Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Un figlio illustre del popolo cristiano…
Lettura del testo

UN FIGLIO ILLUSTRE DEL POPOLO CRISTIANO CENNI BIOGRAFICI INTORNO A FR<A> EUSEBIO MARIA DA DONGO VESCOVO IN HU-NAN

V. Nella chiesa plebana di santo Stefano

«»

[- 87 -]

V.

Nella chiesa plebana di santo Stefano

  [20]Era la festa della Vergine addolorata nel settembre 1855. I fratelli di Dongo traevano con insolita gioia al loro tempio di santo Stefano. Molti accorrevano dai paesi vicini. I padri additavanlo ai loro figli: "Fra Eusebio Maria, che è dei nostri, oggi predica fra noi". Il vastissimo tempio si era affollato. Il modesto figlio del popolo si presenta dal pergamo. I cuori s'allargano in petto agli uditori, il cuore si espande in petto al dicitore. Io non vel so dire come fu ascoltato con avidità sino al termine. La parola del Semprini era la voce del padre, del fratello, dell'amico. Il suo dire era da apostolo. La mente sua, il fortunato, avevala sgombra da vana immaginazione, predicava sol per la gloria di Dio. Il cuore, il fervoroso, conservavalo accalorato. Egli era [21]un carbone acceso, infiammava i cuori all'amore dei patimenti. Il Semprini si raccomandò poi alle preghiere di tutti. Disse: "Sia lode a Dio che mi ha incamminato. Ma sono ancora a principio. Ora mi affretto per due anni a Roma e poi alla China per tutta la mia vita. Arrivederci in cielo", e partì.

  Eusebio Maria sollecitò sempre. Percorre quasi da trent'anni lontano da noi. A quei che lo pregano <di> ritornare, il vescovo Semprini risponde: "Impossibile! Impossibile! Io non posso lasciare questi poveri pagani finché scorga che la mia presenza può ancor fare un po' di bene ad un'anima". Partitosi è da noi un figlio caro al nostro popolo. Nessun poté trattenere i suoi passi. Il generoso aveva già pellegrinato in

 - 88 -

predicazioni copiose fra noi29 nelle province di Bergamo e di Brescia. Il padre Eusebio Maria si era guadagnato il cuore di quelle popolazioni. Nella città di Brescia in ispecie era salutato quasi angelo consolatore. Il Semprini scorse e fu alle prese col devastatore30. Battagliò con fede e con affetto e si trovò vincitore. Disse [22]allora il Semprini: "Mi sento bruciare il cuore: queste terre par che non siano sufficienti a smorzare la mia sete. Mi voglio abbrancare a tutta la terra. Il cielo mi prosperi. Io parto alla volta della China".





p. 88
29 Originale: voi; cfr. ed. 1933, p. 148.



30 Più chiaramente in [C. Mutinelli], Biografia di monsignor Fr[a] Eusebio Maria Semprini, p. 5: “Scoppiato in quell'anno il colera e chiamato subito [il Semprini] dai Superiori a Brescia, assisté intrepido e con eroica carità i poveri colerosi”.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma