicolo, che introduce un carme di Enrico E. Rinino celebrativo dei luoghi sacri di Somasca.



p. 19
20 Gen 2, 17.



21 Inno in onore di san Girolamo Emiliani, approvato per la liturgia del santo dalla Sacra Congregazione dei Riti il 7 settembre 1805; cfr. Manuale rituum et precum Ordinis Clericorum regularium a Somascha, Roma 1931, Appendix, p. 21.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma